musica e concerti — 23/06/2018 at 12:09

Reich: un’interpretazione del minimalismo in chiave rock

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RAVENNA – All’interno della rassegna Le 100 chitarre elettriche inserita nel Ravenna Festival si è svolta una preziosa serata intitolata Reich and beyond, dedicata alle composizioni per chitarre elettriche del maestro della musica minimale, Steve Reich, e ai territori a lui affini. Il concerto è stato interpretato dai musicisti del Parco della Musica Contemporanea Ensemble, diretti da Tonino Battista e affiancati da alcuni dei giovani chitarristi selezionati per l’esercito sonoro delle 100 chitarre. L’esecuzione ha offerto una interpretazione di alcuni pezzi classici del repertorio di Steve Reich per chitarra elettrica, nei quali Battista riesce a mostrare tutta la sua inventiva e originalità, utilizzando le sonorità del rock, pur rimanendo all’interno della struttura minimalistica.

Reich and Beyond Don Antonio Plays Don Antonio – Ravenna Festival

La serata si è aperta con una delle prime composizioni di Reich, Guitar Phase, per chitarra elettrica e loop, dove viene rivisitato il Violin phase del 1967 ri-arrangiato per chitarra elettrica nel 1999. In questo brano la sperimentazione minimale è agli esordi, rigorosa e asciutta, con una frase semplice che viene ripetuta con minime variazioni e dialoga con i loop preregistati per creare un effetto ipnotico e ossessivamente affascinante, interpretato in maniera precisa dalla tagliente chitarra di Luca Nostro.

Di seguito Electric Counterpoint, una delle composizioni più note di Reich, composta per e interpretata da Pat Metheny. Originariamente intesa per chitarra sovraincisa, è stata presentata in una inedita versione per chitarra solista ed ensemble di chitarre e bassi, un flusso di note che nei tre movimenti, veloce,lento, veloce, crea una scultura sonora intricata e mutevole, raggiungendo delle punte emotive intense e amplificate dall’interpretazione dei quindici musicisti, che arricchiscono il brano originale di suggestioni classiche.

Reich and Beyond Don Antonio Plays Don

Sul palco è quindi salito un doppio quintetto costituito da pianoforte, due chitarre, basso e vibrafono, che ha interpretato la prima mondiale di Stellazione, una breve composizione del giovane musicista contemporaneo Christopher Trapani, ispirata ai mosaici ravennati: una musica sospesa, delicata e impressionistica, ricca di sfumature timbriche sottili, pur deviando dallo stretto minimalismo reichiano. L’omaggio a Reich si è concluso con una delle sue composizioni più recenti, 2×5, composto e registrato per il Bang On a Can ensemble nel 2008 come quintetto di due chitarre elettriche, basso, pianoforte e batteria, ma inteso originariamente anche come raddoppio del quintetto in maniera speculare, da cui il titolo. Proprio in questa seconda versione, occasione rara, lo si è potuto ascoltare al festival di Ravenna. La composizione è una delle più coinvolgenti di Reich, che ha superato il rigore degli esordi arricchendo sempre più di sfumature la sua musica, sino a sfociare in questo trionfo di ritmica e melodia contrappuntistica: il suono rock e metallico delle chitarre che si inseguono crea un’ onda di crescendo e momenti riflessivi; le batterie sostengono il ritmo ma seguono anche il tema musicale e i pianoforti sono utilizzati puramente come strumenti ritmici percussivi. Ottima la performance dei musicisti che hanno saputo interpretare le difficili partiture con rigore arricchito di sentimento ed entusiasmo, coinvolgendo il selezionato e fortunato pubblico presente.

Reich and Beyond Don Antonio Plays Don Antonio

Visto e ascoltato alle Artificerie Almagià nell’ambito del Ravenna festival il 21 giugno 2018

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