Sulle quinte il titolo è proiettato dal computer portatile che si trova sulla scena. Appena il pubblico prende posto entra il tecnico-drammaturgo, Angelo Pedroni, che dirigerà l’azione. Fa scorrere i crediti, poi inizia un elenco di oggetti che mano a mano porta in scena fermandosi davanti al pubblico per diversi secondi con l’oggetto in mano: due panche, dell’acqua, un tavolo, una sedia e un gong. Poi, sempre annunciati dal video mosso da Pedroni, entrano i 9 performer indicati dal programma come kamikaze perché disposti a esporsi al pubblico con i loro dettagli più intimi. È Age del CollettivO CineticO, dalla coreografia e dall’idea di Francesca Pennini, e pensato come omaggio a chi rivoluziono la musica e le arti contemporanee, John Cage. L’intera colonna sonora è affidata a Air on G string, il bellissimo arrangiamento di August Wilhelmj del secondo movimento della suite per orchestra N.3 in Re maggiore di Johann Sebastian Bach.
Inizia così a suono di gong una autodefinizione dei 9 adolescenti, tra i 17 e i 20 anni, molto eccentrica, sicuramente non polically correct, ma proprio per questo a tratti divertente. Si tratta di un primo capitolo di 23 momenti che chiamano a seconda del dettaglio esposto, a volte anomalie altre normalità, alcuni di loro a stare in piedi per qualche minuto davanti al pubblico, esposti appunto. Esempi di questo passaggio sono: “chi ha 17 anni”, “chi è pessimista” ma anche “chi fa la cacca in piedi”, “chi è vergine” o “chi era ciccione da piccolo”. Al comparire della proiezione della richiesta i chiamati in causa si alzano, si schierano in posizione fino a che il gong non li ferma, poi con calma ritornano al loro posto sulla panca per attendere la prossima indicazione. L’azione risulta così a singhiozzo, lenta, estenuante, quasi continuamente strozzata.
Il secondo capitolo richiede anche un’azione sempre con lo stesso schema rigido da esame accademico. La terza ed ultima fase, la più coreografica, richiede ai partecipanti di comporre figure per suggerire, per esempio, un comportamento di intimidazione, che i ragazzi eseguono uno dietro l’altro a diverse altezze spalancando le braccia e ricordando la reazione di un riccio. Sono ragazzi, pieni di entusiasmo e di voglia di assorbire, d’imparare per poi esporsi e ridarsi senza pudori, e vengono ringraziati per ciò dal pubblico con copiosi applausi. Molto simpatiche molte delle trovate, c’è una riproduzione compiacente dei paradossi della società dell’immagine e della gogna mediatica. Rimane addosso un senso di pesantezza per la struttura, definita ad Atlante nel programma, e il ritmo a singhiozzo probabilmente voluti per evitare che lo spettatore diventi anch’esso compiacente.
Visto il 5 Luglio, 2013 a Castiglioncello, Inequilibrio 2013
Age
concept e regia: Francesca Pennini
assistente alla drammaturgia e alla didattica: Angelo Pedroni
documentazione e assistenza operativa: Nicola Galli
azione e creazione:
Camilla Caselli, Luca Cecere, Carolina Fanti, Nicolò Ferrara, Melissa Marangoni, Gloria Minelli, Chiara Minoccheri, Andrea La Motta, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Giulio Santolini, Demetrio Villani, Fabio Zangara
produzione: CollettivO CineticO, Romaeuropa Festival, Armunia / Festival Inequilibrio,
L’Arboreto Teatro Dimora di Mondaino, CSC Centro per la Scena Contemporanea / Operaestate Festival Veneto, Festival miXXer / Conservatorio di Ferrara
vincitore del “Bando Progetto Speciale Performance 2012. Ripensando Cage”