Teatro, Va in scena a — 21/10/2011 at 08:05

Antropolaroid di Tindaro Granata vince il Premio della Critica 2011 e va in scena al Valle occupato

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Va in scena sabato 22 ottobre alle 21 al Teatro Valleoccupato” di Roma “Antropolaroid”, uno spettacolo di e con Tindaro Granata, attore a cui è stato consegnato lunedì scorso il Premio della Critica, nella categoria “miglior testo”, da parte dell’Associazione Nazionale Critici Italiani, presieduta da Giuseppe Liotta, nel corso di cerimonia che si è svolta al Teatro della Pergola di Firenze.

È notizia di queste ore che il Teatro Valle “occupato” presenta uno Statuto per la gestione del teatro che è occupato dal mese di giugno scorso con l’intento di coinvolgere i lavoratori dello spettacolo e degli stessi romani, definendo anche i criteri di selezione del direttore, in modo che si venga a creare un impianto giuridico che possa garantire offerta e produzione culturale come bene comune e condiviso. Il nome scelto è quello di Fondazione Teatro Valle Bene Comune.

 

 

 

 

Tindaro Granata è un attore siciliano nato nel 1978, formatosi a Roma alla Scuola “Professione cinema” diretta da Giulio Scarpati, In televisione ha partecipato al programma “L’Almanacco di Gene Gnocchi” su Rai 3. In teatro ha recitato nel “Gatto con gli stivali” al Piccolo Teatro di Milano, regia di Carmelo Rifici, regista che lo ha diretto anche in“La testa del Profeta”, “Casa dei morti” e “Il nemico”. Con Luca Ronconi ha recitato in “Farhneit 451, “Progetto PPP teatro” regia di Cristina Pezzoli, “Enrico IV” regia di Roberto Guicciardini

 

 

 

Antropolaroid è un “racconto grezzo e popolare abitato da storie dei nonni, non consapevoli di utilizzare una tecnica antica, i quali hanno tramandato questa dote. Tindaro spiega che le storie ascoltate le ha istintivamente memorizzate nel suo letto: come si memorizzano le favole della buonanotte. Lo spettacolo – spiega l’autore- nasce da un’esigenza di sviluppare e rielaborare il “Cunto: memoria trasmessa a me, inconsapevolmente, dai miei nonni, entrambi analfabeti. Allontanandomi dal modello originario di tradizione orale, ho riscritto e reinterpreto il passato della mia famiglia intrecciandolo ad episodi di cronaca avvenuti nel mio paese di nascita. Personaggi e voci vengono portati in scena esclusivamente con l’aiuto del mio corpo. Queste umanità, senza artifici scenografici si alternano, si sommano, si rispondono, come legate da un comune cordone ombelicale. Ho voluto raccontare una storia nella quale il male si perpetra sempre, come un’eredità misteriosa tramandata di padre in figlio, un male che si presenta ad ogni nascita e ad ogni morte”.

 

 

Un testo che racconta una saga famigliare dove sullo sfondo incombono due episodi tragici che si ripercuotono sulla vita del protagonista: il suicidio del nonno ammalato di tumore nel 1925 e quello di un amico, figlio di un potente mafioso siciliano, preso dallo sconforto dopo  aver scoperto la verità sul padre.

La motivazione del Premio della Critica che gli è stato assegnato cita: “ Autore e unico interprete di “Antropolaroid”, spettacolo di cupa bellezza, struggente, attraversato da un’inquietudine dolorosa, dove a tratti si coglie ugualmente, amaramente, l’occasione di ridere, per la caratterizzazione dei personaggi, il loro susseguirsi veloce sulla scena, per l’abilità stessa dell’attore nel trasformarsi: tante le metamorfosi. Straordinario Tindaro Granata che da solo racconta di figure familiari, di generazioni, di una terra, la Sicilia, da cui poi anche allontanarsi. Con il proposito di andare a Roma, diventare attore, fare del cinema… Perché dentro questo spettacolo ad alta condensazione e intelligenza teatrali, ci sono, rielaborate con molta sensibilità, schegge di storia dello stesso interprete in scena, con quel titolo che fonde insieme la ricerca antropologica con lo scatto fotografico, la memoria trattenuta nell’immagine, racconto tramandato, vissuto profondamente. Antropolaroid  è creazione teatrale colma di molte emozioni, per il testo, la recitazione, per la concretezza e l’universalità della narrazione, il ritmo avvolgente. Tindaro Granata passa attraverso i decenni in molteplici ruoli, ad ogni età, maschio e femmina, tra giochi, balli, lavoro, relazioni familiari, paure, brevi passaggi ogni volta a comporre dialoghi, legami, situazioni, lui solo e tanti: davvero magnifico”.

“Antropolaroid” è risultato vincitore anche del Premio della Giuria Popolare ”Borsa Teatrale Anna Pancirolli”

 

Antropolaroid di e con Tindaro Granata

sabato 22 ottobre ore 21

Teatro Valle occupato di Roma

 

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