RUMOR(S)CENA – VENEZIA – “Più a chi è stato e a chi l’ha fatto, voglio dedicare questo Leone d’Oro a quelli che verranno, che porteranno avanti tutto questo, con l’auspicio che siano tanti, che abbiano la forza, le capacità, le possibilità, la necessità. Per mandare avanti tutto questo…. Se sono felice?…. A tratti sempre di più. In certi momenti assolutamente si”. È l’uomo che parla, Armando Punzo, nel brusio dei commensali sulla terrazza di Cà Giustinian, sede della Biennale di Venezia, al termine della cerimonia di consegna del Leone d’Oro alla carriera, ricevuto nella Sala delle Colonne, alla presenza degli attori della Compagnia della Fortezza di Volterra e dello staff che lavora insieme al regista.
Venivamo dal giorno della seconda plica della spettacolo “Naturae” messo in scena dalla Compagnia della Fortezza allestito nella Sala delle Tese all’Arsenale, una struttura teatrale unica al mondo, affiancata agli spazi espositivi dove si allestiscono anche le opere della Biennale Arte. In un’atmosfera caliginosa e nebbiosa, fatta di sale proveniente dalle Saline di Volterra, di grande suggestione, sollevata dagli attori è andato in scena il sogno raggiunto, per il momento, dall’Homo Felix. “Perché tutto era bianco (lo spazio scenico completamente ricoperto di sale) e come mai gli attori muovevano delle gabbie?”: sono le domande di un bambino al termine dello spettacolo, rivolte ad Armando Punzo che risponde con assoluta semplicità: “Il bianco significa purezza mentre le gabbie sono quelle da cui gli uomini devono liberarsi”. Un’idea coraggiosa di teatro capace di incorporare una grande speranza, l’utopia di pensare che possa esistere un’altra possibilità, un’altra realtà in grado di andare oltre l’homo sapiens.
Un corale tributo di applausi da parte del pubblico dove il commento di una giovane spettatrice dice: “ A me personalmente ha riempito di grande entusiasmo”. Questo è il teatro di Punzo.
Siamo di fronte ad una figura di artista che il Presidente della Biennale, Roberto Cicutto ha riconosciuto come un sognatore di grande progettualità nel premiare con il Leone d’Oro alla carriera, assieme ai direttori artisti della Biennale Teatro, Stefano Ricci e Gianno Forte (ricci/forte), con l’augurio che il Teatro nel Carcere di Volterra, la sede stabile della Compagnia, possa finalmente essere realizzato.
Certamente la solennità e l’importanza artistica dell’evento, i meravigliosi spazi della Biennale e l’impeccabile organizzazione hanno contribuito ad una grande clima di festa, proseguito con gli attori della Compagnia della Fortezza nel ballo in Piazza San Marco, accompagnati dagli orchestrali del Caffè Florian in mezzo ad una folla di turisti increduli. Teatro nel Teatro, come solo a Venezia può accadere.
Al collettivo belga FC Bergman, autore di spettacoli che sono un originale amalgama tra cinema, letteratura, arti visive è stato attribuito il Leone d’Argento.
