RUMOR(S)CENA – SE NE VANNO – FULVIO MARCELLITTI –
<<Se ne vanno. Mesti silenziosi come magari è stata umile e silenziosa la loro vita, fatta di lavoro e sacrifici. Se ne va una generazione, quella che ha visto la guerra, ne ha sentito l’odore e le privazioni, tra la fuga in un rifugio antiaereo e la bramosa ricerca di qualcosa per sfamarsi. Se ne vanno mani indurite dai calli, visi segnati da rughe profonde, memorie di giornate passate sotto il sole cocente, o il freddo pungente. Mani che hanno spostato macerie, impastato cemento, piegato ferro, in canottiera e capello di carta di giornale.
Se ne vanno quelli della Lambretta, della Fiat Cinquecento o Seicento, dei primi frigoriferi, della televisione in bianco e nero. Ci lasciano, avvolti in bianco e nero. Ci lasciano, avvolti in un lenzuolo, come Cristo nel sudario, quelli del boom economico che con il sudore hanno ricostruito questa nostra nazione, regalandoci quel benessere di cui abbiamo impunemente approfittato. Se ne va l’esperienza, la comprensione, la pazienza, la resilienza, il rispetto, pregi oramai dimenticati. Se ne vanno senza una carezza, senza che nessuno gli stringerli la mano, senza neanche un ultimo bacio. Se ne vanno i nonni, memoria storica del nostro Paese, patrimonio dell’intera umanità. l’Italia intera deve dirvi GRAZIE e accompagnarvi in quest’ultimo viaggio con 60 milioni di carezze>>.
L’autore è Fulvio Marcellitti, un ispettore della Polizia di Stato, il quale ci ha chiesto di rettificare la precedente notizia dove è stato condiviso un audio di Paolo Rossi in cui si poteva ascoltare il testo, attribuito erroneamente al dottor Giorgio Begher, pneumologo dell’Ospedale di Bolzano in pensione. Un medico ignaro di essere stato coinvolto. L’attore comico ne ha fatto una sua versione in cui menziona il suo nome, frutto di una diffusione manipolata che pare essere stato trasmesso tramite sms e WhatsApp.
Fulvio Marcelitti ci spiega come ha avuto l’idea di scrivere queste parole che stanno commuovendo tutta l’Italia?
«Ho visto il 2 aprile scorso un servizio giornalistico su Sky TG24 in cui si vedevano le immagini drammatiche e dolorose del corte di camion militari con a bordo le bare dei defunti in partenza da Bergamo per essere cremate in altre città. Io ho sempre avuto la passione di scrivere e comporre poesie e questa scena mi ha sconvolto. Una volta scritto il testo l’ho reso pubblico sul mio profilo facebook fino a quando L’Osservatore Romano in un bellissimo editoriale, firmato da Lorenzo Mondo “Il passaggio del testimone” lo ha pubblicato con la mia firma. Anche Corrado Augias nella sua rubrica su La Repubblica commenta la lettera inviata da Alice Polombarani dove mi cita integralmente. Il giornalista Tuoni Capuozzo in una delle sue “Lettere da un paese chiuso” mi ha onorato della sua attenzione e scrive sulla “strage dei nonni”. Molti ora mi cercano e mi fanno i complimenti (basta scorrere la pagina Facebook di Fabio Marcellitti per verificarlo, ndr) ma a un certo punto mi accorgo che il mio testo è stato attribuito al dottor Giorgio Begher di Bolzano, a sua insaputa, come poi scoprirò in seguito. Mi sono attivato per rintracciare il medico e a parlarci al telefono per capire cosa era accaduto. Le mie parole sono state diffuse tramite messaggi per telefono alterando anche il testo originale e dando la paternità intellettuale a questo medico. Il dottor Begher ha prontamente smentito inviando ai quotidiani di Bolzano la richiesta di smentita e rettifica, e sul Corriere dell’Alto Adige (il dorso del Corriere della Sera, ndr) è stata pubblicata. Ho dovuto chiedere anche alla RAI di rettificare, nel programma “Italia sì” su Rai 1 condotto da Marco Liorni è stato citato il nome del medico. Chi invece ha menzionato correttamente mi ha anche donato un audio con interpretazioni commoventi, come hanno fatto Luca Violini e Massimo Previtero».
Se ne vanno. Mesti, silenziosi, come magari è stata umile e silenziosa la loro vita,…
Pubblicato da Fulvio Marcellitti su Venerdì 17 aprile 2020
"SE NE VANNO" un testo straordinario e di grande suggestione scritto da Fulvio Marcellitti dedicato alla generazione che ha subito maggiormente la violenza di questo virusPer "piccole emozioni in ordine sparso per resistere"XIII CLIP
Pubblicato da Luca Violini Due su Lunedì 20 aprile 2020