La foto del giorno — 21/07/2020 at 21:40

Martina Badiluzzi protagonista a Pergine Festival, Biennale Teatro Venezia e Romaeuropa

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RUMOR(S)CENA – Martina Badiluzzi, poliedrica giovanissima artista che si divide tra attorialità, regia e esperimenti di scrittura narrativa e drammaturgica, è a lavoro su alcuni nuovi progetti performativi, che saranno ospitati nei prossimi mesi da tre tra i più prestigiosi festival teatrali europei: Pergine Festival, la Biennale Teatro di Venezia e il Romaeuropa Festival. Il primo lavoro che verrà messo in scena a Pergine sarà Forastica di cui la Badiluzzi firma drammaturgia e regia, e che sarà interpretato dalla pluripremiata attrice Federica Rosellini. Forastica, ispirata al romanzo Orso della scrittrice canadese Marian Engel (edito in Italia da La Nuova Frontiera), è una performance ambientata nella natura. Una donna, spogliatasi dei suoi abiti sociali, cammina e delle persone si uniscono al suo passare. La protagonista definisce se stessa camminando; la sua identità si forma e si scopre attraverso la parola mentre attraversa il bosco. E gli spettatori la accompagnano in questo viaggio alla riscoperta del sè, nella sua storia di donna metropolitana che scopre di voler riprendere possesso del proprio corpo, l’unico oggetto a cui si sente intimamente legata, per poi sciogliere definitivamente il binarismo e dirsi esattamente quel corpo.

La performance è un site-specific: in scena per tre repliche a Pergine dal 23 al 25 luglio 2020.

A Settembre è previsto il debutto di The making Anastasia, nel contesto della Biennale Teatro di Venezia. Lo spettacolo, vincitore del bando di Biennale College Registi Under 30 della stagione 2019/2020 vedrà la Badiluzzi nel duplice ruolo di regista e interprete, accanto ad altre quattro attrici di eccezionale talento quali Arianna Pozzoli, Viola Carinci, Federica Carruba Toscano e Barbara Chichiarelli. Lo spettacolo, prodotto da La Biennale di Venezia, nato da un’idea della stessa Badiluzzi e scritto a quattro mani con Margherita Mauro, mette in scena un gruppo di donne che partecipano a un casting per una nuova produzione cinematografica dedicata alla figura di Anastasia Romanov, mito e icona del Novecento: le loro storie personali entrano in stretta relazione con i personaggi che interpretano, come se il vissuto di ciascuna le conducesse a una storia in particolare. Il casting è indagato come processo perverso che ci racconta del potere nei suoi aspetti più voyeuristici e al tempo stesso mette a nudo il rapporto che, dall’epoca del reality, si è stabilito tra il Pubblico e la gran parte dei prodotti di finzione.

Martina Badiluzzi Fak Fek Fik


Martina Badiluzzi si è ispirata alla storia drammatica di Anna Anderson, presunta Anastasia, per costruire una drammaturgia capace, come una matrioska, di contenere più livelli di lettura e verità. Finzione, girato cinematografico e backstage divengono strumenti per scavare nell’identità femminile e raccontare la Storia con occhi diversi: non più vincitori e non più maschili. Dopo il debutto a Venezia al Teatro Piccolo Arsenale il 15 settembre 2020, lo spettacolo arriverà a Roma per il Romaeuropa Festival e andrà in scena il 10 e l’11 novembre 2020 al Teatro Vascello.

Il Romaeuropa sarà anche il palcoscenico della prima trasposizione live di Rumori, progetto digitale multimediale ideato e lanciato sul web durante la quarantena. Nato nel particolare momento di distanziamento sociale, Rumori è un format unico nel suo genere che si pone l’obbiettivo di coniugare narrativa, performance, visual art e musica, e restituisce allo spettatore un contenuto artistico fruibile attraverso diversi canali: quello live, quello digitale, quello radiofonico e quello narrativo. Progetto ibrido nato dalla contaminazione di musica e letteratura, Rumori è una raccolta di racconti musicali ispirata dalla periferia di Roma: sono ritratti, brevi incontri con i personaggi che animano le finestre e i balconi visti dalla prospettiva di qualcun altro. Ognuno degli osservatori è esso stesso visto, spiato e partecipa animando il paesaggio urbano.

In questo debutto per il Romaeuropa prodotto da Divina Mania e che sarà in scena il 10 e 11 Ottobre 2020 presso il Mattatoio – Galleria delle Vasche, la lettura drammaturgica di Martina Badiluzzi dialogherà con l’ambiente sonoro originale di Samuele Cestola in arte Samovar e con le installazioni di luce di Fabrizio Cicero. Verranno restituiti al pubblico i primi due capitoli della quadrilogia: I prossimi, racconto di una panoramica aperta sul paesaggio urbano, e Elettrostatica, una storia pulp che ritrae i voli pindarici dell’immaginazione di una donna confinata in un piccolo appartamento durante il lock-down causato dalla pandemia da Covid-19.

Elettrostatica

Il file rouge che lega la ricerca artistica di Martina Badiluzzi

«Esiste una storia non scritta o non scritta del tutto, ed è lì che si concentra il mio lavoro. Se dal punto di vista autoriale mi interesso alla scrittura delle donne, come regista e attrice mi intriga tutto ciò che vive sotteso alle parole.

Quale sia precisamente la storia delle donne è impossibile dire. Notoriamente la Storia la scrivono i vincitori, figlia com’è dei poteri dominanti, e qualsiasi riflessione a riguardo si trova in bilico tra l’assunto che sia di fatto scritta dagli uomini e l’ipotesi che le donne non vi abbiano preso realmente parte. Jenne Romèe, meglio nota come Giovanna D’Arco, Rosvita Horotswith di Gandersheim, monaca, poetessa e drammaturga tedesca, Suor Juana Ines De La Cruz e Anastasia Romanov: pur appartenendo a periodi storici differenti, tutte queste donne sono legate da un destino silenzioso, vittime di uno sguardo altro, della mistificazione della propria storia personale, singolare, isolata.

Nonostante si dica quotidianamente che i tempi sono maturi perché le donne rivestano ruoli di potere, i veri registi e attori della Storia continuano a rimanere gli uomini.Le donne sono state troppo a lungo, il pubblico pressoché silenzioso di uno spettacolo che ha ormai consumato le storie di dominio maschile. Che la pedante ripetizione a cui la Storia continua a sottoporci non stia dicendo che è il momento che la penna passi di mano? Naturalmente, quella che si vuole suggerire non è una lotta di genere, piuttosto una reale condivisione degli spazi dell’esistenza. Sembra realistico ipotizzare che attraverso l’arte si possa superare definitivamente la questione di genere e, frammentando ulteriormente il tema della diversità, non più binaria, moltiplicare i punti di vista e portare ciascuno a riflettere sui propri privilegi.”

Martina Badiluzzi

Martina Badiluzzi è un’artista friulana nata nel 1988, vive e lavora a Roma. Nel 2015 è interprete e co-autrice di Fäk Fek Fik – le tre giovani – Werner Schwab, spettacolo pluripremiato, presentato al Roma Europa Festival di Roma con la guida di Dante Antonelli. Continua i suoi studi incontrando Lucia Calamaro, il duo artistico Deflorian/Tagliarini, Joris Lacoste e Jeanne Revel e la regista brasiliana Christiane Jatahy. Nel 2017 fonda con Giorgia Buttarazzi, Rosvita Pauper, progetto artistico il cui nome è ironicamente ispirato a Roswitha di Gandersheim monaca tedesca, poetessa e prima drammaturga di cui ci siano stati tramandati i testi. Nello stesso anno debutta, Il vivaio – e se ci amassimo quanto ci odiamo lo sai che bello, drammaturgia originale che consolida la collaborazione di Badiluzzi con Samuele Cestola, performer e musicista poli-strumentista autore live del progetto sonoro per lo spettacolo e con Ambra Onofri curatrice dei costumi e dell’ambiente scenico. Il vivaio, menzionato tra le drammaturgia del progetto Fabulamundi Playright Europa, sarà ospite del Teatr Dramatyczny di Varsavia. Nel 2018 inaugura Pezzi – Der Stücke, serie di workshop attorno agli scritti di Elfriede Jelinek, un cantiere d’indagine e creazione scenica attorno all’opera dell’autrice austriaca premio nobel per la letteratura. Nasce Sportification, progetto di regia ispirato a Ein Sportstuck di Jelinek, ospite presso Dialoghi Villa Manin CSS – Teatro Stabile di Innovazione del FVG. Vincitrice del bando Registi Under30 della Biennale di Venezia 2019 per la direzione di Antonio Latella, sta attualmente lavorando alla preparazione di Anastasia, drammaturgia originale ispirata alla storia di Anna Anderson, “la misteriosa donna d’Europa” e presunta Anastasia, unica sopravvissuta alla strage della famiglia Romanov. Lo spettacolo debutterà a settembre 2020 alla Biennale di Venezia, per poi essere rappresentato a Roma all’interno del Roma Europa Festival 2020».

https://www.labiennale.org/it/teatro/2020/spettacoli-teatro/martina-badiluzzi-making-anastasia

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