PERGINE (Trento) – Che cosa ci fa sentire parte di un gruppo, di una coppia, di una comunità? Quali relazioni facilitano la creazione di una comunità inclusiva e aperta all’ascolto? Cosa c’è alla base dei rapporti umani, siano essi individuali o sociali? Come ripensare le idee di appartenenza e di relazione attraverso le pratiche artistiche? Con questi interrogativi il Festival di Pergine (43 esima edizione), in scena dal 6 al 15 luglio, cerca delle risposte in un programma che comprende diverse discipline artistiche, intrecciandole con una ricerca di relazione tutta nuova con la città e il suoi abitanti. Un percorso iniziato alcuni anni fa e sostenuto dalla nuova direttrice artistica Carla Esperanza Tommasini, che ha portato a una ridefinizione il suo nome: Pergine Festival , capace di esprimere con efficacia l’identità della rassegna, un rinnovato e più consapevole legame con il territorio. Dalla perdita del Teatro Tenda nel 2013, il Festival è cambiato radicalmente nella sua struttura e contenuti, e, trovandosi senza uno spazio, ha fatto della città un teatro. Il programma è stato presentato dal vice-presidente dell’associazione Pergine Spettacolo Aperto Michele Andreus (promotrice del Festival), dalla direttrice Carla Esperanza Tommasini, l’Assessora alla Cultura del Comune di Pergine Valsugana Elisa Bartolomedi e da Claudio Martinelli, dirigente del Servizio Attività Culturali della Provincia autonoma di Trento.
L’assessore Bortolamedi ha sottolineato il valore dell’edizione 2018 per il rapporto delle proposte artistiche con la città: «Sono molto incuriosita dal progetto che coinvolge Palazzo Gentili-Crivelli che ha vinto il bando memoria proposto dal Comune e rappresenta un’occasione per riaprire un palazzo storico alla comunità». Claudio Martinelli ha voluto valorizzare il ruolo politico della cultura: «La sua funzione oggi è più importante che mai, il suo contesto attuale ci spinge a vedere con forza la responsabilità degli operatori culturali nell’invitare le persone a riflettere e a prendere decisioni consapevoli».
Il Festival viene inaugurato con il progetto Atlas Pergine, curato dalla fotografa Elisa D’Ippolito: un viaggio fotografico sviluppato in un percorso di incontri, stimolato dall’idea che la comunità è un’unità viva e complessa e che si pone l’obiettivo di creare un vero e proprio atlante umano che restituirà alla comunità di Pergine un’immagine di se stessa, scomposta in ritratti Un invito a costruire nuove relazioni parte dalla prima nazionale A Manual on Work and Happiness della compagnia portoghese mala voadora dal testo di Pablo Gisbert, un’indagine sul rapporto tra lavoro e felicità costruita in forma di manuale. Venti abitanti di Pergine parteciperanno ad una residenza artistica per la produzione dello spettacolo, in scena il 6 luglio alle 21 al Teatro Comunale. La regista Eleonora Pippo con la sua creazione people-specific: Le ragazzine stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra, tratta dall’omonimo fumetto di Ratingher e co-creato con un gruppo di ragazzine locali under 18 (venerdì 13 luglio, ore 20.30, Teatro Don Bosco).
Negli spazi dell’Ex Ospedale Psichiatrico, la comunità ed i suoi spazi, diventano protagonisti nel nuovo lavoro del collettivo milanese Circolo Bergman, Stanze, che creerà un percorso audio-guidato all’interno del palazzo storico Gentili Crivelli, finora mai aperto al pubblico, che andrà a raccontare poeticamente i personaggi di una famiglia storica di Pergine (tutti i giorni alle ore 18.30, 20 e 22).
Nella dimensione partecipativa ed aprendo lo sguardo ad un’idea di teatro e drammaturgia contemporanea, il nuovo lavoro M² di Dynamis, (sabato 7 luglio alle 21 ex Rimessa Carrozze). Il collettivo romano si interroga sull’unità di misura da cui prende nome, svelando le sue possibili sfumature al limite del disumano, che quotidianamente assume.Uno sguardo attento al teatro contemporaneo e la volontà di promuovere diverse forme dello spettacolo dal vivo, italiano ed internazionale, guidano le scelte artistiche del Festival che privilegia titoli caratterizzati da una drammaturgia contemporanea non segnata unicamente dal testo, ma costruita attraverso una sapiente commistione di immagini, suoni, corpi ed oggetti in movimento. La compagnia catalana Agrupación Señor Serrano, vincitrice nel 2015 del Leone d’argento per il teatro, con Birdie (sabato 14 luglio, 21.30) che accompagnerà il pubblico in una composizione multimediale che unisce l’inarrestabile cammino dei migranti, frammenti del film Gli uccelli di Hitchcock e la pratica del golf. Il nuovo testo di Cristian Ceresoli e il lavoro di Dante Antonelli, sviluppano una parola diretta e dirompente, puntando su un minimalismo scenico ed un lavoro attoriale con Happy Hour, interpretata da Silvia Galleranno e Stefano Cenci, per la regia di Simon Boberg (Teatro Don Bosco domenica 15 alle 20.30).
Altra prospettiva sull’idea di relazione a due con Duet – Quanti siamo davvero quando siamo noi due?, riscrittura di “Sovrappeso, Insignificante: Informe – una cena europea’ di Werner Schwab del regista Dante Antonelli (domenica 8 luglio, 20.30, ex Rimessa Carrozze). I lati oscuri delle relazioni umane nel testo di Giuliano Scarpinato, Se non sporca il mio pavimento. Un Mèlo, ispirato a un fatto di cronaca nera (lunedì 9 luglio, ore 21, Teatro Comunale). I Maniaci d’Amore con Il desiderio segreto dei fossili, una riflessione sulla paura del diverso, della vita e del divino (Teatro Don Bosco, giovedì 12, ore 21.30). La Scuola di movimento ritmico Mòra, diretta da Claudia Castellucci/Societas presenterà Verso la specie, un ballo corale “primitivo”, che riesce a rendere l’idea di regressione attraverso i gesti e l’interpretazione dei singoli in continua e costante relazione tra loro (giovedì 12 alle 20.30 e alle 22 ex Rimessa Carrozze). I lavori di artisti emergenti di Muna Mussie e Gironi/Garau, e il percorso sulle nuove tecnologie di Mária Júdová & Andrej Boleslavský e Marta Di Francesco. Virtual e Mixed Reality offriranno la possibilità allo spettatore di fare un’esperienza di visione immersiva e di empatia attraverso l’utilizzo di visori VR. La presentazione dei lavori vincitori del bando OPEN destinati allo spazio urbano: Dance Makers con le incursioni di danza urbana Scores; Full of Beans con Nuovo Cinema 500 #Pergine, che prevede la realizzazione di un documentario partecipativo sulla città proiettato in una piccola sala cinematografica per due spettarori in una vecchia 500; gli architetti trentini Quasar675 con l’installazione urbana mobile Micù – Macchinario inutile di consapevolezza urbana e Azione Improvvisa_Ensemble con Kites oggetti sonori interattivi che faranno risuonare una sinfonia di Pergine.
A sostegno della creatività locale La vetrina delle idee, progetto nato dalla collaborazione tra Servizio attività culturali della Provincia di Trento, Fondazione Caritro, Associazione per il Coordinamento Teatrale Trentino e Unione Interregionale Triveneta Agis: tre studi teatrali delle compagnie selezionate attraverso il bando e presentati in anteprima al Teatro Don Bosco martedì 10 luglio alle 20.30 che include ancheil convegno dal titolo Normative nazionale e regionali in tema di spettacolo dal vivo, organizzato in collaborazione con l’associazione Culturale ATeatro di Milano.
Dal 6 al 15 luglio il progetto Carrousel, un’installazione itinerante di storie per bambini curato da Compagnia dei Somari e Seggiolina Blu. Il Sogno A.P.S. e Associazione Culturale Anomalia con Melting Pot, un pre-festival (29 giugno – 1 luglio, sala Maier) che offrirà una panoramica sulle risorse artistiche e creative del territorio. Tra le ore 18.00 e le ore 23.00 ogni giorno la mostra Il sentiero nel bosco, curata da Articà – Atelier d’arte di Anfass Trentino Onlus. Sabato 7 alle ore 18, Galleria Contempo, inaugurazione della mostra Meccanica dei sentimenti, una riflessione in forma d’arte su come, nella società contemporanea, avviene la comunicazione delle nostre emozioni, firmata da Giorgia Pallaoro, artista perginese.
Il progetto Foresta Urbana in collaborazione con Fondazione Cariplo, Opera Universitaria, Acropoli, APE Trento, associazione culturale Anomalia, Conservatorio Bonporti, Dancity Festival (Foligno), Ente Nazionale Sordi Trento, Sanbaradio, L’Universitario. Un giardino urbano temporaneo nato dal progetto di arredamento urbano di Tobia Zambotti come punto d’incontro del pubblico del Festival a cura del COPI della condotta Slow Food Lagorai. La piazza verrà animata da eventi ed iniziative gratuite, concerti e dj-set pre o post-spettacolo, incontri, approfondimenti, interviste agli artisti in programma, curate dal critico teatrale Roberto Rinaldi, direttore della rivista online Rumor(s)cena, media partner del Festival.
NO LIMITS festival accessibile: un progetto nato per garantire accessibilità e inclusione a persone con disabilità sia fisica che sensoriale, realizzato in collaborazione con Anffas Trentino onlus, Coop. CS4, Ente Nazionali Sordi di Trento, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Trento, Centro Franca Martini, Coop. Handi-CREA, Coop. Senza Barriere, Coop. Vales, MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Saranno messi a disposizione servizi gratuiti per persone con bisogni particolari e diverse abilità. L’accesso al trasporto prima e dopo lo spettacolo, l’audiodescrizione o audiointroduzioni per Non Vedenti, sottotitoli o servizio di interpretariato della Lingua dei Segni Italiana per Non Udenti.
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Artesella, Tanz Bozen Bolzano Danza, Centro internazionale della danza,Trentino Book Festival,Trento Film Festival,Feste Vigiliane
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