ANDRIA – Spazio per la nuova drammaturgia italiana al Festival Castel del Mondi di Andria. I nuovi e affermati autori trovano casa per presentare al grande pubblico le loro creazioni. Una considerazione notevole che fa del festival un punto di riferimento per la drammaturgia contemporanea. Bistrattata di questi tempi prediligendo il sex appeal commerciale del classico re-innovato e l’autore straniero, piazzato politicamente spesso.
Tra gli spettacoli proposti nel cartellone appena concluso “Homicide House” di Emanuele Aldrovandi, vincitore dell’ultimo Premio Tondelli (concorso destinato agli under 30) e “Morsi a vuoto” dei Maniaci D’Amore.
Un testo brillante il primo, fondato su un’idea originale: un gioco perverso tra vittima e carnefice dovuto all’attività “imprenditoriale” di uno strozzino che procura, per denaro, vittime a facoltosi in cerca di emozioni forti. Un modo per dire attraverso la finzione della decadenza di questi tempi e indagare sul labile confine tra verità e menzogna. Quale dimensione più appropriata da quella teatrale per portare alla ribalta questioni del genere? Una dialettica disinvolta, serrata e cadenzata, muove le trame di una drammaturgia degna di nota, qua e la sbandata per esuberanze giovanili. Un uso strutturale sapiente, con colpi di scena, soggettive, monologhi e bui al punto giusto. Peccato per gli attori non all’altezza del resoconto testuale. Nonostante l’esperienza e la riconosciuta qualità di Deniz Ozdogan, la poca dimestichezza del resto del gruppo a dare il meritato spessore alla confezione drammaturgica precipita sensibilmente il livello generale. Ci sarà tempo e modo per rifarsi.
“Morsi a vuoto” conferma le capacità dei Maniaci D’amore nel trattare il fare teatrale. Loro che hanno una formazione piuttosto letteraria, essendo diplomati (o laureati?)alla scuola Holden, confermando l’efficacia dei loro testi per le scene e maturando una competenza drammatica che comincia a diffondere un certo agio nel loro stare sulle tavole. Nel percorrere a menadito i saperi assunti, giocarci come si gioca con le regole da trasgredire conoscendole a menadito, disegnando in scena una bi-dimensionalità di personaggi e storie, svelato e criptico, meccanismi denudati e rappresentazione pura. Citazioni e conoscenza. A sfavore il desiderio di eccedere, di mostrare i muscoli, di mettere tanta carna al fuoco che comprime il livello di comprensione generale destinando a troppe deviazioni sul percorso. Che sia una scelta o non, stilistica (quella di deviare dalla compiutezza dell’opera), il risultato confonde lo spettatore mettendolo in disequilibrio rispetto al proposto. Da rivedere. Livellare. Compiere.
Una nota positiva l’esibizione di un gruppo di artisti andriesi allestitori di uno spettacolo itinerante: “Flaneur” (ideato e organizzato da Vincenzo Losito). La dedizione e l’artigianalità in una confezione di tutto rispetto destinata a diventare un format per teatro urbano e di contesto. Un’attrice diventa reporter, per finta, e accompagna gli spettatori (coinvolti direttamente nelle scene) per le vie della città, a notte fonda. Si susseguono le storie, le vite di personaggi famosi del luogo, l’atmosfera ambigua tra realtà e scena. E la magia della recitazione che si fa carne viva, con poco artifizio.
HOMICIDE HOUSE
di Emanuele Aldrovandi con Deniz Özdogan, Marco Maccieri, Luca Cattani, Cecilia
di Donato / Regia di Marco Maccieri con l’amichevole collaborazione di Gabriele Vacis
Produzione BAM Teatro / MaMiMò con il contributo del Premio Riccione per il Teatro
In collaborazione con il Comune di Correggio – Centro di documentazione
Scene Antonio Panzuto / Costumi Francesca Dell’Orto / Disegno luci Fabio Bozzetta / Assistente alla regia Pablo Solari
MORSI A VUOTO
di Luciana Maniaci e Francesco d’Amore/ regia Filippo Renda/con Luciana Maniaci e Francesco D’Amore/scene e costumi Eleonora Rossi/produzione Festival delle Colline Torinesi/ coproduzione con Festival Castel dei Mondi di Andria col sostegno di Interno5 e Ludwig
FLANEUR
da un’idea di Vincenzo Losito/ con Daniela Porro, Fabio De Palma, Monica Guglielmi, Luigi Di Schiena/concept e realizzazione Riccardo Cannone/costumi Alessia Pizzolorusso/ con il sostegno di Festival Castel dei Mondi di Andria.
Visto al Festival di Andria