“Niente storie”, la stagione del Teatro Astra di Vicenza raddoppia. Tale è stata la richiesta di poter assistere allo spettacolo “Karamazov” di César Brie in programma sabato 25 (ore 21), che l’ l’organizzazione de La Piccionaia – I Carrara ha deciso di aggiungere una replica anche la sera prima, venerdì 24 febbraio (20.45). Brie rilegge i “Karamazov”, una saga visionaria dove si racconta una Russia malinconica e sognante. Lo spettacolo, scritto e diretto dallo stesso Brie, nasce dall’incontro del regista argentino con i giovani attori del Cantiere delle Arti – Cantiere Brie, proposto come percorso di formazione dall‘ERT – Emilia Romagna Teatro, che lo produce. In scena, insieme a Brie e a Mia Fabbri recitano Daniele Cavone Felicioni, Gabriele Ciavarra, Clelia Cicero, Manuela De Meo, Giacomo Ferraù, Vincenzo Occhionero, Pietro Traldi e Adalgisa Vavassori.
Gli attori non abbandonano mai la scena, in modo da far diventare il teatro uno spazio simile alla vita: chi non è in scena osserva gli altri recitare sulla soglia, esternamente e chi entra in scena lo fa dal teatro e non da fuori. Nei personaggi dell’ultimo romanzo di Dostoevskij, completato qualche mese prima di morire, César Brie rintraccia tutti gli aspetti dell’animo umano– la passione e l’istinto (Dmitrij), la ragione e il dubbio (Ivan), la bontà e la purezza (Aleksej), il risentimento e la vendetta (Smerdjakov), la cattiveria, il sentimentalismo, l’egoismo e l’edonismo (Fëdor il padre), la santità (lo Starets) – e tematiche profonde come la delusione verso il mondo cattolico, i dogmi sulle idee del divino, la giustizia sociale e il fallimento dei miti della salvezza dell’uomo, tutti affrontati con estremo umorismo e delicatezza. Ecco perché pur nella riduzione drammaturgica del romanzo Brie decide di mantenere alcuni personaggi che, pur essendo marginali allo svolgimento della trama, risultano fortemente comici. É il caso della madre di Lisa, che tiene la figlia inferma sollevata per i capelli invece di spingerla su una sedia a rotelle o la scelta drammaturgica di paragonare gli attori a marionette che si muovono guidati da corde.
Karamazov evidenzia l’aspetto più corale e polifonico del romanzo, riflettendo la tendenza di Dostoevskij di ambientare i momenti decisivi delle sue storie in luoghi pubblici, esposti sempre (come fanno gli attori in questo allestimento) alla derisione e al rifiuto. Uno spettacolo che mette in scena un Dostoevskij del nostro presente e che affronta i suoi grandi temi con grande intensità interpretativa.
Per info e prenotazioni
Teatro Astra
Stradella Barche 5
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