GENOVA – Il Collettivo L’Amalgama vince il contributo messo in palio dal Comune di Genova per il Concorso INTRANSITO 2017. Si sono svolte Teatro Akropolis di Genova le tre serate della terza edizione organizzato dal Comune di Genova in collaborazione con Teatro Akropolis, La Chascona e Officine Papage, componenti di ATS-TEGRAS.
Dal 16 al 18 novembre sei giovanicompagnie, selezionate tra ben 130 provenienti da tutta Italia, hanno mostrato la propria verve scenica di fronte all’attenta giuria formata da Angela Fumarola – direttore artistico di Armunia, Angelo Pastore – direttore del Teatro Stabile di Genova, Arianna Terzoni – addetta all’ufficio programmazioni della Fondazione Toscana Spettacolo, Lucia Compagnino – giornalista collaboratrice alle pagine culturali del Secolo XIX e Mario Bianchi – regista, fondatore del Teatro Città Murata e critico per KLP e Hystrio. Questa la motivazione: “La giuria ha decretato vincitore di Intransito 2017 il Collettivo L’Amalgama con lo spettacolo Fil Rouge per la capacità di misurarsi su più scritture mantenendo le singole individualità pur contemplando momenti di coralità. L’assegnazione del premio è finalizzata al superamento delle fragilità drammaturgiche e registiche.”
Formato da dieci attori il Collettivo L’Amalga (Garbagnate Milanese) nasce all’interno della Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine. Fil Rouge rappresenta la loro seconda drammaturgia interamente originale, portata in scena dalle cinque attrici del Collettivo: Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Federica Di Cesare, Clara Mori, Miriam Russo. Interrogatesi sul tema dell’identità femminile cinque giovani donne riflettono su cosa significhi essere moglie, madre, amante, studentessa, lavoratrice, artista. All’interno di un condominio, un fil rouge attraversa i piani e lega vicende personali e immaginarie, tracciando la direzione di uno sguardo che sveli quell’universo di desideri, ossessioni, abbandoni, sconfitte, affetti, delicatezze, erotismi, sogni e amore di chi, per caso, un giorno è nato donna.
In un Teatro affollato da un pubblico da sold-out si sono esibiti anche tutti gli altri gruppi selezionati per la finale, come la C&C Company (Brescia) in Anna Cappelli. Il celebre monologo di Annibale Ruccello è portato in scena en travesti da Carlo Massari, che al testo del drammaturgo accompagna una profonda ricerca sul movimento, creando una figura poliedrica capace di evocare con forza i propri lati oscuri. Anna Cappelli, comica e grottesca, è una donna come tante, vittima di quella malattia chiamata avidità che avvelena la natura umana in tutti i suoi aspetti. Una donna che scivola verso il baratro della follia, cadendo rovinosamente. Uno spettacolo volutamente intimo.
In Mondo cane, della Compagnia Turconi/Deblasio (Milano) in collaborazione con Frigoproduzioni e Associazione Gli Scarti, si racconta una tragedia dell’ambizione nell’epoca dell’impossibilità, messa in scena attraverso un non dialogo con la madre e con l’ex fidanzata, nella quale il protagonista, un ragazzo che ha appena terminato l’esame di maturità e desidera fare l’avvocato, usa l’arma della menzogna ed intraprende una lotta passiva contro gli altri, lasciandosi scorrere addosso una vita imprendibile e crudele. Distante da tutto, preso a frustate da un mondo che non gli appartiene, Daniele si chiude nel suo mondo, alzando la musica a palla. Il monologo è scritto, diretto e interpretato da Daniele Turconi.
Anomalia Teatro compagnia torinese formata da Amedeo Anfuso e da Silvia Saponaro, in scena con uno spettacolo di e con Debora Benincasa, Antigone – Monologo per donna sola. Originale interpretazione del mito classico, Antigone è una storia che respira dell’attimo prima, quello in cui ancora potresti tornare indietro, posare il pugnale e continuare lungo la vita che ti offrono. È una storia che attraversa le ossa di una ragazzina magra, di un’eroina spettinata che dal centro della tragedia ti guarda sorridendo. Antigone cerca di uscire dalla sua prigione ridendoci contro, abbassandosi per cambiare punto di vista, ironizzando per alleggerire il dramma, per poi lasciarsi trascinare nella poesia, indugiare nel grottesco o nei versi di una canzone.
Vicari/Aloisio in Eoika, viaggio visionario che trae le sue origini dalle arti visive. Fra arti visive, teatro fisico e ricerca musicale, Eoika – in greco sembrare qualcosa – riflette sul confronto fra se stesso e l’altro da sé, su cosa appare reale e su cosa è immagine effimera, in un continuo cortocircuito identitario. Filo conduttore del progetto è il disegno, a partire da opere d’arte come fonte di ispirazione per giungere alle matite da trucco utilizzate in scena al fine di alterare la percezione ottica di sé e dell’altro. Vicari/Aloisio è un progetto indipendente ed autoprodotto che ha la propria sede a Palermo.
Infine la Compagnia Habitas, romana, formata da Niccolò Matcovich, autore e regista, e Livia Antonelli, attrice, con L’imbroglietto – Variazioni sul tema. Prendendo ispirazione dal genio di Karl Valentin e la sua compagna Liesl Karlstadt, nonché dagli Esercizi di stile di Queneau nonché il celebre spettacolo La lettera di Paolo Nani, L’imbroglietto è un divertissement che, mettendo in scena l’archetipica coppia, rappresentata da due tipi con sembianze di clown, riflette con leggerezza sulla situazione critica che vive il teatro oggi in Italia, in un gioco al massacro condotto da una sadica bigliettaia rappresentata da un personale computer. Un Premio che si è svolto nel migliore dei modi per la partecipazione entusiasta di tutti gli artisti, la professionalità della Giuria e soprattutto grazie alla consulenza ed entusiasmo del Comune di Genova, di officine Papage e de La Chascona. Un ringraziamento particolare all’ ospitalità della compagnia Teatro Akropolis che ha condotto egregiamente l’organizzazione. Appuntamento, quindi, a INTRANSITO 2019!