Focus a teatro, Teatro — 19/11/2014 at 22:41

La Direzione Artistica di Alessandro D’Alatri al TSA inizia dall’ “Azione!”

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L’AQUILAAlessandro D’Alatri è il nuovo Direttore Artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo. Il regista romano, proposto, a norma dello statuto dell’Ente Teatrale Regionale, dal Vice-Presidente Adolfo Paravano, e subito accolto, è arrivato al TSA lo scorso 5 novembre, dopo 3 anni di direzione artistica di Alessandro Preziosi. La presentazione ufficiale è avvenuta  in una conferenza stampa in cui D’Alatri, che si è detto sorpreso dalla nomina, ha però mostrato di avere le idee ben chiare sul come organizzarsi ed agire… tant’è che ironizzando sulla sua attività registica nella settima arte, è stato presentato come un uomo di “Azione!” Il neo-Direttore, con 52 anni di carriera nello spettacolo sulle spalle, iniziata da bambino (pur non essendo figlio d’arte) recitando in teatro, per poi proseguire nel campo della regia cinematografica, pubblicitaria e teatrale, sempre ad alti livelli, è però alla sua prima esperienza di questo tipo.

TSA - Aless. D Alatri

Il TSA e la città in cui ha sede, L’Aquila, sono due realtà che D’Alatri ha già conosciuto a cavallo tra 2009 e 2010, quando ha diretto l’apprezzato “Scene da un matrimonio”, tratto dall’omonimo film di Bergman, con Daniele Pecci e Federica Di Martino nei ruoli dei protagonisti con l’apporto delle scene di Matteo Soltanto e delle musiche di Franco Mussida. L’anno successivo ha preso la cattedra di cinema presso la locale Accademia di Belle Arti. Ma da allora, sottolinea, ha notato che le cose in città sono cambiate… e, continua, il resto d’Italia non conosce questa realtà ben differente da quella che viene trasmessa dai vari telegiornali che mostrano solo la cronaca e non la cultura.

Una visione d’insieme e un “montaggio” di immagini raccontate ed evocate, quella di D’Alatri, da clip: proprio come ci si aspetta da un regista abituato ad esprimere magistralmente in un breve filmato un concetto o un’emozione. Basti ricordare i suoi lavori per le pubblicità televisive, come Kodak, Wind, Estathé, Nestea, Barilla, Telecom, Lavazza, che lo hanno portato ad ottenere i più grandi riconoscimenti dell’advertising internazionale (6 leoni a Cannes, di cui 2 d’oro, 2 New York Film Festival, 1 London Film Festival, 2 Clio, 1 Moebius, 1 Epica, ecc) e nazionale (Anipa, Art Directors Club, SpotItalia), ai quali si aggiungono i suoi videoclip musicali per Elisa, Articolo 31, Negramaro, Renato Zero e Laura Pausini.

Nel suo discorso d’insediamento completamente imperniato su ciò che ha già predisposto e ciò che farà al TSA, sembra seguire –  è inevitabile notarlo! –  una logica discorsiva di raccordi e découpage, con ottiche particolari e zoom in determinati momenti. Per cui, dice, ha già chiesto al Teatro Stabile d’Abruzzo (che ha sede nel capoluogo, ma che ha un nome e un’importanza che rimanda a tutta la regione) elenchi di teatri, artisti e realtà culturali abruzzesi con i quali poter collaborare o comunque instaurare dei discorsi artistici o culturali che valorizzino l’ente, il teatro e il luogo in cui opera. Lo ha fatto anche in risposta alle nuove norme previste dal Decreto “Valore Cultura” al quale ci si deve conformare e che D’Alatri non esita a definire come direttive “pericolose” perché eliminano le realtà collaterali esistite finora a favore di una collaborazione tra enti/associazioni e che prevedono che solo il 40% delle repliche degli spettacoli prodotti in una data regione possano essere fatte al di fuori del territorio di competenza. D’altro canto, tutto ciò lo ha portato a scoprire realtà locali che non conosceva.

Quindi, ribadendo più volte il suo ottimismo, la domanda che si è posto nell’arrivare a ricoprire il ruolo cardine di Direttore Artistico del TSA è stata: “Come possiamo esservi utili?”, una domanda che collega strettamente l’ente teatrale al territorio in cui vive e che ribadisce l’utilità della cultura, anche a livello economico. Il suo impegno, dice il regista di film di successo come “Senza pelle”, “Casomai” e “Commedia sexy”, è rivolto anche alla formazione sia intesa come rivolta alla creazione di un pubblico, anche partendo dal ramo dell’infanzia, sia come incremento delle potenzialità professionali attoriali. Consapevole che “Abbiamo 3 anni da vivere insieme”, D’Alatri si mostra quindi già parte di un gruppo e poi mette subito in chiaro la sua volontà di utilizzare tutto ciò che il luogo, l’Abruzzo, ha da offrire, a cominciare dalle maestranze locali e dagli artisti, fino alle risorse turistiche offerte da una regione tra il mare e la montagna.

In merito alle nuove disposizioni ministeriali riguardo il suo ruolo pare già organizzato e rivela di essersi messo in contatto nei giorni scorsi con gli altri direttori artistici teatrali della regione, come Germano Mazzocchetti (appena insediato al Teatro Marrucino di Chieti in qualità di Responsabile della Prosa) e di auspicare collaborazioni anche con il suo predecessore e attuale artista collaboratore del TSA Alessandro Preziosi. Quest’ultimo, infatti, nel frattempo porta avanti la tournée del “Don Giovanni” di Molière che il TSA co-produce insieme alla sua società Khora.teatro, attraversando l’Italia da Napoli in su per una novantina di date fino al 31 marzo, quando arriverà anche a L’Aquila (la data prevista del 24 marzo è stata spostata di una settimana per delle repliche aggiuntesi).

aquila stagione 4

Dal canto suo, anche Alessandro D’Alatri ha già uno spettacolo in cartellone, sebbene non prodotto dal TSA, “Uomo e galantuomo” di Eduardo De Filippo, in programma il 2 e 3 dicembre presso il Ridotto del Teatro Comunale, uno dei luoghi in cui lo Stabile svolge le proprie attività sia in attesa che il Teatro Comunale gli venga restituito restaurato, sia in virtù di quella collaborazione tra enti e luoghi che, sottolinea Ezio Rainaldi, Presidente del TSA, fa parte degli interessi dell’ente. A conclusione, un intervento fuori programma di Federico Fiorenza, per quasi 40 anni dipendente del TSA (anche con ruoli di alto livello, tra cui Direttore Artistico), ha auspicato la non ingerenza politica nei fatti dell’ente. Ma questo, come si suol dire, è un’altra storia!… E che rientra forse in una questione di ricostruzione storica delle vicende del TSA. La stagione teatrale del TSA comincerà il 27 novembre con lo spettacolo di danza “Le quattro stagioni” da musiche di Vivaldi e coreografie di Mauro Astolfi per lo Spellbound Contemporary Ballet, presso l’Auditorium della Guardia di Finanza (località  Coppito).

Il cartellone della stagione: La poliedricità del TSA e il “Don Giovanni” di Preziosi

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