DRO (Trento) – SUPERCONTINENT² è il titolo della 38esima edizione del festival DRODESERA che si svolgerà come di consueto a Centrale Fies, dal 20 al 28 luglio 2018; La direzione Artistica è di Barbara Boninsegna, e la co-curatela di Filippo Andreatta.Si tratta di un vero e proprio sequel dell’edizione 2017, pensato per sviscerare e raccontare al pubblico tematiche legate al territorio, ai confini che si sciolgono immaginando un altrove, percorrendo mappe, cambiando scenario ancora una volta, come in una carte du tendre nella quale abbiamo assegnato toponimi. In quest’anno di residenze artistiche, produzioni e progetti, Centrale Fies non ha smesso di porsi domande incendiate dalla scorsa edizione. Come si organizza lo spazio attorno a un centro propulsore di immaginari e pensieri liminali e laterali? Dove finiscono le narrazioni minori? I confini sono linee immaginarie, possono le nuove pratiche artistiche spostarli, ridefinirli, annullarli?
In programma il 12 giugno la preview della 38esima edizione di DRODESERA con l’opera di teatro musicale Curon/ Graun di OHT con l’Orchestra Haydn , a cui si accederà direttamente da una delle piste ciclabili più belle del Trentino, quella tra il lago di Garda e la Valle dei Laghi.
OHT si confronta per la prima volta con il teatro musicale ispirandosi alla musica di Arvo Pärt e un ambiguo rapporto col paesaggio. In scena è ritratto un paese affogato, dove il suono della campana -tipico dello stile tintinnabuli di Pärt fa emergere con veemenza le forze invisibili del paesaggio alpino. Lo spettacolo parte dai rintocchi fantasmi del campanile per congiungere lo spettatore a una rinnovata struttura narrativa del teatro musicale. Una narrazione rallentata, i cui parametri non sono familiari e rientrano nel dominio del sacro caratteristici del compositore estone e che invitano il pubblico ad adottare nuovi criteri rispetto a quelli generalmente accettati e conosciuti. Così l’evacuazione coatta del piccolo paese di Curon diventa l’espediente narrativo per riavvicinare il teatro alla sua radice più profonda, quella di comunicare attraverso l’immobilità e il silenzio.
A seguire il 7 luglio l’opening di una mostra antologica di Giovanni Morbin, artista concettuale che negli ultimi anni ha condotto una ricerca sulla natura di forma e immagine concretizzata da atomizzazioni di oggetti comuni come ideale riordino artistico del mondo.
A dare il via al festival dal 20 al 22 luglio sarà la sesta edizione di LIVE WORKS Performance Act Award la piattaforma dedicata alla performance art nella quale Centrale Fies continua a rinnovarsi stravolgendo le regole dei premi, trasformando i selezionati in vincitori e la giuria in board curatoriale network utile al lavoro dell’artista e a seguire, fino al 28 luglio, una programmazione artistica capace di restituire la ricerca contemporanea sul teatro e sulle arti performative.
Il romanzo ambientato a Curon
Marco Balzano Resto qui Enaudi
Candidato Premio Strega 2018 vincitore del Premio Campiello 2015
La storia del lago di Resia e del paese di Curon
“… Presso il Passo Resia si trovavano tre laghi naturali: il lago di Resia, il lago di Curon (anche detto lago di Mezzo) e il lago di San Valentino alla Muta. Con la costruzione di una grande diga nel 1950 i tre laghi vennero unificati provocando la completa sommersione dell’antico centro abitato di Curon che venne trasferito più a monte.
La costruzione della diga causò non poche polemiche fra gli abitanti del posto che tentarono di rivolgersi addirittura al papa per scongiurarne la realizzazione. Purtroppo ogni tentativo fu invano e le acque dei tre laghi presto sommersero 163 case e 523 ettari di terreni coltivati. Fra questi vi era anche un’antica chiesa del ‘300, a testimoniarlo è il suo campanile che ancora oggi emerge dalle acque del lago di Resia.”
fonte www.suditirol.com