CATANIA – La nuova produzione “Romeo e Giulietta 1.1” di Zappalà Danza, vista nello spazio di Scenario Pubblico è una rilettura a distanza di dieci anni esatti di “Sfocature dei corpi”. A danzare, allora erano Daniela Bendini e Wei Mei Poon, ovvero i due artisti che hanno caratterizzato il momento iniziale e felicissimo della produzione di Roberto Zappalà. Oggi on stage ci sono, invece, Maud De la Purifcation e Antoine Roux-Briffaud, due danzatori splendidi e capaci di inquietare, capaci di far vibrare di senso ogni gesto e ogni segmento di corpo, capaci di comunicare ogni pulsione interiore di quanto costruiscono (non eseguono) nella coreografia. Le musiche (fondamentali nell’economia dello spettacolo) sono dei Pink Floyd, John Cage e Prokofiev, ed è inutile dire quanta forza e straniata potenza sappiano diffondere; i frammenti testuali (alcune battute tratte dal film di Woody Allen “Harry a pezzi”) sono curati di nuovo da Nello Calabrò, storico dramaturg della compagnia.
Non deve far mistero, nel recensire uno spettacolo così importante, sapere che si tratta del primo passo di un progetto chiamato “Antologia” nel contesto del quale l’artista intende riprendere tutti i suoi spettacoli precedenti: l’idea è dovuta al fatto che nel frattempo, Zappalà Danza, è diventata una realtà di tale rilievo nazionale e internazionale, da necessitare di un repertorio vivo, con un numero elevato di spettacoli “pronti” da portare in scena nelle molte tournée che gestisce ormai in tutto il mondo. Poi certo, questa nuova e fortunata necessità Roberto Zappalà, la interpreta a modo suo e la trasforma in opportunità creativa, ripercorrendo e attraversando con nuova maturità e consapevolezza, le partiture coreografiche realizzate nei lavori precedenti.
È così che ritorna anche in questo lavoro, la riflessione su quella visione sfocata che le distanze tra individui creano reciprocamente: distanze mai esatte che gli sguardi governano e attraversano e che i sentimenti definiscono nel tempo denso delle occasioni e delle relazioni. Accade anche per il mito di Romeo e Giulietta, l’archetipo fecondo di quell’amore contrastato e tormentato, di quell’amarsi, eppure non potersi vedere altrimenti che in modo contrastato, “sfocato”. Ciò che maggiormente caratterizza questa nuova versione – è appunto – questa sfocatura, realizzata non come elemento scenico, atmosfera vaga e nebbiosa, oggetto o situazione esterni alla relazione, bensì, in una scena spoglia e al contempo nitidissima, come cifra interna della danza, partitura segreta eppure vitale della relazione tra personaggi, tra danzatori e con il pubblico.
Coreografia e regia, luci e costumi di Roberto Zappalà. Musiche di John Cage, Sergei Prokofiev, Pink Floyd. Interpreti, Maud de la Purification, Antoine Roux-Briffaud. Testi a cura di Nello Calabrò. Direzione tecnica, Sammy Torrisi. Management Maria Inguscio. Crediti fotografici Serena Nicoletti.
Una produzione di Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza – Centro di Produzione della Danza, in coproduzione con Orizzonti Festival. Fondazione, in collaborazione con “Le Mouvement Mons” Festival (Belgio). Con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Regione Siciliana Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo