ALTRITEATRI, Recensioni — 26/06/2024 at 21:03

“Ifigenia in Aulide. Un miracolo scandaloso” fatto di violenza, passioni, prevaricazione, menzogna.

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RUMOR(S)CENA – VELEIA ROMANA – (Piacenza) – In epoca di guerre pretestuose e violente, che mietono migliaia di vittime innocenti, una tragedia greca come Ifigenia in Aulide di Euripide, composta nel 406 a.C., può indurre alla riflessione più di molti discorsi imbevuti di vuota retorica. La vicenda della fanciulla, figlia di Agamennone, sacrificata dal padre per consentire la partenza della flotta greca verso Troia dopo il rapimento della spartana Elena da parte del principe frigio, Paride, travalica il tempo con la sua incorruttibile perennità.

crediti foto Gianfranco Neri

Sulla trama degli interessi inconfessati e sulla miseria d’animo di uomini incapaci di nobili azioni gioca la sua lettura Fausto Russo Alesi, regista di Ifigenia in Aulide. Un miracolo scandaloso alla guida di ventidue giovani, attori e attrici, di “Bottega XNL – Fare Teatro”, il percorso di Alta Formazione Teatrale della sezione Cinema e Teatro di XNL Piacenza della Fondazione di Piacenza e Vigevano, un progetto ideato e diretto da Paola Pedrazzini.

crediti foto Gianfranco Neri

Nello spazio della “cisterna-anfiteatro” del sito archeologico di Veleia Romana sui colli piacentini, l’azione prende senso anche da quell’arena circolare che tutto racchiude: violenza, passioni, prevaricazione, menzogna. Un arcipelago di sentimenti che investe la politica e anche la religione, poiché la scelta colpevole di Agamennone (Salvatore Alfano) trova la sua ragion d’essere nell’esercizio del potere, in combutta col fratello Menelao (Riccardo Francesco Vicardi), e il sostegno nei vaticini dell’indovino Calcante (Simone Di Meglio). Una triade autoritaria, la loro, fiancheggiata dalle speciose argomentazioni dell’astuto Odisseo (Giorgio Ronco) – un personaggio che nell’originale non compare in scena, ma incombe con le sue trame – e dalla servile solerzia militaresca del Messaggero (Giuseppe Benvegna).

crediti foto Gianfranco Neri

La forza dei potenti schiaccia i più deboli e li usa per i propri miserabili scopi: la giovane e innocente Ifigenia – (qui interpretata con corpo minuto e voce potente da Marita Fossat), plagiata dalla propaganda bellica fino al punto di abbracciare volontariamente il sacrificio -, e Clitennestra, sposa presa con la violenza e soggiogata da Agamennone. La scelta esistenziale della donna, calatasi nel ruolo di moglie perfetta, che cerca di incarnare al meglio con un atteggiamento irreprensibile, è reso sulla scena da Elena Orsini attraverso una dizione robotica e antirealistica, a tratti un po’ forzata.

Nulla può l’affetto solerte del vecchio servo, testimone impotente delle menzogne e dei soprusi (Alessio Iwasa), mentre Achille (Michele Marullo) si mostra più concentrato sul proprio ego che sulla sorte della giovane vittima. Al tutto assiste stupefatto e inerme il piccolo Oreste (Marcello Russo Alesi), destinato a sua volta a un futuro di sangue che affonda le sue radici nell’uccisione della sorella.

crediti foto Gianfranco Neri

Divise militari per gli uomini e scolastiche per le ragazze del Coro, abiti contemporanei, bianco per Ifigenia, rosso per Clitennestra sono i costumi disegnati da Emanuela Dall’Aglio, che portano la vicenda visivamente al nostro tempo. La scelta delle musiche è di Fausto Russo Alesi con il contributo di composizione degli interventi originali di Giovanni Vitaletti e la consulenza di Roberta Faiolo. L’efficace disegno luci, che allarga l’orizzonte scenico alla natura circostante, è di Max Mugnai.

crediti foto Gianfranco Neri

Punto di forza dell’allestimento è la traduzione di Letizia Russo, magistrale nel rendere con icastica espressività e linguaggio contemporaneo la pregnanza semantica del greco, senza tradirlo, in un adattamento del testo firmato a quattro mani con Fausto Russo Alesi. 

Completano il cast con generoso impegno Giulia Acquasana, Chiara Alonzo, Jacopo Dragonetti, Sara Fulgoni, Elisa Grilli, Pietro Lancello, Carlotta Mangione, Ilaria Martinelli, Irene Mori, Elena Orsini Baroni, Giovanni Raso, Arianna Serrao, Chiara Terigi, Mattia Zavarise.

Visto venerdì 21 giugno nel sito archeologico di Veleia Romana

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