GENOVA – Martedì 20 febbraio alle ore 20.30 al Teatro Duse va in scena “Night Bar” uno spettacolo in quattro atti unici di Harold Pinter diretto da Valerio Binasco, interpretato da Nicola Pannelli, Sergio Romano, Arianna Scommegna e prodotto dal Teatro Stabile di Genova insieme al Teatro Metastasio di Prato. Scene di Lorenzo Banci, i costumi di Sandra Cardini, musiche di Arturo Annecchino, luci di Roberto Innocenti. La vita in un bar, il tempo che non passa e quattro brevi testi di Harold Pinter per raccontare l’umanità. «Quattro storie con un tema comune che condividono un’atmosfera umana molto particolare, quella dei barflies, e un luogo: un baretto notturno. Quattro momenti, dispersi nel tempo, della vita di questo luogo, sempre lo stesso, visto in altrettanti modi diversi».
Il regista Valerio Binasco spiega così la sua regia e scelta del testo di Pinter: «È una specie di bar notturno di basso rango. Un luogo molto realistico ma grazie alla sua desolazione, anche metaforico che appartengono alla poesia urbana (italiana e universale)». Ed è in un bar simile che Binasco fa intrecciare i testi di Pinter: Il calapranzi, dialogo tra due killer, in forma di atto unico, scritto nel 1957; Tess, asciutto e lirico monologo del 2000; L’ultimo ad andarsene, un corto teatrale, meno frequentato sui palcoscenici italiani, scritto nel 1959 come dialogo serrato e svagato tra un barista e un venditore di giornali ed infine Night. Quattro (micro)storie, ritratti di malinconici clown esistenziali che pure – come è nella cifra pinteriana – diventano emblematici di una condizione umana. Flash, istantanee di vite vissute, incontri con gente qualunque, tra fissazioni, idiosincrasie, paure, caratteri dove Pinter ritrae con empatia e lucidità.
«In questo spettacolo – continua Valerio Binasco – c’è un rispetto sacro dell’unità di luogo, ma non ce n’è affatto per l’unità di azione e di tempo. L’incongruenza cronologica tra un atto unico e l’altro, alternati in un prima e un dopo, senza un nesso evidente, suggerisce uno sguardo straniato e affettuoso sulle vicende, così come se ci trovassimo di fronte ad un piccolo affresco composto di brevi racconti ( se viene in mente a Carver, forse si potrebbe essere sulla strada giusta). Nella successione di queste storie si annida una malinconia, che nasce dalla sensazione che ciò che appare come tempo presente sia già memoria. L’effetto malinconico del “tempo che va”. Anche se non va da nessuna parte. Ma è un atto di amore nei confronti dell’umanità. E forse la storia dei luoghi dove l’umanità ha vissuto, ci aiuta a percepire pietosamente (ovvero con un sorriso affettuoso) il via vai delle nostre vite».
“Night Bar” dal 20 febbraio al 4 marzo al Teatro Duse di Genova
Lo spettacolo è in scena dal martedì al sabato alle ore 20.30, domenica alle ore 16.
La recita del giovedì alle 19.30. Martedì 27 febbraio alle ore 17.30 nel foyer del Teatro della Corte, La Compagnia incontra il pubblico. Conduce Umberto Basevi. L’ingresso è libero.