RUMOR(S)CENA – MILANO – Dopo varie traversie dovute all’emergenza Covid, finalmente “La bayadère” di Rudolf Nureyev inaugura la Stagione di Balletto per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano dal 21 dicembre al 13 gennaio. La prima stagione firmata dal direttore Manuel Legris debutta con otto recite e diversi cast nei ruoli protagonisti. La produzione sarà registrata dalla Rai e tramessa anche il 31 dicembre su Rai5 e RaiPlay e sulla piattaforma digitale Medici Tv dal 25 dicembre.
La bayadère di Rudolf Nureyev è stata infatti rappresentata fino ad ora solo dal Balletto dell’Opera di Parigi per cui fu creata nel 1992. Le scene e i costumi sono stati disegnati appositamente per questa prima scaligera da Luisa Spinatelli ed è stato ripreso in collaborazione con Florence Clerc, étoile dell’Opera di Parigi, e dal direttore del Corpo di Ballo Manuel Legris che aveva interpretato il ruolo di Solor fin dalla sua creazione.
Protagonisti dei drammi d’amore della bella Nikiya, la danzatrice del tempio, del guerriero Soor votato all’amore per lei a sua volta ambita dall’Alto Bramino, ma irretito dalle trame di corte e costretto a sposare Gamzatti, figlia del Rajah, si susseguiranno diversi cast, mentre per ragioni di sicurezza non è prevista la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo. La bayadère, uno dei balletti cardine del repertorio classico, vide la sua prima assoluta a San Pietroburgo nel 1877 e divenne immediatamente uno dei più grandi successi di Marius Petipa, antecedente alle sue produzioni della Bella Addormentata (1890) e del Lago dei Cigni (1895). Un’India da leggenda, intrighi, drammi d’amore; il fascino dei paesi esotici e il successo di opere letterarie come il poema Śakuntalā ispirarono Petipa, che creò una perfetta armonia fra scene di massa e protagonisti, momenti di alto lirismo e fascino poetico. Su tutti la meraviglia del Regno delle Ombre, fu il quadro che aprì la strada alla fortuna occidentale di questo balletto e all’astro splendente di Rudolf Nureyev straordinario interprete e poi coreografo.
Fino al 1961, quando il Kirov nella sua tournèe a Parigi presenta il Regno delle Ombre, questo balletto era infatti sconosciuto all’Occidente. Sulla scena un ventitreenne Nureyev che poi nel 1963 lo ripresenta per il Royal Ballet, ed è proprio con questo titolo, assieme ad altri, a fare la sua prima apparizione nel 1965 alla Scala. Nel 1974 all’Opera di Parigi, e nel 1992 a pochi mesi dalla sua scomparsa, firma la sua messa in scena del balletto intero, fino ad ora rappresentato solo dal Balletto dell’Opéra di Parigi per cui fu creato.
Le rappresentazioni iniziano il 21 dicembre con Nicoletta Manni (Nikiya), Timofej Andrijashenko (Solor) e Maria Celeste Losa (Gamzatti), ripreso dalla Rai e trasmessoin Italia il 31 dicembre alle ore 21.15 su RAI 5 e su RAI Play, all’estero dal 25 dicembre (ore 20.00) sulla piattaforma Medici Tv e sui circuiti cinematografici italiani e internazionali in data da definire.
Il 30 dicembre è di scena Nicoletta Manni (Nikiya), Timofej Andrijashenko (Solor) e Virna Toppi (Gamzatti) e nell’ultima recita dell’anno, il 31 dicembre alle ore 18, Martina Arduino (Nikiya), Marco Agostino (Solor) e Alice Mariani (Gamzatti). Nelle rappresentazioni del 2022 Svetlana Zakharova, nel ruolo di Nikiya, che l’ha vista acclamata alla Scala nelle versioni Makarova e Grigorovich, e che danzerà il 5 e l’8 gennaio per la prima volta accanto a Timofej Andrijashenko (Solor); nel ruolo di Gamzatti Maria Celeste Losa; il 7 gennaio Vittoria Valerio (Nikiya), Claudio Coviello (Solor), Virna Toppi (Gamzatti). Il 12 gennaio Nicoletta Manni con Nicola del Freo (Solor) e Virna Toppi (Gamzatti) e chiuderanno le recite, il 13 gennaio, Martina Arduino (Nikiya), Marco Agostino (Solor) e Alice Mariani (Gamzatti). Altri artisti saranno impegnati nei vari ruoli del balletto, dall’Idolo d’oro (Federico Fresi, Domenico Di Cristo, Mattia Semperboni, Francesco Mascia), al Fachiro (Domenico Di Cristo, Federico Fresi, Rinaldo Venuti, Eugenio Lepera), l’Alto Bramino (Massimo Garon, Daniele Lucchetti, Giuseppe Conte), il Rajah (Mick Zeni, Christian Fagetti, Gabriele Corrado), Lo schiavo (Gabriele Corrado e Edoardo Caporaletti), Aya (Giuseppina Zeverino e Beatrice Carbone) e il Corpo di Ballo protagonista assieme ai solisti delle splendide danze: la danza d’Jampe, la danza dei ventagli, la danza con i pappagalli, la danza dei guerrieri, la danza Manou (una ragazza con una brocca in equilibrio sulla testa), la danza del tamburo, il pas d’action, e, nel terzo atto, nel capolavoro del Regno delle Ombre, con 24 fanciulle-spirito in una teoria ispirata a Petipa dalla processione di anime del Paradiso della Divina Commedia illustrata da Gustave Doré, con le variazioni delle tre ombre soliste: Agnese Di Clemente, Caterina Bianchi , Gaia Andreanò in alternanza con Maria Celeste Losa , Caterina Bianchi Alice Mariani e con e Agnese Di Clemente, Camilla Cerulli, Gaia Andreanò