Recensioni — 18/05/2016 at 22:42

Lluis Pasqual ripercorre la memoria di Eduardo con seduzione e divertimento

di
Share

imagesBARCELONA (Spagna) –  “El desesperado esfuerzo que realiza el hombre intentando dar un significado a la vida es teatro”. Lluís Pasqual pone una celebre frase di Eduardo De Filippo come incipit del suo spettacolo, “A teatro con Eduardo”, messo in scena al Teatro Lliure di Barcelona per un mese di repliche e un grande successo. Per un pubblico affascinato dalla qualità del lavoro di una Compagnia teatrale che interpreta a sua volta la fatica disperata di un pugno di attori, e la stessa condizione di vivere di un pugno di uomini e donne, che vivono il loro tempo di confusione, illusione, desideri, sogni da vivere o almeno da rappresentare. Tanto per fare della vita uno spettacolo credibile e magari accettabile. Verità e menzogna, sogno e illusione. Lluís Pasqual, regista d’ingegno e coraggiosa fantasia ha messo insieme la celeberrima “scena della prova” del primo atto di “Uomo e galantuomo” e l’intero “La grande magia”, e ne ha fatto uno spettacolo rapido e seducente, divertente e carico di ansie. Percorrendo le parole e le indicazioni di Eduardo De Filippo in un paio d’ore d’ininterrotto gioco che fa dei suoi attori un gruppo mirabile di funamboli del palcoscenico. Tempo serrato in un ritmo mozzafiato.

Non ci si ferma, altrimenti il gioco di prestigio non riesce e l’illusione rischia di mostrare la filigrana di verità che fa appassire la sontuosa menzogna necessaria a sopravvivere in un mondo esso stesso bugiardo. O che almeno rende la bugia necessaria come l’aria da respirare. Divertente, lo spettacolo è anche, o soprattutto, divertente. Come c’insegna Eduardo che mescola con arte d’eccellenza i due grandi motori, risata e pianto, con cui è possibile vivere. E dunque quella prova di attori scalcinati è irresistibile gioco bugiardo che anticipa altra bugia. Ed allo stesso tempo è lezione di verità strepitosa, tanti per confondere le acque e prepararci alle imprese truffaldine di Otto Marvuglia con i suoi giochi d’illusione ed alla disperata vita di Calogero Di Spelta a custodire la cassetta in cui potrebbe essere rinchiusa la sua moglie traditrice. Chi vuol conoscere la verità non ha che da aprire gli occhi e guardare.

ateatroconeduardo_esp.2
Lluís Pasqual ha affidato ad un affiatato gruppo d’attori il suo progetto, a cominciare da Jordi Bosch che è Gennaro De Sia ed Otto Marvuglia, e da Ramon Madaula che è Calogero Di Spelta, e con loro Laura Aubert, Robert González, Oriol Guinart, Teresa Lozano, Francesca Piñón, Albert Ribalta, Marc Rodríguez e Mercè Sampietro. Tutti insieme fanno squadra per quel gioco disperato che s’affacciano su un panorama napoletano di grande suggestione che s’intravede dagli archi del fondale, proiettato sul fondo, palazzi a schiera, mare e Vesuvio in lontananza. La scenografia è di Alejandro Andújar e dello stesso Lluís Pasqual, così, con una capriola inconsueta rispetto alle messe in scena italiane sempre attente a “cancellare” la geografia napoletana a vantaggio di un territorio meno definito per dilatate possibilità drammaturgiche, il regista catalano “innamorato di Napoli e di De Filippo” ferma la sua attenzione e la memoria visionaria sul territorio primo dell’ispirazione eduardiana. E vi aggiunge l’ ”arbitrio” di un piccolo complesso di “músicos”, Laura Aubert, Robert González, Pablo Martorelli, Carles Pedragosa e Roman Gottwald, a fare da “siparietti”, con canzoni celebri e divertenti. Così Napoli è più che messa a fare capolino, per essere nell’architettura di Pasqual città-madre di ogni confusione e illusione. I costumi, colmi di fantasia colorata, sono di Alejandro Andújar, le luci di Xavier Clot, l’inquietante video “napoletano” di Franc Aleu.

a-teatro-con-eduardo-teatre-lliure-2
Dopo l’ultima replica una tavola rotonda ci ha permesso di  parlare ancora di Eduardo e del suo teatro. Di un genio che parla al nostro tempo con battute scritte in anni lontani, e non acquieta le nostre ansie, anzi ne alimenta il fuoco come brace sotto la cenere. Bella occasione per “andare oltre” a parlare, insieme ad un bel gruppo di spettatori, a porre domande e a comprendere meglio i percorsi di un teatro del novecento presente con forza nel nostro tempo. E ancora negli incontri curati dall’Istituto Italiano di Cultura ed organizzati dall’instancabile “directora” Roberta Ferrazza, nella bella sede accogliente per un gruppo numeroso ed attento di studenti del Liceo italiano. Curiosi e divertiti alla proiezione della scena famosa della “prova” e poi al racconto del gran percorso di teatro e di vita di Eduardo De Filippo. E ancora più tardi, con altri spettatori, catalani e italiani, incantati da questo suo teatro che a Barcelona negli ultimi anni è stato rappresentato tante volte, e sempre è stato applaudito ed amato.

Share

Comments are closed.