RUMOR(S)CENA – RAVENNA – Il teatro Alighieri di Ravenna ha ospitato in prima assoluta lo spettacolo di poesia “Lumina in tenebris”, una produzione del Ravenna Festival che Elena Bucci e Chiara Muti , in collaborazione con Le Belle Bandiere, hanno dedicato a Dante. Le due autrici hanno curato sia l’interpretazione che la regia: un viaggio attraverso la parola poetica del sommo Poeta , in grado di intersecarsi con le sue prime fonti ispiratrici fino ad approdare alla vasta costellazione di autori dal quale hanno tratto spunto. Dalle prime righe del Genesi i versi di Dante sono stati intercalati con originale organicità ai versi di Virgilio e a seguire Milton, Byron, Primo Levi, Balzac, Rilke. Come spiegano le due artiste, questo percorso evidenzia «l’inesausto potere della Commedia di essere materia viva, e di Dante di essere nostro contemporaneo, e poi la capacità della poesia di esprimere ciò a cui non sapremmo da noi dare voce e forma. Ci spinge verso quelle domande che ci accomunano e ancora senza risposta: chi siamo, dove andiamo, da dove veniamo. Il nostro smarrimento – aggiungono – è la selva oscura, è la notte in cui la poesia può accendere dei lumi per guidarci, ma è pure l’inevitabile disorientamento che precede il ritrovarsi, infine, trasformati».
Le voci delle due interpreti sono collegate ora per accostamenti tematici, ora per opposizione. La scenografia, un luogo neutro nel quale le due figure trovano appena la luce e la trasmettono in un gioco di contrapposizioni, è lo sfondo in cui le parole poetiche brillano, come Dante non si è perso nell’oscurità della ‘selva oscura che la diritta via era smarrita’, anche perché è guidato dai poeti. Nel buio si aprono e chiudono squarci di luce, che appare, scompare, si trasforma mentre le due figure bianche che recitano i versi, specchio l’una dell’altra, immergono il pubblico in quel grandioso teatro che, dalla Commedia dantesca, arriva fino ai poeti moderni. Vincent Longuemare disegnata le luci secondo una mappa che pare ispirata dalle parole del Poeta per orientarci nel buio generato dall’ignoranza e dalla prepotenza, luci ora come lame taglienti, ora solo accennate, che, coordinate alla drammaturgia del suono curata da Raffaele Bassetti, creano i riflessi più diversi.
Un originale successo la rinnovata collaborazione tra Elena Bucci e Chiara Muti, che si è più volte, nel corso degli anni, messa alla prova attraverso diversi mondi letterari, da Francesca da Rimini, nel 2004, a ‘Ridono i sassi ancor della città’, sull’amore fra Teresa Guiccioli e Lord Byron, nel 2016.
Lo spettacolo è stato replicato sabato 31 luglio sul Belvedere di Villa Rufolo in occasione della 69esima edizione del Ravello Festival.
Visto al Teatro Alighieri di Ravenna il 27 luglio 2021