PONTEDERA – I primi quarant’anni di una storia nata in un appartamento vicino alla stazione e adesso approdata al monumentale Teatro Era. Roberto Bacci, Luca Dini, Carla Pollastrelli, Maurizia Settembri, le sorelle Pasello e tutti quelli che hanno contribuito a far diventare Pontedera Teatro un centro di produzione internazionale. Pontedera che, nei fatti, è il vero Teatro Stabile toscano, scalzando, nelle
gerarchie dei finanziamenti, sempre più il Teatro Metastasio pratese ai margini delle politiche regionali. In questo quarantennale l’attività pontederese si concentra in tre tronconi: da una parte la grande attività produttiva, il Brasile con Cacà Carvalho, la Romania, “Lisboa” che ha girato moltissimo, le compagnie under 40 come Carrozzeria Orfeo oppure il Teatro Minimo, il Festival estivo di Lari “Collinarea” dove da tre annate Bacci e soci affiancano la direzione artistica di Scenica Frammenti, Fabbrica Europa che quest’anno, a maggio ’14 a Firenze e dintorni, interesserà il mondo dell’Est, Slovenia e Serbia su tutti.
A cavallo tra settembre e ottobre la Grande Festa dei 40 anni: “Il primo finanziamento regionale furono le 600 mila lire che, senza nessuna scuola alle spalle ma puntando solo sui maestri e sui libri accademici, la Regione ci concesse. Così partimmo per quest’avventura che ancora continua”, spiega Roberto Bacci.
Ma non finisce qui questa lunga storia artistica e culturale. Sul versante editoriale in questi quarant’anni Pontedera ha pubblicato una trentina di volumi mentre si sta ultimando la traduzione, dal polacco al francese, inglese e italiano, di un volume antologico sull’opera di Grotowsky. Importante è anche l’archivio storico che comprende migliaia di fotografie di scena, video, intere collezioni di riviste, filmati inediti con Vassiliev, l’Odin, Kantor.
“Noi eravamo non omologati – dice Luca Dini, altra colonna portante della struttura – la nostra generazione ha avuto una grande spinta alla non omologazione e stare a Pontedera è stata una fortuna perché ti obbligava a pensare sempre a qualcosa di diverso perché al tempo stesso sei una grande istituzione locale e internazionale. Adesso non siamo più complicati rispetto ad allora, siamo solamente più complessi ed articolati e siamo la prova vivente di come un ‘istituzione culturale riesca nel tempo a rinnovarsi”. In tutto questo c’è stato il tempo anche per ideare e mettere a punto anche un nuovo sito internet: pontederateatro.it.
Per quanto concerne la programmazione il 31 gennaio e 1 febbraio “Veneti Fair” e “Mio figlio era come un padre per me” dei Fratelli Dalla Via, il secondo testo vincitore dell’ultimo Premio Scenario, a febbraio invece prima Gianfranco Berardi con “In fondo agli occhi”, il 7, poi Cesar Brie con “Il mare in tasca”, l’8, Massimo Verdastro con “Il padiglione delle meraviglie” di Ettore Petrolini, il 14 e Giuseppe Battiston, il 21 con “L’invenzione della solitudine” sono un grande poker da cogliere.