Al Pim Off la danza coreana di Howooll Baek, racconta la storia di una coppia

La stagione 2012-2013 del Teatro PimOff, unica stagione di danza al momento proposta alla città di Milano, ospita il 24 e 25 marzo un volto nuovo della danza contemporanea. Si tratta della giovane coreografa coreana Howool Baek che con i suoi lavori sta girando le principali piazze europee. Al pubblico milanese verrà presentato un doppio programma. Entrambe le sere saranno infatti proposti due lavori di cui Howool Baek è sia coreografa che interprete. Howool Baek è una giovane coreografa coreana che vive e lavora a Berlino. Il suo primo lavoro coreografico “I want to talk with you” ha vinto il CJ Young Festival nel 2007 e ha ricevuto il Dokebi  Award nel 2008 al Chuncheon International Mime Festival in Corea. Il lavoro successivo “Fade” è stato finalista al premio internazionale No Ballet (Germania, 2009) e al Yokohama Dance Collection (Giappone, 2012). [NOTHING for sound] è stato selezionato per l’Aereowaves Priority List nel 2012. Dal 2009 i suoi lavori sono stati presentati in Germania, Austria, Belgio, Portogallo, Giappone e Slovenia.

Ad aprire le serate sarà il duetto in prima nazionale a Milano al PimOff è proprio lo spettacolo “Fade”che vede in scena anche il danzatore Kwangmin Kim. E’ la storia di una coppia narrata attraverso un linguaggio del corpo circoscritto nei confini di una sedia che diventa lo spazio vitale dei due amanti e anche lo spazio di azione dei due danzatori.

“Ho cercato di usare il linguaggio del corpo per raggiungere il pubblico, ogni minima emozione viene trasmessa  attraverso piccoli gesti come tenersi per mano, abbracciarsi, baciarsi… “ (H. Baek).

Seguirà quindi l’assolo [NOTHING for body], presentato al pubblico milanese dopo il debutto a B MOTION di Bassano del Grappa. La performance è un lavoro dedicato esclusivamente al corpo che diventa il palcoscenico per dita e piedi che danzano delicati movimenti all’interno di uno spazio costruito dal corpo stesso.

“Mi sono chiesta come una singola parte del corpo si potesse muovere allo stesso modo di un corpo intero e ho cercato di indagare tutte le potenzialità espressive. Ogni movimento è lasciato all’immaginazione e può essere visto in differenti modi. In questo anche la musica può lasciare spazio all’immaginazione…” (H. Baek)

FADE