RUMOR(S)CENA – FERRARA – Nell’anniversario della scomparsa, Rai Cultura rende omaggio a Claudio Abbado (Milano, 26 giugno 1933 – Bologna, 20 gennaio 2014), riconosciuto tra i più grandi direttori d’orchestra del mondo, fondatore dell’associazione Ferrara Musica e indimenticato protagonista, nella città estense, di opere e concerti memorabili. Dal 2014, il Teatro Comunale di Ferrara è stato intitolato alla sua memoria. Rai 5 dedica a Claudio Abbado due serate speciali, in onda giovedì 19 e venerdì 20 gennaio alle 21.15. Giovedì sarà trasmesso Così fan tutte di Mozart, nell’allestimento del 2000 firmato dal regista Mario Martone e con la Mahler Chamber Orchestra diretta da Abbado proprio al Teatro Comunale di Ferrara. Nel cast Melanie Diener, Anna Caterina Antonacci, Charles Workman, Nicola Ulivieri, Daniela Mazzucato e Andrea Concetti. Regia televisiva di Patrizia Carmine. Nella foto di Marco Caselli Nirmal, tratta dall’archivio del Teatro Comunale, Claudio Abbado durante quell’allestimento. “Un’istantanea spiazzante – come si leggeva nella didascalia della mostra Tra due fuochi allestita nel 2020 in Rotonda Foschini – dove per un attimo l’osservatore sembra non trovare il fuoco. Poi d’improvviso il fuoco si trova, potentissimo, nel passo teso e carico d’energia di Claudio Abbado che saluta il pubblico al termine di un’esecuzione trascinante dell’opera mozartiana”. Venerdì, sempre su RAI 5, si torna al 1982 con Abbado sul podio della neonata Filarmonica della Scala, impegnata in uno dei capisaldi del repertorio tedesco; la Sinfonia n.1 di Mahler, Titano.
RUMOR(S)CENA – VITTORIO VENETO – Una persona può passare la sua vita a fare lo stesso lavoro, stare nella stessa relazione, vivere nella stessa città, senza mai farsi domande? A un certo punto, ognuno di noi fa un passo indietro, o di lato, e si guarda da fuori e si chiede: “perché sono qui?”. Parte da questa riflessione la scrittura di “Tutta la vita”, lo spettacolo scritto a più mani (Lorenzo Maragoni, che ne è anche regista, Andrea Bellacicco, Eleonora Panizzo e Michele Ruol) che salirà sul palco del Teatro Da Ponte di Vittorio Veneto, sabato 21 gennaio, alle ore 21,00. Eleonora Panizzo e Andrea Bellacicco portano in scena, con una scrittura divertente e ironia, la paura di cambiare la nostra vita, rispetto al punto a cui ci si accorge di essere arrivati. Raccontano i due attori: «Possiamo dirci di essere qui – nel nostro lavoro, nella nostra relazione, nella nostra città, in questo supermercato bloccati improvvisamente davanti a uno scaffale nella scelta impossibile tra due zuppe surgelate identiche – come conseguenza delle nostre storie passate, delle biografie, di dove siamo nati, delle scelte che abbiamo fatto nelle nostre vite. Possiamo percepirci, però, anche come punto di partenza del resto della nostra vita. E per passare dalla prima alla seconda modalità esistenziale, è necessario fare la cosa che come esseri umani siamo meno organizzati per fare: cambiare»
RUMOR(S)CENA – BOLZANO – Il nuovo allestimento dello spettacolo “Impronte dell’anima” per la regia di Antonio Viganò della Compagnia Teatro La ribalta sarà impegnato in una tournée regionale che partirà dal Teatro Puccini di Merano il 19 e 20 gennaio per spostarsi poi al Teatro Cristallo a Bolzano (24,25,26 gennaio), al Forum di Bressanone (30 e 31 gennaio) e concludersi alla Casa M. Pacher di Brunico il 1 febbraio. Un totale di 18 repliche per questa coproduzione tra Teatro Stabile di Bolzano e Teatro la Ribalta che si inserisce nelle iniziative per la Settimana della Memoria. Al centro dello spettacolo la storia dello sterminio delle persone con disabilità durante la Germania nazista e una riflessione sul valore delle vite umane. Con la nuova edizione di “Impronte dell’anima” scritta da Giovanni de Martis e Antonio Viganò, Teatro Stabile di Bolzano e Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt portano in scena uno spettacolo di teatro civile che racconta lo sterminio delle persone disabili nel periodo nazista. Più di trecentomila persone, uomini, donne e bambini furono eliminati nella Germania Nazista nel periodo 1939 – 1945. La loro colpa fu quella di non essere dentro “i parametri” e le forme umane ritenute sane, forti e belle. Si eliminarono disabili, malati mentali, asociali, schizofrenici, epilettici, sordi e muti nel tentativo di costruire una nuova razza dominante: tutto questo, al contrario, ha provocato la nascita di mostri e assassini. Le parole eugenetica ed eutanasia irrompono nel dibattito scientifico e nella società con aspetti nuovi e nuove domande etiche.
RUMOR(S)CENA – TRENTO – Il Centro Servizi Culturali S. Chiara propone il 22 gennaio il concerto dei Marlene Kuntz all’Auditorium S. Chiara di Trento , storica band piemontese della scena rock alternativa italiana. Il gruppo guidato da Cristiano Godano salirà sul palco dell’Auditorium S. Chiara nell’ambito del Living Memory 2023, il Festival della Memoria in programma a Trento dal 16 al 27 gennaio promosso dall’Associazione Terra del Fuoco Trentino, in collaborazione con Museo statale di Auschwitz-Birkenau, Fondazione Museo Storico del Trentino e Associazione Treno della Memoria. L’evento è realizzato con il patrocinio e il contributo della Provincia autonoma di Trento.L’edizione di quest’anno rappresenta l’inizio di un percorso triennale che porterà alla celebrazione degli ottant’anni della liberazione dei campi di Auschwitz-Birkenau nel 2025. Partendo da un percorso storico e culturale di scoperta, conoscenza e approfondimento dalla storia del ‘900, e in particolare dagli eventi tragici della Seconda Guerra Mondiale e dell’olocausto, il programma del Living Memory 2023 accompagna il partecipante attraverso un caleidoscopio di attività ed eventi, all’incontro con alcuni degli ultimi testimoni di quei fatti. Un programma ricco in cui si alterneranno momenti di ascolto, confronto e dibattito, e che vedrà la partecipazione anche di artisti e musicisti. I Marlene Kuntz faranno tappa a Trento con il loro nuovo tour nei teatri dal titolo Karma Clima e ad impegnarsi, accanto alla tematica della sostenibilità ambientale, anche sul tema della memoria come motore di cittadinanza attiva in collaborazione con il festival Living Memory
www,centroservizisantachiara.it
RUMOR(S)CENA – MILANO – Lunedì 23 gennaio ore 19.00 in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, il duo teatral-musicale Duperdu – Marta M. Marangoni e Fabio Wolf – presenta, nella sede dell’Associazione IBVA di Milano, il concerto-spettacolo: Canzoni per non dimenticare. MuMeMi Live (Music and Memories of Milan). Un viaggio fra note e parole in cui, al racconto dei fatti storici, è affiancata una riflessione sull’attualità, in accordo con la storica Associazione IBVA, che dal 1801 si prende cura delle vulnerabilità sociali di famiglie italiane e straniere. La negazione dei diritti e l’appiattimento delle identità è una tendenza tutt’altro che scomparsa. Guerra, movimenti migratori, divario sociale. La serata presso la sala teatrale IBVA nei meravigliosi spazi di Via Santa Croce 15, in centro a Milano, è l’occasione per lanciare le 5 nuove tappe del Virtual Tour MuMeMi, con la straordinaria partecipazione in video di Giovanni Storti (Aldo Giovanni e Giacomo). Dopo il successo del virtual tour 2021-22 grazie alla collaborazione con le associazioni di zona, i rispettivi Municipi e le ANPI locali, si potranno visitare virtualmente: 1. La Casa della Memoria del Comune di Milano, sede di archivio in zona Isola intervista a Maria Fratelli direttrice 2. Il Murales di Via Tucidide – Cavriana all’Ortica dedicato alle donne e agli uomini antifascisti, deportati, perseguitati far cui Elena Rasera e Carlo Venegoni 3. Pietra d’inciampo per Luigi Vercesi – via Paolo Sarpi 10 4. Pietra d’inciampo per Dante Villa – via Padova 100 5. Pietra d’inciampo per Carlo Ferretti – via Ponte Seveso 19
RUMOR(S)CENA – ROMA – Al Teatro Belli, dal 27 gennaio al 12 febbraio, va in scena Il diario di Anne Frank con la regia di Carlo Emilio Lerici. La vicenda inizia con Otto Frank, unico sopravvissuto, che ritrova nella soffitta il Diario tenuto da sua figlia Anne (Raffaella Alterio). Mentre inizia a leggere, come evocate dalle pagine del Diario, riprendono vita le vicende della famiglia Frank nella Amsterdam occupata dai nazisti. adattamento teatrale di Frances Goodrich e Albert Hackett, traduzione Alessandra Serra e Paolo Collo. Con (in ordine di apparizione) Roberto Attias, Eleonora Tosto, Raffaella Alterio, Francesca Bianco, Beatrice Coppolino, Vinicio Argirò, Tonino Tosto, Susy Sergiacomo, Fabrizio Bordignon, Roberto Baldassari, aiuto regia Martina Gatto, scene Vito Giuseppe Zito, costumi Annalisa Di Piero. I brani tradizionali ebraici sono cantati da Eleonora Tosto. Regia Carlo Emilio Lerici. Una coproduzione Teatro Belli / Compagnia Mauri Sturno. Con una scenografia che si sviluppa su due livelli e quattro ambienti, lo spettacolo è strutturato come un lungo piano sequenza, in cui i dieci attori ci raccontano, in una coralità scenica e narrativa, la loro quotidianità, in un sottile confine ed equilibrio tra tragedia e leggerezza. Le circostanze, inusuali e inimmaginabili, mostrano caratteri diversi e contrastanti, egoismi e simpatie, paura e speranza, e lo sbocciare di un giovane amore.
RUMOR(S)CENA – FIRENZE – In occasione del Mese della Memoria dedicato alle vittime dell’Olocausto dal 26 al 29 gennaio 2023 andrà in scena al Teatro di Rifredi di Firenze il capolavoro di Fred Uhlman riadattato dal drammaturgo catalano Josep Maria Miró, tradotto e diretto da Angelo Savelli: “L’amico ritrovato”. La storia narra la vicenda di un’amicizia, quell’amicizia che dovrebbe unire persone e popoli e che invece viene calpestata dai rovinosi razzismi. Stoccarda, 1933. Due sedicenni frequentano la stessa scuola. Uno è figlio di un medico ebreo, l’altro è il rampollo di una ricca famiglia aristocratica. Nonostante le differenze di classe, di cultura e di carattere, tra i due nasce una profonda amicizia che però sarà messa a dura prova dalla spietata ascesa del nazismo. Si trovano, si perdono e poi si ritrovano; una “riunione” amara e liberatoria al tempo stesso. Il romanzo L’amico ritrovato di Fred Uhlman è apparso nel 1971 negli Stati Uniti ed è poi stato pubblicato in tutto il mondo con unanime, travolgente successo, diventando anche un film diretto da Jerry Schatzberg. Il drammaturgo catalano Josep Maria Miró ne ha realizzata un’efficace e toccante riduzione in un atto unico per tre attori, strutturata come una inarrestabile “ricerca del tempo perduto”, provocata nella coscienza del protagonista – ormai emigrato a New York – dall’arrivo di una inaspettata missiva. Il regista Angelo Savelli ha ricreato per questo tuffo nel passato una sorta di “classe morta”, dove più vivi che mai sono proprio e solo i sentimenti dei due ragazzi; quei sentimenti resi ancor più vividi e toccanti dalle musiche originali composte dal giovane Federico Ciompi.