PRATO – Il Contemporanea Festival si svolge dal 25 settembre al 4 ottobre aprendo ufficialmente la stagione del Teatro Metastasio Stabile della Toscana 2015/2016. Un festival sulle arti della scena contemporanea è per sua natura un luogo di costruzione, opportunità, incontro e sviluppo creativo. È il germe di una serie di processi di relazione e di progettazione teorica più che il frutto di una schematica direzione artistica. È uno spazio in cui si fondono i linguaggi e nascono composizioni imprevedibili che pongono questioni, producono disorientamenti e criticità, ‘spiazzano’ e allargano il concetto di visione e di coscienza critica.
Un corpo vivo con tanti ‘organi’, un insieme di forze che si uniscono nel flusso di un processo di trasformazione che va di pari passo ai mutamenti del nostro tempo. È una zona franca dove lo spettatore consapevole diventa ad un tempo committente e parte dell’opera d’arte, pronto a recuperare una capacità critica personale che lo ricolloca autorevolmente nella comunità, come un greco antico nell’agorà. Prosegue questa linea progettuale sviluppata nel tempo dal direttore artistico Edoardo Donatini, nel sostenere relazioni – artistiche, produttive, critiche, territoriali – e presentare artisti e compagnie italiane e straniere che trasformano ogni appuntamento in semplice esercizio di pensiero, propulsore di senso e sensibilità verso le arti della scena e la loro fruizione, strumento di consapevolezza imprescindibile per la formazione dell’individuo e della coscienza comunitaria. Con lo spettatore che pensa al centro. In particolare ha un’attenzione speciale per le ultime tendenze della coreografia italiana e internazionale.
Il ruolo all’interno del network Finestate Festival (una rete di 6 festival, oltre a Contemporanea, B.motion/Operaestate Bassano, Castel dei Mondi Andria, Short Theatre di Roma, Terni Festival, Approdi Cagliari), quest’anno Contemporanea ha creato collaborazioni sia con l’Institut Français e Nuovi Mecenati nell’ambito del progetto TransARTE, sia con Prohelvetia con il progetto Swiss Time, e presenta un focus speciale sulle ultime tendenze produttive francesi e svizzere che difficilmente trovano visibilità in Italia.
Quattro gli artisti che arrivano dalla Francia: a rappresentare la danza, Christian Rizzo, accompagnato da otto danzatori e due musicisti, che riflette sulla memoria dei gesti. Mickaël Phelippeau, che indaga l’esperienza autobiografica di un giovanissimo ballerino per raccontare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. L’ esperienza partecipata, della Compagnie Tu t’attendais à quoi?, che invita il pubblico a realizzare un viaggio a bordo di una automobile trasformata in cinema (3 e 4 ottobre), e del performer Alex Cecchetti, che conduce in due tappe gli spettatori in un’immaginaria visita guidata del museo del Louvre (1 e 2 ottobre).
Martin Zimmermann, artista del movimento, clown dal gelido umorismo di una delle più interessanti compagnie di teatro-circo del panorama internazionale (25 e 26 settembre); una curiosa performance del coreografo Marco Berrettini che traduce in forma di battaglia danzata una sorta di disputa filosofica (30 settembre). Il ‘concerto per corpo’ di Yasmine Hugonnet per un laboratorio costruito proprio attorno a questo lavoro, che associa lo spettacolo coreografico con i processi della scultura (1 ottobre). A stimolare la partecipazione attiva, poi, arrivano l’allestimento sonoro e visivo costruito a tappe itineranti sul concetto di “parola liquida” di Officina Orsi/Rubidori Manshaft (1/3 ottobre), e un percorso sonoro a stanze attorno alla fiaba di Biancaneve ricostruito dalla compagnia Trickster-p (2/4 ottobre).
Sempre guardando all’estero, in virtù della sintonia con il lavoro di Kinkaleri e con la loro funzione di residenza creativa nello SpazioK – uno dei luoghi del festival, collabora al loro progetto Body to be, (dedicato alla performance contemporanea e realizzato anche in collaborazione con Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci nell’ambito del progetto regionale Cantiere Toscana Contemporanea) e ospita alcuni artisti che mettono il corpo al centro delle loro riflessione. Con una pièce che racconta il “palco della danza” nel ventesimo secolo trasponendo pratiche coreografiche e visioni del corpo, dall’Inghilterra arriva Tino Seghal, Leone d’Oro alla Biennale 2013, geniale artista che ha (re)introdotto nell’arte il concetto di immaterialità e unicità dell’opera in un modo assolutamente antimoderno che, proprio con questo spettacolo, ha clamorosamente fatto scandalo quest’estate (3 ottobre). Dalla Francia , Jérôme Bel, che firma l’assolo con cui il ballerino Cédric Andrieux esprime la sua esperienza d’artista e di uomo aprendo una prospettiva nuova sul suo maestro Merce Cunningham (27 settembre). Tornano gli italo/australiani Cuocolo Bosetti con un lavoro che, a base di cinema, si interroga sull’identità e sulla natura artificiale di ogni autobiografia (30 settembre e 1 ottobre).
Sul versante italiano si consolidano alcune relazioni elettive e favorisce il ritorno di alcuni ‘compagni di viaggio’ delle passate edizioni. Claudio Morganti, che propone in prima nazionale il “ri-attraversamento” di un lavoro che debuttò 10 anni fa (1/4 ottobre); Massimiliano Civica che, assieme al critico Attilio Scarpellini, apre un varco di riflessione facendo un discorso sulla perdita di senso del teatro che inaugura un nuovo progetto di Contemporanea dal titolo, volutamente provocatorio: Tutta la verità nient’altro che la verità – che promuove occasioni di discussione e approfondimento (2 ottobre) – Benno Steinegger che, dopo un’indagine cognitiva sul campo, coinvolge alcuni ‘attori amatoriali’ del territorio in un performance/casting, un’audizione analitica sul loro rapporto con la vita e l’arte scenica (25 e 27 settembre); e Katia Giuliani che fa rompere dei cocci al pubblico in un’azione catartica e liberatoria (dal 25 settembre al 1 ottobre).
C’è poi spazio per nuovi incontri creativi, come quelli proposti da Fibre Parallele con l’ultima prova come regista e attrice di Licia Lanera – Premio Ubu come miglior interprete under 35 e Premio Duse per La Celestina di Ronconi – (29 settembre), o da Vincenzo Schino con una installazione-spettacolo che ricerca il segno di una vita nel movimento di una marionetta di fil di ferro (29 settembre).
In tema di residenze creative, nel vivo delle connessioni al sistema teatro, Contemporanea organizza la presentazione del primo volume di Nobiltà e miseria – presente e futuro delle residenze creative in Italia, a resoconto della prima tappa del progetto di ricerca e analisi degli scenari italiani legato al pensiero e alle pratiche sulle e delle residenze creative, realizzato in collaborazione con l’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, ideato e organizzato da Edoardo Donatini e Fabio Biondi, con la collaborazione de Il Tamburo di Kattrin, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il sostegno di Regione Toscana e Regione Emilia Romagna e Regione Puglia (3 ottobre).
Prenotazioni:
0574 608533 – 9.30-12.30 e 16-19
reception@contemporaneafestival.it – http://ticka.metastasio.it