musica e concerti — 25/03/2025 at 15:27

Le “Bollicine” di Max Giusti all’Arcimboldi di Milano

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RUMOR(S)CENA – MILANO – Un monologo interattivo, con il pubblico che partecipa rispondendo alle domande dell’attore e non si sottrae quando gli viene richiesto di cantare in coro a squarciagola, le più celebri canzoni di Vasco Rossi o Claudio Baglioni. Così potremmo definire l’ultimo spettacolo teatrale di Max Giusti, andato in scena al Teatro Arcimboldi di Milano. All’anagrafe Massimiliano Giusti, 56 anni, comico, cabarettista, imitatore, conduttore televisivo e radiofonico, dopo il grande successo ottenuto con l’interpretazione teatrale del “Marchese del Grillo” nel quale, insieme ad una nutrita compagnia del Teatro Sistina, vestiva i panni del grande Alberto Sordi, cantando, recitando e persino ballando mostrando le sue doti di grande mattatore, Giusti è tornato in scena da solo, ma non proprio.

crediti foto Giovanni Daniotti

Accompagnato da una band composta da quattro ottimi musicisti anche loro coinvolti in alcuni momenti anche come attori, propone questa volta agli spettatori un suo personale “one man show” intitolato “Bollicine”. In effetti Max Giusti stappa una bottiglia dal contenuto molto frizzante, toccando in maniera delicata, ma a volte anche irriverente, diversi temi della società contemporanea, partendo in modo autobiografico dalle sue esperienze di chi, come lui, avendo superato i cinquant’anni, cerca di rimanere al passo con i tempi.

Il senso di smarrimento di chi non si riconosce più nell’attuale modo di comunicare attraverso l’uso dei social, il divario generazionale che emerge nel doversi confrontare con i giovani, dal rapporto con i figli al mondo del lavoro, il cambiamento avvenuto negli anni nel rapporto tra l’uomo e la donna, le mutazioni comunicative nella stessa società dello spettacolo, sia quella dal vivo che televisiva, sempre più in affanno per venire incontro ai gusti di un pubblico le cui abitudini quotidiane sono cambiate troppo velocemente, a causa di una informazione sempre più veloce e martellante.

Molti i momenti divertenti ed esilaranti dallo spettacolo che vanno dalle convincenti imitazioni dei cantanti trap del momento (molto ascoltati come spiega dai suoi due figli che gli hanno fatto conoscere questo genere), a quelle nostalgiche degli Spandau Ballet e in particolare di Tony Hadley, oppure dei Dire Straits. “Ho impiegato anni per entrare nel mondo della televisione e adesso non la guarda più nessuno – afferma Max Giusti – vediamo solo le serie di Netflix e quando si esce a cena la sera, mentre una volta si faceva a gara con chi conosceva il vino più pregiato, oggi ci si confronta su chi ha visto la serie più originale”.

Per tutto lo spettacolo la platea rimane illuminata, le luci non si abbassano mai, perché Max Giusti vuole guardare in faccia i suoi spettatori, cogliere le loro reazioni, stimolarli a raccontare storie sul loro vissuto quotidiano, facendo tirare fuori le loro verità più scomode. Quanti leggono i giornali (pochissimi), quanto si informano online ma non fanno l’abbonamento, quanto del loro tempo passano su Facebook o su Instagram senza leggere un libro, seguendo una informazione che non informa, passando dalla notizia più catastrofica, che non viene approfondita, ai pettegolezzi da costume e società. Non mancano le battute sulla Milano fashion, dove peraltro Giusti trascorre diversi mesi della sua vita lavorativa e sui creativi milanesi che fumano l’Iqos.  Ai quali lui stesso si è rivolto, nelle sue trasferte milanesi, per entrare nel mondo dei social e pubblicizzare la sua attività professionale.

crediti foto Giovanni Daniotti

L’energia della comicità di Max Giusti afferra il pubblico, trascinandolo da un argomento all’altro, a volte senza troppi “peli sulla lingua”, con salti temporali che vanno dagli anni Ottanta a quelli attuali. Uno spettacolo che potremmo definire pop, a cavallo tra il teatro canzone e il cabaret televisivo. Non mancano ovviamente le imitazioni di cantanti come Pupo e Renato Zero e gli sketch comici dove si trasforma nello chef e conduttore televisivo Alessandro Borghese oppure nel presidente del Napoli e produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis. Due ore di spettacolo, senza interruzione, trascorsi in un baleno, durante il quale il pubblico dell’Arcimboldi ha riso, cantato, battuto le mani al ritmo delle canzoni e si è divertito molto.

Visto al Teatro Arcimboldi di Milano il 21 marzo 2025

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