CASTROVILLARI – La quindicesima edizione del festival Primavera dei Teatri nuovi linguaggi della scena contemporanea si svolge dal 27 maggio al 2 giugno 3014 a Castrovillari (Cosenza) ed è stata dedicata in ricordo a Domenico Rigotti e Giorgio Sebastiano Brizio, critici teatrali recentemente scomparsi. Un’edizione particolarmente ricca di prime nazionali, la presenza di compagnie giovani, protagoniste della nuova scena contemporanea, e ancora incontri dedicati ad autori come Antonio Tarantino e Vincenzo Ziccarelli. Due eventi performativi: l’installazione sonora Quiet Room/Effetto Sub Mozart – interazione Orff, curata da Gianfranco De Franco, e Due tempi_studio secondo, a cura di Three Minutes Ago.
L’apertura di martedi 27 maggio con la festa Urban Theater Quindici Primavere. Il programma teatrale si apre mercoledì 28 maggio (ore 20.30) al Teatro Sybaris dalla Compagnia Internoenki con lo spettacolo M.E.D.E.A Big Oil (Premio Scenario per Ustica 2013). Il testo e la regia è di Terry Paternoster . La rielaborazione contemporanea del mito di Medea come strumento per raccontare una terra ferita e sfruttata: la Basilicata. La regione più povera d’Italia ma più ricca di petrolio e con il più alto incremento di patologie tumorali. Alle ore 22.00 Sala 14 scenari visibili lo spettacolo Patres per la regia di Saverio Tavano, Dario Natale (prima nazionale). Un giovane Telemaco di Calabria che attende da anni, davanti al mare, che suo padre ritorni a ristabilire una legge ormai dissolta e corrotta. Una riflessione sui moderni “Patres” ormai sganciati dalla loro atavica responsabilità, smarriti nello stesso mare in cui ogni giorno si perdono i loro figli, naufragati da una nave che loro stessi hanno affondato e abbandonato.
Giovedì 29 maggio ore 20.30 Teatro Sybaris La compagnia Teatrino dei Fondi presenta in prima nazionale La prima cena di Michele Santeramo per la regia di Michele Sinisi. Alle 22 Sala 14 teatro Kismet Opera con Namur (o della guerra e dell’amore) in prima nazionale, di Antonio Tarantino, regia Teresa Ludovico. Venerdì 30 maggio ore 20.30 Teatro Sybaris fanny & alexander, Lorenzo Gleijeses, Mirto Baliani con Discorso Celeste ( prima nazionale), ideazione Luigi De Angelis, drammaturgia Chiara Lagani, regia Luigi De Angelis. Alle ore 22 Sala 14 La piccola compagnia della Magnolia con Atridi / Metamorfosi del rito (prima nazionale), regia di Giorgia Cerruti.
Sabato 31 maggio ore 19.00 Sala 14 i quotidiana.com presentano in prima nazionale Tutto è bene quel che finisce (tre capitoli per una buona morte), Capitolo uno – L’anarchico non è fotogenico. Con Roberto Scappin e Paola Vannoni. È il principio di buona morte, legato al concetto di fine o accelerazione di una fine certa, che attraversa i tre capitoli di Tutto è bene quel che finisce. Nell’Anarchico non è fotogenico si intreccia con le eutanasie negate, riferite non solo al campo medico-scientifico ma anche a quello della politica, della biopolitica e della cultura. Due cow-boy, poi improbabili danzatori, o forse solo due esseri in bilico ai limiti del paradosso pronunciano il loro bà-sta!, un’esclamazione forte, che traccia il confine dell’opportunità o della sopportazione e genera una cesura fra presente e futuro.
Sui margini di questa cesura si pongono le due figure attraversando ciò che necessita di essere ripensato, dal rapporto con la morte a quello con la bellezza, dal senso del teatro alla sua relazione con lo spettatore (e ancora: dove si colloca oggi il teatro contemporaneo, in quale organo del corpo sociale? Nella mente o nello stomaco, in attesa di essere digerito? O tenta acrobaticamente una sintesi che appaghi l’una e l’altra istanza?) Sfiorando il surreale per far risaltare il reale si tenta di scombinare le vecchie strutture e realizzare nuove combinazioni, complice un testo che passo dopo passo si oppone all’opinione comune e alle mistificazioni del buon senso. Prossimo futuro Tutto è bene quel che finisce Capitolo II Io muoio e tu mangi Capitolo III Lei è Gesù
Alle 20.30 Teatro Sybaris Mario Perrotta / Teatro dell’Argine in Pitùr (prima nazionale). Come si racconta un colore? E un insieme di colori che compongono un quadro? Come si restituisce la bellezza di certe opere di Ligabue senza dimenticare che era “lo scemo del paese”? Dopo Un bès, per il quale Perrotta ha vinto il Premio UBU come “migliore attore”, il secondo movimento del Progetto Ligabue regala voce, suono e fatica fisica all’artista, alle storie contenute nei suoi quadri, ai volti e ai paesaggi del suo immaginario pittorico.
Alle 22.30 Sala delle arti Scena Nuda in Padre, figlio e Sotto Spirito (prima nazionale), drammaturgia Mauro Santopietro, regia di Luca Fiorino, Filippo Gessi, Teresa Timpano. Il 1 giugno alle 20.30 Teatro Sybaris la compagnia Punta Corsara in Hamlet Travestie (prima nazionale), regia di Emanuele Valenti, drammaturgia Gianni Vastarella, Emanuele Valenti, Mirko Calemme, Marina Dammacco. Una famiglia napoletana contemporanea in un quadro di sopravvivenza quotidiana, intrappolata in una stasi violenta in nome dell’unità. Un figlio, Amleto, che alimenta un conflitto di dubbi e paure. La vicenda shakespeariana diventa il canovaccio di un’improbabile tragedia redentiva che ha come protagonista una famiglia “fuori di sesto”.
Alle 22 Sala 14 Scena Verticale in Và pensiero che io ancora ti copro le spalle (anteprima nazionale) di Giuseppe Vincenzi diretto e interpretato da Dario de Luca. Lunedì 2 giugno alle 17.30 Sala delle arti Anomalia in Scarpestrette (prima nazionale) di Rita De Donato. Alle 19 Sala 14 I sacchi di sabbia con Piccoli suicidi in Ottava Rima – Vol. 1 e Vol. 2 (prima nazionale) ideazione Giovanni Guerrieri, Giulia Gallo, regia di Giovanni Guerrieri con la collaborazione di Dario Marconcini. Avventura, western, fantascienza sono gli ingredienti di piccole allegorie di genere che ricalcano e rielaborano la tradizione dei Maggi Toscani. Un’indagine sulla parodia attraverso divertenti e colti episodi raccontati in ottava rima e in quartine di ottonari. Un lavoro che condivide un immaginario con lo spettatore, per poi rovesciarlo e infine straniarlo.
Alle 20.30 Teatro Sybaris la compagnia Carrozeria Orfeo in Thanks for Vaselina, drammaturgia e regia di Gabriele di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi. Mentre gli USA decidono di distruggere tutte le piantagioni di droga in Messico, Fil e Charlie tentano il colpaccio della loro vita: organizzare un grosso traffico di marijuana dall’Italia al Messico. Attraverso un linguaggio tra il quotidiano e il paradossale, una grottesca rappresentazione di esseri umani sconfitti e abbattuti. Storie di ordinaria follia dal sapore cinetelevisivo.
Tra gli eventi collaterali il programma prevede giovedì 29 maggio alle ore 19.00 al Protoconvento la conferenza La drammaturgia di Antonio Tarantino. Un ritratto dell’autore a cura di Leonardo Mello
Antonio Tarantino si impone nel panorama teatrale nazionale all’età di cinquantacinque anni con il Premio Riccione per il teatro nel 1993 per Stabat Mater e La passione secondo Giovanni. Sstabat Mater viene portato in scena l’anno successivo da Chérif con Piera degli Esposti nel ruolo della protagonista, consacrando il successo di Tarantino. Ultimamente la sua scrittura si concentra sulla storia recente, come il conflitto arabo-israeliano e gli anni di piombo europei.
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