RUMOR(S)CENA – BOLZANO – Compone da sé i testi che poi esegue alla chitarra e voce solista, dove la passione per la musica country si coniuga con l’entusiasmo di suonare per iniziative a carattere sociale: Gianni Pontarelli in arte Johnny Ponta è il cantautore che si esibisce con la sua Maval Band con generosità dove ci sia bisogno di dare sostegno a chi si prodiga nei confronti del prossimo. E così è stato anche per l’Associazione Orizzonte di Bolzano impegnata nel settore educativo giovanile che ha proposto un concerto al Teatro Costellazione il 29 aprile scorso. Perché la musica non ha confini né barriere ed elude ogni ostacolo e se mirata bene giunge al cuore di tutti, così come è accaduto al pubblico presente in sala letteralmente entusiasta nel farsi trascinare dalle sonorità dei musicisti affiatati che si sono esibiti senza risparmiarsi per quasi due ore. Johnny Ponta trasmette sempre un messaggio di speranza capace di risollevare l’animo umano dalle molte inquietudini che attraversano la vita in cui l’essere umano si trova inserito. Le sua canzoni sono un inno a reagire elevando i sentimenti che ognuno possiede a strumento di unione solidale. C’è molta della sua biografia in quello che compone ed esegue: ideali ed esperienze che lo hanno portato ad occuparsi del prossimo per curarlo, agli affetti famigliari. L’amore per i cavalli, l’amicizia per chi ha condiviso momenti della sua vita, una dedica alla città di Bolzano che lo ha accolto e qui lavora come medico. Ma non è facile sentimentalismo ma un senso di gratitudine per tutto quello che ha ricevuto e che può condividere con chi sceglie di esserci. Un senso di coesione sociale dove la musica è il collante necessario per far trascorrere in serenità un momento di spensieratezza, specie in questo preciso momento storico attraversato da una tragedia epocale. Lo ha ricordato lui stesso ad inizio concerto con parole semplici che invocano il desiderio di pace da parte di chi giudica ogni guerra, un’azione scellerata e foriera solo di procurare sofferenze nella popolazione di ogni nazione coinvolta. Prima di eseguire i brani scelti per questo concerto, Johnny Ponta li presenta e spiega l’origine dell’ispirazione che l’ha portato a scriverne le parole poi trasformate in un canto corale, efficacemente supportato dai componenti della Maval Band . E “Io non sono così” ha aperto il concerto in un susseguirsi di emozioni e applausi che hanno riscaldato l’atmosfera canzone dopo canzone: “Country Man”, “Country Love”, “Sulle rive del fiume”, “Un attimo”, “Jack il leggendario”, l’inno d’amore per “Figlio” e la sigla finale con “Canzone d’amore”. Un successo meritato per un medico musicista che sa curare anche con le note dello spartito.
La musica che cura di Johnny Ponta al Teatro Costellazione
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