BOLZANO – La cooperativa sociale officinevispa presenta #nonhounaparetebianca, performance d’arte contemporanea curata dal regista Manuel Canelles con gli allievi attori del progetto lab0471 con l’intervento del sound-designer Stefano Bernardi e la collaborazione di kalipè e spazio5 ambasciata del progetto terzoparadiso di Michelangelo Pistoletto. L’intervento nato da un laboratorio esperienziale attivato presso la sala polifunzionale in piazzetta Anne Frank nel quartiere Don Bosco riflette sul senso stesso di un laboratorio teatrale, per sua natura luogo di comunità e confronto, spazio per l’espressione di urgenze, carichi emotivi e vissuti personali. Al pari di una lastra fotografica che imprime e raccoglie le immagini, gli allievi attori sono stati guidati a comprendere che ogni spazio può diventare scenico, ogni elemento della vita diventare arte, ogni oggetto relazione. Convivenza e relazione diventano dunque oggetto di indagine e ogni elemento presente nello spazio, sia visivo che sonoro, contribuisce alla nascita dei racconti fisici, corporei, presenze in bilico trarealtà e immaginazione. L’evoluzione continua dei corpi in scena, delle ambientazioni e dei contesti, rende l’happening –così come è stato per il percorso laboratoriale- un organismo di emergenza, vivo, suggestivo, spiazzante. Senza limiti o barriere sceniche, la drammaturgia stravolge le regole della messa in scena e sarà creata dai corpi, dalla loro gestualità, dalle loro memorie, in un continuo evolversi di elementi sonori e visivi. Nessuna frase, nessuna didascalia, la comprensione è soggettiva; come di fronte a un dipinto astratto lo spettatore è chiamato a percepire con i propri sensi il significato nascosto dei movimenti e degli sguardi e a interrogarsi sul concetto di relazione precarietà, disequilibrio, errore, instabilità, ingredienti vitali per un organismo –in questo caso un gruppo di lavoro teatrale- che incomincia ad osservare uno spazio e finalmente viverlo in una dimensione collettiva. Nessuna storia narrata dunque, nessuna trama, nessun copione, nessuna frase imparata a memoria, nessuno stilema o codice precostituito. #Nonhounaparetebianca non è una recita, un saggio finale, né tantomeno uno spettacolo. E’ un viaggio in un inconscio che tenta una via di fuga. Ogni attore in scena è responsabile per sé, per i propri compagni e per gli spettatori; ci prenderà per mano, ci porterà all’interno di perimetri mentali e ci chiederà di poter diventare anche noi allievi, far parte di questo organismo collettivo, cancellare la visione rassicurante e consolatoria che abbiamo dei ruoli e portando noi, spettatori, ad attivare un transito di comunicazione con il nostro pensiero divergente. Che poi è quello che ci attira ad osservare quello che non riusciamo a comprendere e percepirne la forza sotto l’aspetto emotivo e non solo razionale.
#Nonhounaparetebianca
Concept Manuel Canelles
Incursioni sonore Stefano Bernardi
Con Erick Brullo, Cristina di Stefano, Caterina Nebl, Helga Hensel, Elisa Nicoli, Chiara Parlangeli
Daniela Recca. Assistente alla regia Cristina Righetti