Un western patinato
Cosa può accadere se dopo 25 anni il passato ritorna a reclamare verità e vendetta? E soprattutto se si presenta indossando eleganti creazioni di sartoria ispirate alla moda degli anni Cinquanta di Dior, Madame Vionnet e Balenciaga? The dressmaker racconta la storia di Tilly, interpretata dall’eccezionale Kate Winslet dal perfetto accento australiano, un’affermata stilista che torna nel suo paese d’origine per saldare i conti con il passato e riallacciare i rapporti con l’eccentrica e mentalmente instabile madre. Attraverso il suo talento sartoriale, la protagonista riesce a ottenere informazioni e comprendere cosa è realmente successo parecchi anni prima, quando da bambina fu cacciata perché colpevole di un presunto omicidio. Un racconto dalle tinte dark che subisce le influenze dell’ambientazione western, i costumi eccezionali contribuiscono all’originalità di questa commedia drammatica caratterizzata da un pungente black humor. Il contrasto tra la cittadina polverosa, con le sue case e i suoi abitanti sbiaditi e impolverati, e le appariscenti e raffinate creazioni haute couture, in stile Hollywood d’oro, definisce i caratteri dei personaggi e mostra via via la loro vera natura. Tra red carpet e strade sterrate, la vicenda procederà toccando emozioni contrapposte in un accostamento ossimorico di immagini e situazioni, per raggiungere un catartico e liberatorio finale. Bella fotografia e regia incisiva, da segnalare le splendide prove attoriali di Judy Davis, Sarah Snook e Hugo Weaving. Da non perdere!
The dressmaker – Il diavolo è tornato
Un film di Jocelyn Moorhouse. Con Kate Winslet, Judy Davis, Sarah Snook, Liam Hemsworth, Hugo Weaving.
Produzione: Australia, Eagle Pictures, 2015
Genere: Commedia
Durata: 118 minuti
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=8m7jPjDGIvY
Una storia vera di riscatto e denuncia
Un’altra pellicola dai contrasti forti è quella che racconta la storia di Waris Dirie, una donna che ha attraversato il deserto e cambiato il mondo. La regista Sherry Hormann ha ripercorso, attraverso l’autobiografia della Dirie, la difficile ed emozionante storia della ragazza somala, segnata dal tragico evento dell’infibulazione, che fugge dalla natìa terra e dalla prigionia di una tradizione che la costringe sposa bambina di un matrimonio combinato, con un uomo di sessant’anni. Dopo aver attraversato il deserto e raggiunto la nonna a Mogadiscio arriva nel Regno Unito con un passaporto falso e si mantiene con umili lavori. Grazie alla sua bellezza statuaria entra nel mondo della moda e diventa in poco tempo una top model di fama internazionale e in seguito portavoce ufficiale della campagna dell’Onu contro le mutilazioni femminili. Fiore del Deserto è un film che denuncia la pratica inumana della mutilazione genitale femminile e presenta una donna forte e coraggiosa che combatte da anni perché questa pratica sia dichiarata illegale. La regia ordinaria e a tratti elementare nulla toglie alla potenza del messaggio che il film vuole trasmettere, buona la performance dell’attrice, ex modella, Liya Kebede. Funziona e alleggerisce il personaggio di Marilyn, la goffa amica, interpretato dalla brava Sally Hawkins, che a tratti sottolinea ulteriormente, attraverso la contrapposizione culturale, la drammaticità della condizione femminile dell’Africa sub-sahariana. Consigliato!
Fiore del Deserto
Un film di Sherry Hormann. Con Liya Kebede, Sally Hawkins, Craig Parkinson, Myra Syal, Anthony Mackie.
Produzione: Gran Bretagna, Germania, Austria, Francia, Ahora, 2009
Genere: Drammatico
Durata: 120 minuti
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=r13DtjMDuBk