Danza, Festival(s), la gatta sul palco che scotta — 17/10/2024 at 10:19

Duettando con l’alieno: la danza di Nicola Galli

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RUMOR(S)CENA – ROVERETO – ORIENTE OCCIDENTE – È un esploratore di prospettive visionarie, cesellatore di movimenti in mondi alieni, Nicola Galli, come fa in Deserto tattile, ultima sua creazione presentata al festival Oriente Occidente di Rovereto lo scorso 3 settembre. Fin dagli esordi coreografici, dal 2010 in poi, il giovane artista emiliano (classe 1990) si è fatto notare per la sua cifra stilistica, data non solo dall’interesse per una costruzione complessiva dello spettacolo – è ideatore anche di scene, costumi e disegno luci -, ma soprattutto nel suo appassionarsi a trame estrose, destreggiandosi a suo dire fra il concetto di “stratificazione” (doveroso omaggio a un’idea di concept art che ogni coreografo contemporaneo deve osservare) e quello di “paesaggio”.

nicola-galli_deserto tattile crediti monia-pavoni

L’elemento più interessante è invece, a nostro parere, l’effetto che fa quest’amalgama. Il retrogusto da film di fantascienza, la sottile nervatura umoristica (non sappiamo quanto volontaria) che riga le sue performance, il mix originale di tanti spunti che rende molto personali i suoi lavori.

Tutti ingredienti che ritornano in questo Deserto tattile, dove una silhouette (quella dello stesso Galli) si muove circospetta in una nebbia lattiginosa, come un feto metamorfico nel grembo materno o come un essere umano smarrito in un altro pianeta. L’incedere non è mai improvvisato: la nudità è celata dagli studiati dettagli del movimento, concentrando l’attenzione sulle dinamiche, le accelerazioni, il corpo nelle sue linee. Quando l’irrompere di una creatura zoomorfa (Giulio Petrucci) cambia il paesaggio e dà il via a relazioni sociali da quadro di Bosch.

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Ci sono tanti richiami e associazioni possibili che affiorano nelle visioni evocate da Nicola Galli, dall’eclettismo di Alwin Nikolais – maestro che amava costruire tutto del suo spettacolo e, anch’egli, appassionato di iperurani – fino ad arrivare a esperimenti più moderni come le indagini meticolose sul corpo di Xavier Le Roy o persino ai mitici blob cangianti dei Pilobolus. Ma in realtà, è un campionamento apparente: tutto nel coreografo emiliano mostra scartamenti improvvisi e originali, riattraversa con sensibilità attuale la percezione del corpo. È fare proprio tutto quello che si è incontrato, tanto da non poter più distinguere ciò che viene dall’esterno. Insomma, quello che fa un autore che ha davvero qualcosa da dire. Di suo.

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Quadri visionari animano il “Deserto tattile” del coreografo emiliano che ha debuttato il 3 settembre 2024 visto a Rovereto per il Festival Oriente Occidente, la nuova creazione del coreografo emiliano

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