RUMOR(S)CENA – GIORNATA DELLA MEMORIA – Il teatro si fa portavoce dell’impegno di non dimenticare L’Olocausto e in occasione della della Giornata della Memoria che si celebra mercoledì 27 gennaio, il Coordinamento Teatrale Trentino, insieme ai Comuni di Nago-Torbole e Riva del Garda, alla Comunità della Valle dei Laghi, e in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano, ha organizzato due appuntamenti in modalità online dedicati alla ricorrenza internazionale in cui vengono commemorate tutte le vittime dell’Olocausto. Il linguaggio del teatro ha la capacità di rievocare e impedire l’oblio “per non dimenticare”, grazie alla sinergia che si è venuta a creare tra il circuito provinciale dello spettacolo dal vivo e le pubbliche amministrazioni promotrici della proposta culturale che ricorderanno la Shoah e la persecuzione di tutte le persone oppresse dal nazifascismo.I progetti teatrali che vengono proposti emergeranno le figure di chi organizzò nei minimi dettagli la “soluzione finale”: il gerarca nazista Adolf Eichmann, di chi ne restituì un’analisi lucida e profonda sulla natura del Male, la filosofa Hannah Arendt, e di chi, con un grande sogno in tasca ma con un’origine “sbagliata”, venne fagocitato dall’orrore del lager, il giovane pugile di etnia sinti Rukeli.
Mercoledì 27 gennaio 2021 sarà disponibile per tutta la giornata nella Sala Virtuale del CTT un focus dello spettacolo tratto dal testo teatrale di Stefano Massini Eichmann. Dove inizia la notte, con Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon per la regia di Mauro Avogadro.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano e dal Teatro Stabile del Veneto, doveva debuttare in questi giorni nel capoluogo altoatesino, per poi intraprendere una tournée regionale e nazionale. Nell’impossibilità di presentarlo dal vivo si è deciso di proporre nel Giorno della Memoria un approfondimento video, nel quale verranno presentati alcuni inediti estratti teatrali e gli interventi degli attori dello spettacolo Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon, e del suo regista, Mauro Avogadro. Nella stessa giornata dalle 20.00 alle 23.00 nella Sala Virtuale del CTT, verrà trasmesso lo spettacolo Via da lì. Storia del pugile zingaro, una produzione Pandemonium Teatro di e con Walter Maconi, che mette in scena la storia del pugile tedesco di origine sinti Rukeli, campione di Germania dei pesi mediomassimi negli anni Trenta, condannato dal nazismo a una fine drammatica.
Lo spettacolo è adatto anche a un pubblico di bambini/e e ragazzi/edagli 11 anni di età, in quanto pensato inizialmente per loro e costruito sul filo dell’ironia e della leggerezza nell’affrontare una vicenda umana che intreccia la grande Storia negli anni più bui del Novecento. I video sono visibili gratuitamente nella Sala Virtuale del Coordinamento Teatrale Trentino suwww.trentinospettacoli oppure sul canale Youtube del CTT.
Anche a Bolzano si svolgeranno delle iniziative per commemorare la Giornata della Memoria. Il Comune di Bolzano intende ricordare il 27 gennaio come accade ogni anno, una data significativa non casuale: lo stesso giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. In via Resia 80 avverrà una deposizione di corone, il sinistro luogo dove sorgeva il Lager da cui partivano per la Germania i deportati. La Ripartizione Cultura del Comune propone anche l’iniziativa onoline L’”Oggetto del Mese” dell’Archivio Storico del Comune di Bolzano ( fino al 31.01.) in cui si illustra il sito www.lageredeportazione.org che rende accessibili circa 100 videotestimonianze di donne e uomini ex deportati nei Lager nazisti (1943-1945). Nella Biblioteca Civica saranno allestite delle vetrine tematiche.
Il Centro della Pace in collaborazione con L’ANPI di Bolzano organizza 3 dirette Facebook con al partecipazione di storici e testimoni. Il 27 gennaio alle ore 17.00 dal Passaggio della Memoria con Leonardo Visco Gilardi, Gabriella Turra, figlia di Franca Anita Turra e Dario Venegoni con la lettura di alcuni testi a cura di Flora Sarrubbo; il 29 gennaio alle ore 18.00: in ricordo di Ada Gobetti con Giovanna Frisoli e Amerigo Sallusti e Sara Marinello; il 3 febbraio alle ore 18 in ricordo di Lidia Menapace con Pino de Cesare, Pierpaolo Dalla Vecchia, Monica Lanfranco e Giuliana Sgrena.
Il 27 gennaio il Teatro Cristallo propone sul social Facebook alle 18.00 “Anna Frank è mia sorella”, lettura dell’ultimo scritto di Agnes Heller a cura di Sandra Passarello.
Il video sarà visibile da mercoledì 27 gennaio alle ore 18 sulle pagine https://it-it.facebook.com/teatrocristallobz/
https://www.youtube.com/channel/UCAFjHfS3pecO9A-VN_9mNIQ
L’Azienda di Soggiorno proporrà 3 video girati a Bolzano sui Luoghi della Memoria sui propri canali social a partire dal 27 gennaio. La Biblioteca Provinciale Claudia Augusta presenta i video sulla propria piattaforma Youtube con dei suggerimenti di lettura, per conoscere ed approfondire la storia, questa storia, che non va e non deve essere dimenticata. La Biblioteca possiede il “Fondo Arnaldo Loner”, un avvocato bolzanino dedito alla divulgazione di strumenti per ricordare, conoscere e prevenire il ripetersi di meccanismi che portano alla sopraffazione, allo svilimento ed al massacro. Verrà presentato un video dedicato ai consigli di lettura e alla Giornata della Memoria
GIORNO DELLA MEMORIA 2021
Gli appuntamenti
Mercoledì 27 gennaio 2021 | Ore 0.00 – 24.00 | Sala Virtuale del CTT > www.trentinospettacoli.it
In collaborazione con Teatro Stabile di Bolzano
EICHMANN. DOVE INIZIA LA NOTTE
di Stefano Massini
con Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon
regia Mauro Avogadro
musiche Gioacchino Balistreri
scene Marco Rossi
costumi Giovanna Buzzi
luci Michelangelo Vitullo
una co-produzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Veneto
Focus online sullo spettacolo
Il nuovo atto unico di Stefano Massini porta in scena, in un dialogo teatrale di inaudita potenza che ripercorre la tragedia dell’Olocausto, lo scontro tra la filosofa ebrea Hannah Arendt (Ottavia Piccolo) e il gerarca nazista Adolf Eichmann (Paolo Pierobon).
Chi fu realmente Adolf Eichmann? Che tipo di personalità si nascondeva dietro la divisa nazista di colui che ideò la soluzione finale e organizzò nei dettagli il massacro di sei milioni di ebrei? Prova a dare una risposta Stefano Massini, nella drammaturgia che ha realizzato a partire dagli scritti della filosofa Hannah Arendt, dai verbali degli interrogatori a Gerusalemme – dove Eichmann fu processato dopo l’arresto, avvenuto nel 1960 in Argentina –, dagli atti del processo. Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon, nei ruoli di Arendt e Eichmann, ricostruiscono passo dopo passo carriera e ascesa del gerarca, delineando il ritratto di un uomo mediocre, arrivista e opportunista, e aprendo così il varco a una prospettiva spiazzante: Eichmann non è un mostro, bensì un uomo spaventosamente normale, capace di stupire più per la bassezza che per il genio.
Un atto unico di squassante semplicità, un’intervista della filosofa, scrittrice e politologa Hannah Arendt ad Adolf Eichmann, il gerarca nazista responsabile di aver pianificato, strutturato e reso possibile lo sterminio di milioni di ebrei. È il dialogo teatrale che Massini ha realizzato a partire dai verbali degli interrogatori a Gerusalemme, dagli atti del processo, dalla storiografia tedesca ed ebraica, dai saggi della stessa Arendt.
Diretti da Mauro Avogadro, Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon, alla loro prima collaborazione, si affrontano in un dialogo feroce, in cui, incalzato dalla dialettica di Arendt, Eichmann ripercorre i passaggi della propria carriera accanto a Hitler e Himmler, mentre a poco a poco si compone il mosaico della soluzione finale, la creazione della micidiale macchina di sterminio che condannò a morte sei milioni di ebrei, oltre ai rom, agli omosessuali, agli oppositori politici.
Come si sperimentò il gas? Quando fu deciso l’inizio dello sterminio? Come si gestiva in concreto l’orrore di Auschwitz? Passo dopo passo, prende forma una verità spiazzante: non esiste alcuna “grandezza” nell’uomo che ha architettato tutto questo, bensì il personaggio si rivela per una disperante commistione di meschinità, arrivismo, opportunismo, capace di stupire più per la bassezza che per il genio. Ma è proprio qui, in fondo, che prende forma il male: nella più comune e insospettabile grettezza umana.
Mercoledì 27 gennaio 2021 | Ore 20.00-23.00 | Sala Virtuale del CTT > www.trentinospettacoli.it
Spettacolo promosso dai Comuni di Nago-Torbole e Riva del Garda e dalla Comunità della Valle dei Laghi
VIA DA LÌ. STORIA DEL PUGILE ZINGARO
progetto e interpretazione Walter Maconi
regia e drammaturgia Lucio Guarinoni e Walter Maconi
scene e costumi Emanuela Palazzi
luci, animazioni e programmazione video Massimiliano Giavazzi
produzione Pandemonium Teatro
Spettacolo online adatto a un pubblico adulto e a ragazzi/e dagli 11 anni
Johann Trollmann, detto Rukeli, ha un sogno. Diventare un campione di boxe. Rukeli è stato campione di Germania dei pesi mediomassimi negli anni trenta. Nato ad Hannover, Rukeli era sinti, quello che ancora oggi definiremmo uno zingaro. Proprio questa sua diversità lo ha reso un innovatore: è stato il primo pugile professionista a introdurre “il gioco di gambe”. Come tutti gli innovatori anche Johann Trollmann non ebbe una vita facile: nella Germania nazista dove il “vero pugile” era chi stava fermo al centro del ring e tirava pugni basando il suo stile solo su forza e virilità, il ballerino zingaro non poteva certo essere il campione e fu condannato a una discesa implacabile.
Dopo che gli venne revocata la licenza da pugile, iniziò per Rukeli un rapido declino. Nell’ottobre del 1942 venne deportato nel campo di concentramento di Neuengamme, dove venne fatto combattere in condizioni disumane. Nel febbraio 1943, affrontò il suo ultimo incontro di boxe contro il kapò Cornelius, il quale, dopo essere stato sconfitto da Johann, lo uccise. Johann Trollmann/Rukeli fu una delle oltre 500mila vittime stimate del Porrajmos (Grande Divoramento o Devastazione), la Shoah del popolo rom e sinti.
Il titolo dello spettacolo, Via da lì, riprende la frase che dal bordo ring i secondi lanciano al loro atleta quando è stretto nell’angolo e lo incitano a uscire dalla trappola. È una frase-invocazione che a livello simbolico raccoglie tante piste narrative che la storia portata in scena contiene. Una storia incredibile, dove sport, successo, politica, Storia, passione si abbracciano togliendo il respiro. Una “piccola” vicenda umana per raccontare la Storia e una delle sue più grandi tragedie: il genocidio di intere etnie, culture e diversità ad opera dei nazisti. Una storia che parla di come lo sport riesca a farci crescere e cambiare, di cosa voglia dire convivere con la propria identità e diversità, di come un sogno possa sfidare i pregiudizi.