RUMOR(S)CENA – SOS CINEMA – Esegesi del film ACQUA E ANICE di Corrado Ceron – Meravigliosa Stefania ! Come ai tempi di “Io la conoscevo bene” capolavoro di Antonio Pietrangeli del 1965, Stefania Sandrelli è la quintessenza femminile del Cinema. Stupendamente donna, amata da tutti, avuta veramente da nessuno, libera anche al prezzo di grandi ferite nascoste con un misto di allegria malinconia dignità. Ora nel bel film di Corrado Ceron è Olimpia, star del liscio anni 70 , che attraversò con la sua orchestra “I capricci di Olimpia” i locali da ballo di mezza Italia, soprattutto dell’Emila Romagna. La ritroviamo oggi ultrasettantenne fra Comacchio e i Lidi Ferraresi, dove prende ancora il sole in topless fra lo scandalo dei bagnanti. La vita le ha insegnato a difendersi , a dire quello che pensa, a prendere gli uomini e lasciarli . E a gestire ora una solitudine amara con qualche amante , il ricordo delle canzoni , i trucchi e le parrucche che ne esaltano ancora la bellezza naturale di vera donna, una delle ultime basta guardarsi attorno. E qui il film diventa un viaggio on the road in compagnia della giovane Maria (Silvia D’Amico sempre ironica dolce e bravissima) che la deve portare come autista al matrimonio della sorella (la mitica Luisa De Santis) e poi a trovare un’amica a Zurigo (anche se intuiamo che Olimpia di amiche non ne ha). diventa qualcosa di molto speciale. E diventa anche un ritratto femminile, che non ha bisogno di essere femminista perché Olimpia- come la Sandrelli stessa-fu il simbolo di una vera trasgressione dal ruolo canonico di donna. E per l’indomabilità del personaggio e il suo dolce declino, il film si avvicina a due recenti interpretazioni di quell’altro monumento femminile cinematografico che è Catherine Deneuve(con cui la Sandrelli recitò nel magnifico “Un film parlato” di Manoel De Oliveira) : “Quello che so di lei” di Martin Provost e “Elle s’en va” di Emmanuelle Bercot. Perché Sandrelli in Italia e Deneuve in Francia, sono “oltre” attrici, sono memoria di grandissimo Cinema impresso sui loro volti e sui loro corpi. E lo portano oggi fieramente , come due Storie del Cinema al Femminile viventi, in ogni loro nuova apparizione sul grande schermo. Che illuminano, emozionano, rendono intenso sia nella sensualità che nella malinconia. Senza tempo,senza età ,perpetuando quella magia e quel sogno che solo il Cinema sa dare. ANTEO Milano.
Acqua e Anice, un viaggio on the road
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