RUMOR(S)CENA – Dopo essere stato accolto con ammirazione ai festival cinematografici di Londra, Tokyo, Toronto e Cannes Semaine de la critique, After Love scritto e diretto da Aleem Khaan è uscito anche in Italia. Al centro della narrazione troviamo Mary, interpretata in modo davvero straordinario da Joanna Scanlan. Le bianche scogliere di Dover sono state un simbolo di molte cose, di casa e di speranza in particolare, ma sono anche un’immagine di fragilità, una superficie di gesso solubile che Mary vede sgretolarsi e cadere nell’oceano. Questo è ciò che accade al matrimonio di Mary nel film d’esordio di Aleem Khan, After Love, quando una vedova affronta in silenzio il tradimento e il ricordo di un uomo che non ha mai veramente conosciuto.
Quando il marito di Mary, che lavorava su i traghetti che attraversano la Manica, muore improvvisamente, lei è sopraffatta dai rituali formali del dolore. Qualche tempo dopo, riceve un messaggio sul telefono di lui ed in quel momento scopre che l’uomo aveva de i legami con una donna misteriosa di nome Geneviève (Nathalie Richard). Determinata, arrabbiata, affranta dal dolore ecco che Mary affronta un viaggio di scoperta proponendosi di andare incontro al segreto che suo marito le aveva celato chissà da quanto tempo. Il viaggio che la porta a Calais e nella vita di un’altra famiglia: a soli 30 chilometri da casa sua. A causa di un malinteso che porta Geneviève e suo figlio Solomon (Talid Ariss) a scambiarla per la donna delle pulizie che li aiuterà in un trasloco, Mary non solo accetta l’equivoco, ma lo perpetua ancora e ancora, tornando quotidianamente sotto le stesse spoglie nelle vite di coloro che sono l’altra famiglia del suo defunto marito.
Il regista Khan gestisce con delicatezza questo passaggio, anche se non è mai chiaro cosa ha da guadagnare Mary tenendo Geneviève e suo figlio Salomon con il fiato sospeso per così tanto tempo. Ma c’è una gentilezza nel cuore del personaggio che si sente per tutto il film, nonostante le difficoltà che deve affrontare. Khan ha creato una donna abituata al silenzio e in vari punti del film la vediamo non parlare quando potrebbe, incapace di esprimere come si sente veramente e trovare le parole per trasmettere il suo stato emotivo. Khan esplora anche i rituali della vita e della morte: Mary si è convertita alla religione islamica quando si è sposata ed ora non si trova più a proprio agio nelle decisioni che ha preso un tempo. Un mondo che inizia a sentire vuoto mentre il segreto di suo marito riformula il loro tempo insieme – e come donna senza figli è attratta nella vita familiare alternativa di Geneviève e Solomon.
After Love è un film molto semplice e molto bello che parla di tradimento, di famiglia, onestà, relazioni e assimilazione culturale, espresso attraverso una straordinaria interpretazione di Joanna Scanlan. Questo argomento avrebbe potuto facilmente creare un film piuttosto melodrammatico, invece la protagonista ed il regista riescono a mantenere lo svolgersi della trama in un modo molto intimo e contenuto, anche se il dolore e l’angoscia di Mary ribollono sotto la superficie. Persino quando Mary ha la possibilità di confrontarsi con l’altra donna, c’è un percorso tracciato che impedisce alle cose di essere esplosive, e lascia che la storia si riveli in modo lento e tortuoso. Geneviève non è nemmeno ritratta come la malvagia rovina famiglie, e assistiamo a molte sfumature nei rapporti che Mary instaura con l’amante ed il figlio di suo marito.
Queste sfumature aiutano a costruire un legame fra i tre personaggi destinato a essere doloroso, poiché l’affinità che hanno l’uno per l’altro viene messa a dura prova quando la verità viene rivelata. Questi colpi di scena si svolgono in modo realistico, il che è dovuto in gran parte all’efficacia del cast, che ha saputo creare questa credibile collisione di due mondi così diversi. After Love è un dramma compiuto, elegantemente realizzato, intuitivo sulle possibilità di connessione attraverso le barriere fisiche e culturali
AFTER LOVE clip | BFI London Film Festival 2020 – YouTube