TRENTO – La prima guerra mondiale è stata la prima guerra moderna, dopo la quale nulla rimase com’era. Da allora, europei e americani compresero che l’epoca del progresso trionfante non avrebbe risparmiato nessuno. Partirono per il fronte migliaia di volontari, educati al patriottismo nazionale. Conobbero sulla loro pelle l’apocalisse della modernità: sfilarono entusiasti per le città europee preparate a festa per la battaglia e ascoltarono fiduciosi i colpi di cannoni sparati a salve. Trascorsero cinquantatre mesi nelle trincee fra la paura, l’orrore, la violenza e l’odio. La prima grande carneficina di massa fu innanzitutto un’esperienza di morte collettiva.
Dieci milioni di morti, trenta milioni di feriti e mutilati, tre imperi plurisecolari cancellati dalla mappa europea (asburgico, russo, ottomano), quattro monarchie abbattute per sempre (tedesca, russa, austriaca e turca): ecco in sintesi l’eredità di quello che, tra il 1914 e il 1918, fu il primo vero spartiacque dell’età moderna.
Nell’anniversario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, Radio2 e Radio3 Rai daranno vita a un’ iniziativa che riprende e rilancia l’esperienza fatta negli anni passati a Rovereto con Sentiero di pace. Il progetto, sostenuto da Trentino Sviluppo spa, prevede tre giornate speciali (la prima si è svolta il 28 giugno) di musica, teatro, poesia e dibattito sui temi della grande guerra. Per Radio3 sabato 26 alle 12.00 (Trento – Palazzo Geremia) Pagine di Guerra, un concerto a quattro mani dei pianisti Antonio Ballista e Massimo Giuseppe Bianchi con il soprano Lorna Windsor e alle 22.30 (Trento – Palazzo Geremia) L’ultima estate dell’Europa. Il Sublime e l’orrore, uno spettacolo di e con Giuseppe Cederna;
Domenica 27 alle 12.00 Histoire du soldat di Igor Stravinsky con l’Ensemble del Sud diretto da Marcello Panni e la voce recitante di Anna Nogara e alle 22.30 (Trento – Palazzo Geremia) Le notti chiare erano tutte un’alba, un reading di poesia condotto da Andrea Cortellessa con Licia Maglietta e Elio De Capitani. Inoltre sia sabato 26 che domenica 27 dalle 18.00 alle 20.30 (Trento – Galleria Bianca) due pomeriggi di riflessione e di dibattito condotti da Marino Sinibaldi con i maggiori storici che si sono occupati di temi legati alla Prima Guerra Mondiale.
Tutti i Concerti di Radio2 e di Radio3 saranno proposti attraverso il circuito EBU (European Broadcasting Union ) ai paesi europei ed extraeuropei interessati a trasmetterli in diretta o in differita.
SENTIERO DI PACE 2014
PROGRAMMA RADIO3
26 e 27 luglio ore 12.00 – 13.00
Trento, Palazzo Geremia
26 luglio Pagine di guerra
Antonio Ballista, pianoforte
Massimo Giuseppe Bianchi, pianoforte
Lorna Windsor, soprano
Presenta Nicola Pedone
27 luglio Histoire du Soldat di Igor Stravinskij
Testo di Charles-Ferdinand Ramuz
ENSEMBLE DEL SUD
Marcello Panni, direttore
Anna Nogara, voce narrante
Presenta Nicola Pedone
Radio3
26 e 27 luglio ore 18.00- 20.30
Trento, Galleria Bianca
26 luglio Il mondo in guerra. L’Europa cent’anni fa
Interventi musicali di: Corrado Bungaro, violino / nyckelharpa / steel drum / percussioni;
Giordano Angeli, chitarre / sax soprano / duduk; Carlo La Manna, basso fretless
27 luglio Il mondo in guerra. L’Italia cent’anni fa
Conduce Marino Sinibaldi
26 e 27 luglio ore 22.30- 24.00 ca
Trento, Palazzo Geremia
26 luglio L’ultima estate dell’Europa. Il Sublime e l’orrore
di Augusto Golin e Giuseppe Cederna
con Giuseppe Cederna
Musiche dal vivo di Alberto Capelli, chitarre; Mauro Manzoni, flauti e sassofoni
Presenta Marino Sinibaldi
27 luglio Le notti chiare erano tutte un’alba
Voci di poeti nella Prima guerra mondiale
con Elio De Capitani e Licia Maglietta
Fausto Beccalossi, fisarmonica
Conduce Andrea Cortellessa
Solo in onda:Lezioni di musica 26 e il 27 luglio 9.30
26 luglio La musica al tempo della Prima Guerra Mondiale
con Alessandro Macchia
27 luglio L’Histoire du soldat di Igor Stravinskij
Racconta Giovanni Bietti
Trento – Galleria Bianca 18.00-20.30
26 luglio 2014: Il mondo in guerra. L’Europa cent’anni fa
Interventi musicali: Corrado Bungaro, violino / nyckelharpa / steel drum / percussioni; Giordano Angeli, chitarre / sax soprano / duduk; Carlo La Manna, basso fretless
Gian Enrico Rusconi
“1914: Attacco a Occidente”, Il Mulino
Bruna Bianchi
“La follia e la fuga”, Bulzoni
“Crimini di guerra e contro l’umanità”, Unicopli
Milovan Pisarri (Storico della Serbia parla italiano)
Sua tesi dottorato: I crimini contro la popolazione civile in Serbia durante la Prima Guerra Mondiale
Nel 1915, dopo un anno di guerra in cui la popolazione civile serba aveva già subito la violenza dell’invasione austro-ungarica, il Regno di Serbia venne occupato e spartito tra Impero austro-ungarico e Bulgaria. Per i civili, stremati dalle restrizioni dovute al conflitto, dalle epidemie di tifo e dalla fame, cominciò allora un periodo di sofferenze che sarebbe terminato solo con la fine del conflitto. Questo fu evidente soprattutto nella Serbia orientale e meridionale e in Macedonia, le regioni occupate dai bulgari.
La popolazione fu soggetta a una bulgarizzazione forzata: secondo ordini prestabiliti venne innanzitutto eliminata l’intellighenzia serba e distrutto tutto ciò che poteva rappresentare la “serbità”, per essere poi sostituito dalla lingua e dalle istituzioni bulgare, scuole e chiesa in particolare. La violenza del regime bulgaro si manifestò in particolare nelle zone serbe che si opponevano all’assimilazione: nel 1917, in seguito ad un’insurrezione, cominciò un regime di terrore caratterizzato da repressioni e internamenti di massa. Gli anni dell’occupazione bulgara furono segnati anche da innumerevoli stupri, maltrattamenti, estorsioni, saccheggi e distruzioni varie. Alla luce di tutto ciò, diversi contemporanei interpretarono il comportamento bulgaro come volontà di sterminare la popolazione serba.
Gustavo Corni (nuove fonti, Trento)
Dario De Santis (traumi di guerra)
Roberto Raja
“La Grande Guerra giorno per giorno”, Edizioni Clichy
27 luglio 2014: Il mondo in guerra. L’Italia cent’anni fa
INTERVENTO MUSICALE PAOLO FRESU (silenzio) + CD
Giuseppe Ferrandi direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino
Camillo Zadra direttore della Museo Storico italiano della Guerra di Rovereto
Marco Mondini (la guerra italiana)
“La guerra italiana. Partire, tornare, raccontare 1914-18”, Il Mulino
Roberto Raja
“La Grande Guerra giorno per giorno”, Edizioni Clichy
Luca Campigotto
fino al 30 luglio a Roma al Complesso del Vittoriano la mostra: “Teatri di guerra. Fotofrafie di Luca Campigotto
Gole di pietra, pinnacoli, strapiombi e pareti di roccia tra le Alpi, per anni rifugio e appostamento dei nostri soldati durante il Primo conflitto mondiale, diventano protagonisti della mostra ‘Teatri di guerra – fotografie di Luca Campigotto’.
Dalle Dolomiti, al Carso, dall’Adamello fino al Pasubio, a ripercorrere, con le immagini, l’impresa compiuta un secolo fa dall’esercito italiano, arroccato sulle montagne per difendere e presidiare, troppo spesso inutilmente, postazioni e confini. Un viaggio a ritroso nel tempo e nei luoghi, seguendo camminamenti, mulattiere e gallerie, entrando nei bunker e nelle caverne, tra scenari impervi e quasi inaccessibili. Il paesaggio brullo, eppure tragicamente maestoso, è documento indelebile degli anni sanguinosi tra il 1915 e il 1918 che, ancora oggi, nella sua nudità segnata dai soli resti di quegli scontri – rotoli di filo spinato, croci, frammenti di trincee e baracche – restituisce tutto il disagio, le sofferenze e i drammi vissuti al fronte. Sono immagini scarne, intense, quasi cinematografiche, nell’imponenza silenziosa di uno scenario, come talvolta nella sua desolazione, nell’abbandono che sembra repentino e appena di ieri, nelle testimonianze fisiche che sono come cicatrici.