Recensioni — 21/08/2024 at 08:37

Il confronto sociologico tra generazioni nel Il velo della sposa

di
Share

RUMOR(S)CENA – MONTICHIELLO (Siena) – Giunto al suo 58esimo anno l’edizione del Teatro Povero di Monticchiello con il nuovo spettacolo dal titolo Il velo della sposa, ideato, discusso e  firmato  come dalle origini in forma di autodramma da gli abitanti di Monticchiello, splendido Borgo della Val d’Orcia. Il nuovo  lavoro è stato diretto da Giampiero Giglioni dell’Archivio Monticchiello con la regia di Manfredi Rutelli,  che da alcune edizioni hanno preso salde le redini e la trasmissione della tradizione dell’autodramma

crediti foto di Emiliano Migliorucci

Terra di mezzadria nell’ante guerra, terra di emigrazione negli anni Sessanta-Settanta causa povertà, raccontate per molti decenni dalla gente del Paese nelle innumerevoli edizioni dell’ autodramma, ora terra di turismo anche elitario e cool, ambita a livello internazionale con tutte le contraddizioni sociologiche politiche ed economiche, che questa conversione comporta in una Val D’Orcia Patrimonio dell’Umanità (Unesco), fra bed and breakfast e dimore di lusso. In questa edizione 2024, il confronto sociologico con la realtà  dell’oggi ne Il velo della sposa è di e fra  generazioni: dai nati nei primi del Novecento e i loro eredi, dai nati negli anni Sessanta-Settanta,  fino alla contemporaneità (che resiste in scena con la compresenza di bambini e novantenni bisnonni-avoli).

crediti foto di Emiliano Migliorucci

Il tema trattato è proprio il confronto trans generazionale e quale tema non sarebbe più adeguato (in romanticismi d’antan e trasmissioni televisive alle sei del pomeriggio fra anziani e fra vecchi, nostalgici), di quello dell’innamoramento, del matrimonio e della nascita dei figli come trasmissione di modelli famigliari sociali culturali? che a volte o si ripetono o trasgrediscono, rompendo la tradizione? Ma: il matrimonio e la tradizione, davvero rompono gli schemi? Ne Il velo della sposa i matrimoni sceneggiati sono tre. Il primo narra di situazioni legate alla storia italiana epoca fascista (forse pre, tutta Novecentesca europea, con il padre che va militare in Albania), protagonisti i bambini e i genitori, il secondo, in sequenza, i bambini che furono e le loro storie famigliari, ad intreccio. Il terzo un matrimonio fra stranieri trans oceanici, in una location, che nei matrimoni comprati su Internet trovano nella Val d’Orcia (come in Puglia o a Venezia o in altri spazi d’ Italia), venduti alle agenzie di wedding planning, catering vedi e -commercial tutto compreso, per un nuovo modello di sviluppo, la nuova frontiera del business. Molto bravi i giovani e meno giovani nella recitazione di una proiezione storicistica-sociologica di ciò che era e mai sarà mai più.  I bambini Palmira e Tonio sono davvero plastici.

crediti foto di Emiliano Migliorucci

C’è comunque in questo nuovo e divertente autodramma qualcosa che sa di ideologico.  Regressivo. Alla maniera di Pasolini Ma forse è sempre stato cosi: si stava meglio quando si stava prima. E soprattutto: pochi soldi tanta umanità

Visto a Monticchiello ( Siena), il 10 agosto 2024

Share
Tags

Comments are closed.