Da sempre votato alla contaminazione tra i generi e alla esplorazione dei diversi linguaggi della danza che si intrecciano nei vari paesi, in rapporto ai cambiamenti i politici ed economici in atto, il Festival Oriente Occidente, arrivato alla sua trentatreesima edizione, quest’anno cambia rotta guardando alla danza del Nord e del Sud Europa, immaginando di tracciare un percorso comune in cui tessere in libertà trovino un ordine che provi a restituirci il senso di un «noi».
Oriente Occidente dunque, che si avvale della inossidabile direzione artistica di Paolo Manfrini e Lanfranco Cis, si svolge ormai da diversi anni in diversi spazi teatrali e non tra Rovereto e Trento dal 29 agosto all’8 settembre in particolare all’Auditorium Melotti di Rovereto e al Teatro Sociale di Trento proponendo undici spettacoli, di cui dieci prime nazionali, di paesi del vecchio continente, alla scoperta di quanto propone il panorama della coreutica europea.
Il Festival prende il via dal centro dell’Europa con la produzione franco-tedesca Monchichi di Sébastien Ramirez, risultato della contaminazione di generi e culture. Producendosi in una danza contemporanea fortemente ispirata alla cultura hip-hop, Sébastien Ramirez e Hyun-Jung Wang, sua compagna d’arte e di vita, si confrontano con l’interculturalità e le differenze delle loro origini, alla ricerca di un punto d’incontro.
Tero Saarinen (foto di Marita Liulia)
A rappresentare il Nord, seguirà la Compagnia finlandese di Tero Saarinen, coreografo dallo stile originale che prende spunti dal balletto classico, dalla danza contemporanea e dal Butoh, creando “opere d’arte totali” di forte impatto visivo. Debutta a Oriente Occidente con Hunt eGaspard.
La prima coreografia, che lo vede in scena in un assolo, reinterpreta col linguaggio contemporaneo La sagra della primavera di Stravinskij, di cui ricorre il centenario della prima rappresentazione avvenuta a Parigi. La seconda, con cinque danzatori in scena, è creata sulla composizione per piano Gaspard de la nuit di Maurice Ravel.
La Repubblica Ceca è presente con la compagnia 420People di Václav Kuneš, che propone le due produzioni Small hour e Wind-up, quest’ultima realizzata in collaborazione con il musicista e performer israeliano Amos Ben-Tal.
Immancabile il flamenco con Rocío Molina, ballerina e coreografa, considerata dalla critica internazionale la più importante interprete di flamenco di oggi. Al Festival porterà Vinática.
Torna quindi a Rovereto la russa Tatiana Baganova, coreografa principale del Provincial Dance Theater di Yekaterinburg, vincitrice di numerosi premi per il teatro e per la danza in patria e all’estero. In programma due spettacoli – Wings at Tea e Sepia – sintesi tra musica, danza, luci, costumi ed espressività degli attori, in cui si avvertono gli apporti tecnici e stilistici di metodi di varie scuole europee e americane.
Si ispira alla tragedia greca Medeas lo spettacolo della Lituania, coreografato e scenografato da Birute Letukaite, direttrice dell’Aura Dance Theatre.
Oriente Occidente include anche l’Italia con la Compagnia Indaco di Laura Boato, vincitrice della scorsa edizione del concorso coreografico Danz’è. Presenta la coproduzione del festival On the market, progetto articolato in tre quadri – Incarnation, Beauty, Art – che si interroga su come il «mercato» entri nelle vite delle persone, filtrando e modificando l’apparire delle cose. Appuntamento da non perdere quello in programma per il 5 settembre con Il Cullberg Ballet. Plateau effect è il titolo della coreografia che Jefta van Dinther ha creato per il Cullberg Ballet di Stoccolma, una performance che intende disorientare e sfidare il pubblico attraverso un lavoro volto ad approfondire i processi di percezione e di contaminazione dei sensi.
Un grido si leva dalla Grecia lacerata dalla crisi. La fisicità forte ed esplosiva della compagnia RootlessRoot di Atene caratterizza lo spettacolo-manifesto Kireru, parola giapponese che significa scoppio, sfogo, esplosione. Testimonia un’improvvisa perdita di razionalità e invoca l’urgenza di una nuova identità, che germogli dalle macerie di una cultura occidentale orfana delle sue certezze.
Dalla Norvegia la compagnia nazionale di danza contemporanea Carte Blanche presenta la sua nuova creazione Not Here/Not ever del coreografo tibetano Sang Jijia. Audace incontro tra le culture norvegese e del Sud-Est asiatico.
Chiude Oriente Occidente ancora la Russia con The Crone, un mix di danza, teatro, cartoon, comix e video del Kinetic Theatre di Mosca, coreografato da Alexander Pepelyaev. Direttore di uno dei primi teatro-studio indipendenti del periodo della Perestroika, Pepelyaev ha lavorato nel circo, in televisione, in teatri moscoviti e all’estero, finché nel 1994 ha dato vita al progetto di “the kinetic theater” portando in scena una serie di lavori sperimentali.
Nel suo percorso attraverso i punti cardinali, il Festival, come di consueto, proporrà anche la sezione Linguaggi dal titolo “Emergenza Europa, il solco tra Nord e Sud e il rischio implosione” con il contributo di studiosi, giornalisti, economisti, scrittori.
Tutti gli spettacoli e gli appuntamenti del festival su www.orienteoccidente.it
Programma degli spettacoli
giovedì 29 agosto
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
SÉBASTIEN RAMIREZ E HONJI WANG
COMPANY SÉBASTIEN RAMIREZ (Francia Germania)
Monchichi
prima nazionale
venerdì 30 agosto
Trento Teatro Sociale ore 21
TERO SAARINEN
TERO SAARINEN COMPANY (Finlandia)
Gaspard, Hunt
prima nazionale
sabato 31 agosto
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
VÁCLAV KUNEŠ
420PEOPLE (Repubblica Ceca)
Small hour, Wind-up
prima nazionale
domenica 1 settembre
Trento Teatro Sociale ore 21
ROCÍO MOLINA
ROCÍO MOLINA COMPANY (Spagna)
Vínatica
prima nazionale
lunedì 2 settembre
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
TATIANA BAGANOVA
PROVINCIAL DANCES THEATRE (Russia)
Wings at tea, Sepia
prima nazionale
martedì 3 settembre
Trento Teatro Sociale ore 21
BIRUTE LETUKAITE
AURA DANCE THEATER (Lituania)
Medeas
prima nazionale
mercoledì 4 settembre
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
LAURA BOATO
INDACO (Italia)
On the market
prima nazionale e coproduzione del Festival
giovedì 5 settembre
Trento Teatro Sociale ore 21
JEFTA VAN DINTHER
CULLBERG BALLET (Svezia)
Plateau Effect
prima nazionale
venerdì 6 settembre
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
LINDA KAPETANEA E JOSEF FRUCEK
Rootlessroot (Grecia)
Kireru
prima nazionale
sabato 7 settembre
Trento Teatro Sociale ore 21
SANG JIJIA
CARTE BLANCHE (Norvegia)
Not here not ever
prima nazionale
domenica 8 settembre
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
SASHA PEPELYAEV
KINETIC THEATER (Russia)
The Crone
prima nazionale