BERLINO
Schaubühne
La rivoluzione è madre. Un “emotivo” dramma didattico di Bertolt Brecht, Die Mutter, scritto nel 1932, si ispira all’omonima novella di Maxim Gorki. La protagonista, Pelagea Vlassova, pur mancando di una personale convinzione ideologica, diventa “madre” del movimento di rivolta dei giovani rivoluzionari e non smetterà di combattere anche dopo la morte del figlio Pavel. Musiche di Hanns Eisler. Regia di Peter Kleinert, con Ursula Werner e i giovani attori dell’Accademia d’Arte drammatica . (fino al 19/5)
PARIGI
Opéra Bastille
L’amore di un padre. Dal romanzo di Hugo “Le Roi s’amuse” il melodramma in 3 atti Rigoletto di Giuseppe Verdi, del 1851 (dopo aver abbandonato l’idea di un Re Lear): un duca, un buffone e sua figlia. Dirige l’Orchestra dell’Opéra Bastille Nicola Luisotti, la regia è di Claus Guth, per la prima volta al teatro parigino. Nel ruolo del titolo, Quinn Kelsey, il fatuo duca di Mantova è interpretato da Michael Fabiano, che seduce la Gilda di Olga Peretyatko, Sparafucile è Rafal Siwek. (fino al 30/5)
TORINO
Teatro Carignano
Amore e malinconia. Nella commedia As you like it, Come vi piace, Shakespeare sembra creare un doppio affresco: dei toni cupi per rendere il clima falso del Ducato; delicati e chiari per la luminosa foresta di Arden dove si rifugia Rosalinda, cacciata dal regno quasi per capriccio. Proverbiali restano le parole di Jacques e di Touchstone. Regia e drammaturgia di Leo Muscato, nel cast Eugenio Allegri, Giulio Baraldi, Silvia Giulia Mendola. Dal 12 luglio sarà all’Estate Teatrale Veronese. (dal 17/5 al 5/6)
LONDRA
Royal Opera House
The Winter’s Tale. La commedia di Shakespeare La Favola d’Inverno sulla violenta gelosia di un marito, il sovrano di Sicilia Leonte, e la resurrezione finale di sua moglie, Ermione, trasformata da una maga amica in statua, diventa un balletto per il coreografo Christopher Wheeldon. Le immagini poetiche e surreali, le emozioni dei personaggi si traducono in elementi fisici, movimenti, danza. Musiche di Joby Talbot. Nel cast Edward Watson, Lauren Cuthberson, Steven McRae e Sarah Lamb (fino al 10/6)
COPENAGHEN
Republique Teater
I grandi depressi. Una inedita réunion di personaggi da lettino dello psicanalista è quella che nello spettacolo viene selezionata dalle opere dei più grandi autori di teatro, da Shakespeare a Cechov, da Euripide a Molière. Così il danese Staffan Valdemar Holm ha costruito il curioso Summit of the most depressed durante il quale sulla scena queste figure si incontrano e si scambiano la loro visione sulla vita ovviamente non ottimistica. Con Birthe Neumann, Preben Christensen, Olaf Johannessen (fino al 21/5)
MILANO
Teatro Elfo Puccini
Il tempo che passa. Ognuno dei personaggi de Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov scopre negli altri i segni forti del passato e quelli deboli del futuro, lo spazio è abitato da oggetti cari e da un’ironia diffusa. Ferdinando Bruni ripropone una sua regia del 2006 con la aristocratica Ljuba di Ida Marinelli e, nel ruolo del fratello Gaev, Elio De Capitani, affiancati da Elena Russo Arman, Cristina Crippa, Luca Toracca; new entry sono Carolina Cametti, Federico Vanni, Liliana Benini (fino al 22/5)
SOLOMEO
Teatro Cucinelli
Battlefield. Dopo il debutto allo Young Vic di Londra, Peter Brook, 91 anni, il più grande regista vivente, torna in Italia con il Mahabharata, il poeme vincitore indù da cui trasse un capolavoro nell’85 su testo di Jean-Claude Carrière, per dirigere assieme a Marie-Héléne Estienne, la storia di un re che fa pace col nemico. Nel cast Jared McNeill, Ery Nzaramba, Carole Karemera. In scena come sempre il musicista, Toshi Tsuchitori (19-20/5)