musica e concerti — 16/11/2021 at 15:54

Il testamento sinfonico di Mozart eseguito da Marc Minkowski e Les Musiciens du Louvre

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RUMOR(S)CENA – MODENA – Le ultime tre sinfonie di Mozart, la N. 39 in mi bemolle maggiore K. 543, la N. 40 in sol minore K. 550 e la N. 41 in do maggiore K. 551, la “Jupiter”, composte in rapida successione durante l’estate del 1788 hanno costituito il programma che Les Musiciens du Louvre, ensemble fondata nel 1982 e diretta da Marc Minkowski, hanno eseguito al Teatro Comunale di Modena, con lo scopo di rileggere e promuovere il repertorio barocco, classico e romantico. Musicisti fra i più apprezzati nel movimento di rinascita della musica barocca con strumenti originali o loro copie fedeli. Queste tre sinfonie sono considerate il testamento del sinfonismo mozartiano e presentano differenze negli organici orchestrali: la KV 543 prevede trombe e timpani, senza oboi; la KV 550 include la sezione dei legni al completo, ma senza trombe e timpani; la KV 551 ha trombe e timpani, gli oboi penetranti ed incisivi, ma senza i clarinetti. Differenze che permettono una lettura più chiara alla varietà dei loro caratteri: la N.39 è melanconica, elegante, proporzionata nelle dimensioni ed equilibrata nel timbro; la mancanza di trombe e timpani conferisce alla N. 40 un particolare ritmo incalzante e una spiccata tragicità del tessuto sonoro, che emerge per la luminosa l’espressività del fraseggio; le maestose dimensioni, la magnificenza delle trombe e dei timpani danno, infine, un tono solenne alla straordinaria grandiosità tonale della N. 41, sottolineato e messo in risalto dall’esemplare fuga finale, punto di contatto tra l’elaborazione contrappuntistica e l’arditezza timbrica.

La direzione di Marc Minkowski ha confermato il pregio di una lettura filologica capace sempre di far emergere dalla partitura, sottolineando le proporzioni formali, senza eccessi emozionali né virtuosistici oltre a quelli già inclusi nella scrittura originale: emerge il vigore e il sereno lirismo della sinfonia N. 39, il tragico tormento della N. 40, la monumentalità epica e trionfale della N. 41. La direzione nitida e dinamica ha messo in evidenza la tensione dialettica tra le diverse sezioni dell’orchestra, in particolare tra fiati e timpano, che soprattutto nella N. 41 assume un carattere possente e marziale. L’esecuzione dell’ensemble, la precisione di ogni singolo componente, la loro perfetta omogeneità consentono al direttore di plasmare il suono amalgamandolo al meglio per ottenere tutti quei timbri e quei colori orchestrali che Mozart prevede nel suo trittico sinfonico e sottolinea lo spessore qualitativo della scelta del programma. Una rara e preziosa occasione in cui ascoltare in sequenza le tre ultime sinfonie mozartiane.

Visto al Teatro Comunale Pavarotti – Freni di Modena il 7 novembre 2011

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