Danza — 25/02/2013 at 00:06

Con le “Rhyth.mix” al Manzoni, la ginnastica ritmica si trasforma in danza

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Uniscono la  grazia, la bellezza, l’armonia e le linee della danzatrice alla scioltezza, il tempismo, la freddezza, il calcolo e l’elasticità fisica tipica della ginnasta. Sono le Rhyth.mix” ovvero campionesse di ginnastica ritmica (Fabrizia D’Ottavio, Valentina Giolo, Daniela Masseroni, Vera Santagata, Sheila Verdi) che insieme alle special guest Elisa Bianchi, Elisa Santoni e Anzehelica Savrayuz trasformano lo sport in spettacolo grazie alle coreografie create per loro da Barbara  Cardinetti nello spettacolo presentato al Teatro Manzoni di Milano, in scena dal 22 al 24 febbraio.

Una scena dello spettacolo di Rhith.mix

 

 La coreografa Barbara Cardinetti è stata anche lei campionessa italiana di ginnastica ritmica nel 1992 e la sua scelta è stata quella di teatralizzare in modo intelligente la ginnastica, in un momento in cui anche altre compagnie prestigiose come i Momix prima e in seguito anche i Kataklò, avevano scelto la strada di trasformare in danza le capacità fisiche di ex ginnasti i quali, grazie alla loro espressività, potevano portare in teatro la loro esperienza atletica facendola diventare una forma di spettacolo in cui la ginnastica si sposa con la danza, grazie ad un uso dello spazio in cui le linee e le geometrie si incontrano con la sincronia, il ritmo e la musica in maniera più completa. Nel caso delle Rhyth. mix e in particolare dell’ultimo spettacolo presentato, osserviamo come, nel giro di qualche anno, le otto atlete in scena guidate dalla sensibilità artistica, siano riuscite veramente a trasformare la ginnastica dal puro esercizio virtuosistico eseguito nei palazzetti dello sport,ad uno spettacolo dove la dimensione onirica della danza si mescola con le capacità atletiche creando una alchimia di grande suggestione.

 

Le ex campionesse olimpioniche

 

Lo spettacolo si presenta come una serie di quadri in cui partendo dall’uso degli attrezzi tipici della ginnastica, clavette, corde, cerchi e nastri, le esibizioni vengono trasformate in coreografie danzate attraverso l’uso di giochi di luce, effetti speciali, interazioni con proiezioni e uso di video, mettendo ancora di più in evidenza le abilità atletiche delle ginnaste. Le quali hanno in questo modo l’opportunità di mettere ancora più in evidenza la loro femminilità, molto spesso  nella ginnastica a discapito della necessità di mostrare più la forza muscolare e l’agilità,  che invece l’armonia e la poesia maggiormente espresse attraverso la danza.

Le ginnaste dunque, interagendo con i video che simulano per esempio il percorso di un nastro o di un cerchio, danno vita a coreografie di grande suggestione durante le quali si trasformano per esempio in sirene danzanti nell’acqua oppure in farfalle uscite dalla loro crisalide o ancora in bizzarri manichini che si confondono con delle poltrone, indossando costumi dello stesso colore, o ancora entrano ed escono da cubi e figure geometriche proiettate sul fondale. Belle come delle top model, sinuose come dei serpenti, eleganti con i loro costumi di lustrini e paillettes, mostrano una freschezza e una energia tutta la femminile, dimostrando come la bellezza non debba essere solo fine a se stessa, ma unita all’intelligenza e alle capacità fisiche ed atletiche.Farfalle volate dai tappeti delle palestre ai palcoscenici dei teatri, incantando il pubblico con la loro bravura.

 

 

Rhyth.mix

Teatro Manzoni di Milano dal 22 al 24 febbraio

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