Si intitola Trasfigurazioni Mutamento/d’aspetto per viva commozione il progetto promosso dal CUC (Circolo Universitario Culturale di Trento), e da Spazio 14, il centro teatrale di Trento che prevede l’intreccio e la contaminazione fra teatro, letteratura e critica nella ricerca dello specifico immaginario e della pratica contemporanea della trasfigurazione della vita quotidiana. Spettacoli, dibattiti, presentazioni, installazioni, dal 21 al 26 settembre allo Spazio 14 di Trento.
Il teatro ci offre momenti, quando riesce a portare alla luce, con linguaggio semplice, quelle situazioni e quelle azioni che nella vita quotidiana avvertiamo ma delle quali non siamo pienamente consapevoli, non siamo pienamente “spettatori” o, meglio ancora, “testimoni”. La letteratura, la fatica della parola scritta che scava per giungere a una minima descrizione efficace e aderente della complessità del mondo, ci consente un continuo “allenamento alla vita” e alla nostra personale, vitale visione della realtà che ci circonda. La critica, infine, attraverso la riflessione, l’osservazione, il commento, la discussione, ci restituisce tutto quanto, delle opere artistiche e della comunicazione artistica in senso lato, potrebbe rischiare di andare perduto nella frettolosità di ognuno e di ogni giorno. Questi tre linguaggi, queste tre pratiche differenti si intrecciano, nel nostro progetto, fino a formare un ampio paesaggio, un contesto nel quale il pubblico, non più consumatore passivo di intrattenimento ma partecipe e consapevole protagonista, può aggirarsi ritrovando il gusto della scoperta, del confronto, dell’opinione, del dialogo, della partecipazione attiva. Il progetto prevede quattro giornate di spettacolo/letture/installazione e una giornata di tavola rotonda aperta alla partecipazione del pubblico.
Il 23 settembre ore 20.45 lettura scenica: La vita quotidiana trasfigurata
Compagnia Teatrincorso e allievi dell’A.T.C.S
Gli allievi scrittori che si sono esercitati sotto la guida di Giulio Mozzi, affronta delle micro narrazioni che conducono ai differenti piani di un condominio nel quale entrare in piedi, per spiare attraverso la vita degli altri, la nostra.
Il 25 settembre alle 20.45 va in scena Invisibilmente della Compagnia Menoventi. La regia è di Gianni Farina. Di Consuelo Battiston, Gianni Farina, Alessandro Miele, Con Consuelo Battiston e Alessandro Miele, Produzione Menoventi – ERT. Finalista del Premio Vertigine 2010 (ingresso a pagamento)
“Volevamo fare uno spettacolo sul giudizio universale. Abbiamo speso tempo ed energie per capire in quale categoria di dannati inserire i nostri protagonisti, concludendo che per essere esemplari della nostra razza il loro destino non poteva essere che quello degli ignavi senza peccato. Abbiamo poi trovato il reagente dell’intreccio: una rivelazione mal compresa che porta al delirio. Abbiamo intuito financo una possibile forma di Ermes,messaggero della rivelazione.Ma non è tutto: c’era un’idea per dare forma all’invisibile che mugghia sotto di noi e pure la relativa reazione dei nostri antieroi al mistico incontro! Insomma, si trattava di un capolavoro in grado di sondare la reazione dell’umanità posta sotto analisi ed in attesa di relativo giudizio; la consapevolezza dell’essere osservati e di avere un dito enorme puntato contro; la sensazione concreta di un’autorità superiore che sceglie proprio noi, ramo secco nell’evoluzione della vita su questo pianeta. Il tutto reso attraverso equilibrati effetti speciali ed una manciata di ottimi attori. Però ci serviva un elefante e la produzione si è ostinata a non volerlo acquistare. Quindi abbiamo fatto un’altra cosa. “Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi.”
(Genesi 3, 7)
Oppressi da un forte controllo, due malcapitati devono affrontare uno strano scherzo del destino. I sotterfugi per girare a loro favore la situazione si rivelano tutti vani. Braccati non hanno tregua. Bloccati, vengono tenuti continuamente sottocchio. Cosa resta loro da fare? Nascondersi sotto gli occhi di tutti”.
Il dibattito
La realtà trasfigurata del Teatro Contemporaneo
26 settembre ore 20.30 Spazio14 | Ingresso gratuito
Una tavola rotonda fra pubblico e critica per esaminare il giovane teatro contemporaneo italiano alla luce di concordanze e discrasie fra la visione della critica di settore e le passioni degli spettatori comuni. Pienamente fruibile da un ampio pubblico in quanto tratta in modo semplice e diretto del rapporto fra critica, pubblico e teatro contemporaneo, impiegando anche strumenti quali proiezioni video. L’interesse di questa tavola rotonda risiede poi nel fatto che vengono esaminati fenomeni come quelli dell’ampio consenso di pubblico determinato per compagnie quali, per esempio, Ricci/Forte.
Interverranno Roberto Rinaldi critico teatrale, giurato del Premio Rete Critica (moderatore), Massimo Marino (critico teatrale e giurato del Premio Rete Critica e Damiano Pignedoli, studioso e operatore nel campo dello spettacolo dal vivo e cinematografico e collaboratore della rivista Dramma.it.
_Come e perché nasce l’iniziativa Premio Rete Critica, premio dei blog teatrali nel 2011?
_Rapporto dell’iniziativa e il pubblico: perché nella fase finale Rete Critica premia i Menoventi e l’ampio pubblico della pagina Facebook di Circo Critico premia Ricci/Forte? Qual è il rapporto con il pubblico?
– Nell’urgenza oggi di trovare “nuovo” pubblico, vedi anche l’iniziativa di Fies 2012 “LAB APAP: Come raggiungere nuovi pubblici? Cosa possono fare gli artisti e le organizzazioni per aumentare l’interesse nelle arti contemporanee?”, cosa fa e cosa può fare la critica rispetto a questa urgenza?
_ C’è discrasia fra critica e teatro?
_ Rapporto Rete Critica (e la critica web in generale, le testate teatrali online..) rispetto alla “carta stampata”.
Installazione | A Play As A Landscape
di OHT / Filippo Andreatta
> dal 23 al 26 settembre la sera nel foyer di Spazio14
Di: OHT / Filippo Andreatta
Tecnico luci: Michele Cumer
Fotografo: Antonio Ottomanelli
Produzione: OHT, Gli Ipocriti
Con il sostegno di: Teatro Pubblico Campano, Inteatro
Vincitore di Nuove Sensibilità 2008
durata 11 minuti – struttura a loop
“Una piccola calca di case dalle proporzioni vagamente umane. Mano a mano la calca si schiude all’osservatore che cammina in un luogo artificiale ma tuttavia familiare. Ogni casetta differisce per poco dall’altra, minute proporzioni ciascuna. La grossolana omogeneità si fa lentamente personale in un paesaggio urbano costruito sull’ingombro di corpi umani assenti”.
Il progetto abbandona la principale consuetudine teatrale, la figura dell’attore, per aprire un confronto con la sua assenza. Assenza intesa non come mancanza ma come ricordo dell’attore. Un ricordo fisico che presenta il corpo come elemento distintivo e, tuttavia, aggregante. Un unico agglomerato di case distribuito in modo tale che lo spettatore possa camminare fra loro scoprendo un’inaspettata intimità dettata dalle sottili e diverse proporzioni che riescono a evocare la presenza del corpo dell’attore.
Le Cabine dell’Elba di Aldo Rossi sono la base di questo progetto artistico al confine fra teatro e installazione che prevede due episodi formali distinti. Il primo esito è lo spettacolo teatrale “Bios Unlimited” mentre il secondo è l’installazione “a Play as a Landscape”.
Il progetto è stato premiato a Nuove Sensibilità 2008, concorso nazionale per giovani registi.
Info e prenotazioni:
www.spazio14.it
organizzazione@spazio14.it
346.6050763
0461.261958