RUMOR(S)CENA – MILANO – La vita è come un circo, a tutti piace stare sotto i riflettori, essere accolti dagli applausi del pubblico, interpretare ruoli estremi, che possano portare al successo, compiere insomma piccole “acrobazie” quotidiane che ci possano dare soddisfazione e che ci facciano sentire importanti agli occhi degli altri. Spesso però, l’immagine che diamo di noi stessi, non corrisponde a quello che siamo realmente. Oggi accade con i social, dove postiamo sempre immagini positive, a volte “truccate”, per dare a chi ci guarda un messaggio spesso eccessivo, di benessere quasi forzato, che raramente corrisponde a quello che siamo e sentiamo realmente nel momento che stiamo vivendo.
Siamo tutti degli attori che interpretano una parte, lo diceva Pirandello, ma sono molti gli autori teatrali e gli scrittori che hanno affrontato il tema della realtà e della finzione. Nel mondo del musical una delle opere più acclamate del genio di Bob Fosse che affronta proprio questo tema è “Chicago”, un grande classico della storia del musical che dopo il debutto a Broadway nel 1996, in oltre 25 anni ha ottenuto un successo clamoroso in 36 paesi, conquistando sei Tony Awards (tra cui miglior regia, miglior coreografia e miglior revival di un musical, due Oliver Award e un Grammy. Chiara Noschese ha firmato per la Stage Entertainment la regia di una nuova versione tutta italiana di “Chicago” con le coreografie di Franco Miseria, la direzione musicale di Andrea Calandrini, l’adattamento, la traduzione in versi italiani di tutte le canzoni è stata fatta da Giorgio Calabrese.
Lo spettacolo è in scena al Teatro Nazionale CheBanca di Milano fino al 25 ottobre e poi sarà in tour in vari teatri. Per Chiara Noschese, che oltre a firmare la regia è anche in scena con una impeccabile interpretazione come attrice, cantante e anche ballerina nel ruolo di Mama Morton, rimettere in scena questa nuova produzione in tempi sempre così difficili per il teatro musicale e non solo italiano, è stata una grande sfida. In primo luogo per dover reggere il confronto con la versione originale e poi per aver scelto un cast di attori cantanti e ballerini che inevitabilmente vengono associati a tre grandi icone del cinema ovvero Richard Gere nel ruolo dell’avvocato Billy Flynn, qui interpretato con grande maestria e disinvoltura da Brian Boccuni, Catherine Zeta Jones (Velma Kelly), ruolo affidato a Stefania Rocca che da brava attrice ha accettato la sfida mettendosi in gioco anche come cantante e ballerina, mentre l’effervescente Giulia Sol è nei panni di Roxie Hart, nel film Renée Zellweger. Il risultato ha convinto il pubblico che al Teatro Nazionale ha accolto con vere e proprie ovazioni questa nuova messinscena risultata ancora molto attuale e legata alla nostra quotidianità.
Come spiega la stessa Chiara Noschese nelle sue note di regia “anche oggigiorno viviamo in un’epoca in cui essere un caso e finire nelle prime pagine dei giornali o diventare virali nel web sembra la necessità primaria. Questo spettacolo – continua – è una esplosione di eventi a tinte forti, in un mondo che è come un circo, un circo eccessivo e irriverente, privo di etica e carico di intrighi, dove la notorietà esplode quando è più forte il crimine”. In effetti la trama parla di solidarietà femminile ma anche di violenza, omicidio, rapporti conflittuali tra uomo e donna, in tutto ambientato in una Chicago degli anni Venti che non è poi così lontana dalle nostre grandi metropoli contemporanee dove molte ragazze, che inseguono il sogno di diventare un’artista e dunque una cantante o una ballerina, sono però costrette a fare altri lavori per potersi mantenere.
La storia è quella di Roxie Hart, una cantante di nightclub che uccide il suo amante quando scopre che sta per lasciarla con la sua migliore amica. Dopo essere stata condannata per il suo omicidio, finisce in carcere e trama per uscire di prigione. Roxie è sposata con Amos Hart, interpretato con grande sensibilità e capacità espressive dall’ottimo Cristian Ruiz particolarmente toccante nella celebre scena del clown. Una volta arrivata in carcere incontrerà il suo idolo Velma, assassina e cantante jazz, con la quale unirà le forse per riconquistare la libertà grazie all’astuto Billy Flynn, l’istrionico Brian Boccuni, con l’aiuto di Mama Morton (Chiara Noschese) che all’interno della storia (oltre ad essere la vera regista) è lei a tessere le trame di tutta la vicenda.
Dal canto suo Stefania Rocca, ovvero Velma, punta su una interpretazione meno sensuale e seduttiva rispetto a quella originale ma più asciutta e a tratti straniante, di sapore quasi brechtiano. Notevole per le sue eccezionali capacità canore oltre le ottime qualità tecniche ed espressive nel ruolo en travestì della giornalista Mary Sunshine, quello ricoperto da Luca Giacomelli Ferrarini. Le coreografie di Franco Miseria danzate dalla ottima compagnia formata da otto ballerini e otto ballerine, pur citando lo stile tipico di Bob Fosse, rileggono in chiave più moderna i balletti, esaltando le capacità dei singoli ballerini, aggiungendo citazioni più al passo con i tempi di danza hip hop e acrobatica.
Per i cultori del musical, l’opera “Chicago” era stata scritta nel 1975 da Fred Ebb e Bob Fosse, con le musiche composte da Jhon Kender, in pratica gli stessi autori di Cabaret e New York, New York. Le sue prime interpreti furono Gwen Verdon, che per un certo periodo venne sostituita da Liza Minnelli, e Chita Rivera. All’inizio lo spettacolo ebbe un successo piuttosto modesto, ma il revival degli anni Novanta lo fece diventare uno dei maggiori successi di Broadway. Nel 2002 il regista Rob Marshall lo trasformò in un film che vinse appunto sei premi Oscar, tra cui quello come miglior film. Si basa sull’omonima opera dell’autrice americana Maurine Dallas Watkins, che era stata drammaturga e anche sceneggiatrice, la quale aveva lavorato come giornalista giudiziaria anche in tribunale, raccogliendo storie vere di donne finite in carcere per avere ucciso i loro mariti.
Visto al Teatro Nazionale di Milano il 13 ottobre 2023