RUMOR(S)CENA – MONTEPULCIANO – È la coppia del momento, colti nel picco della loro attività come interpreti e all’inizio di una carriera coreografica molto promettente. Stiamo parlando di Sasha Riva e Simone Repele, dissimili fra loro: l’uno alto e dinoccolato con movenze malinconiche e flessuose e l’altro piccolino e frizzante. Li accomuna però uno stesso passaggio artistico per l’Hamburg Ballet di John Neumeier e poi lo stazionamento nel Balletto di Ginevra, ambedue nodi polari della loro formazione. A nemmeno sessant’anni in due (30 il primo, 28 il secondo), le due “erre” – Riva e Repele – mostrano caratteristiche molto precise, ottima tecnica come danzatori (e già questo è un bel vedere) e da autori una spiccata propensione per uno stile narrante senza essere didascalico. L’ombra di Neumeier, il grande romanziere della danza, si intravede alle loro spalle ma i due sono empatici per il neoclassico senza sprofondarci dentro, anzi con quel ché di spurio, inaspettato e quasi sbarazzino, che gli impedisce di diventare museali.
In un panorama italiano un po’ asfittico rispetto a questo respiro coreografico di base, i due sono stati subito molto gettonati, nonostante la formazione del loro gruppo sia nata l’anno scorso, in piena pandemia, col nome di Riva & Repele danzArte. Animatori di workshop, ospiti in galà e festival, sia come apprezzabili interpreti – per esempio, nell’Uccello di fuoco di Marco Goecke – Sasha e Simone si sono cimentati anche come protagonisti a tutto tondo di un’originale Suite Italienne ispirata al personaggio di Pulcinella dalle musiche di Stravinsky o il curioso e ironico MomS (“mammine”). Ma è stato il Cantiere di Montepulciano a commissionare e ospitare a fine luglio la loro prima creazione a serata intera: Lili Elbe Show, ombreggiata partitura coreografica ispirata alla vita del pittore Einar Wegener e della moglie Gerda, che lo accompagna nella travagliata transizione verso il genere femminile con l’identità di Lili Elbe.
Una sfida ambiziosa, inoltrarsi in una complessa storia genderfluid, portata avanti con un drappello di amici-colleghi d’eccezione, dalla stupenda Silvia Azzoni ai perfetti “corpi bionici” Yumi Aizawa e Jamal Callender. E in questo la location si è dimostrata perfetta: il Cantiere – diretto oggi alla sua 46esima edizione da Mauro Montalbetti – conserva ancora il suo carattere di “nido”, di laboratorio per opere in divenire. Uno dei pochi luoghi rimasti per sperimentare in libertà, con l’entusiasmo e la freschezza dei giovani, a partire dal vivace Ensemble della Scuola di Musica di Fiesole che ha costeggiato il percorso coreografico di Lili Elbe sotto la direzione attenta di Marc Niemann, senza sfigurare accanto a danzatori professionisti.
Il vero nodo della serata, tuttavia, non si è rivelato il tema – singolare ma con spunti di attualità – bensì la trama. La storia della “ragazza danese” è stata già affrontata da un libro e da un intenso film, The Danish Girl, appunto, dove le intricate relazioni tra i vari personaggi possono essere raccontati molto più precisamente rispetto alla danza. Sasha e Simone ci provano ma restano impigliati nei molti risvolti della vicenda, che nei momenti migliori sembra uno spettacolo “esoterico” (se non leggi le note di sala o non hai visto il film non si capisce molto), in quelli meno felici un montaggio lego delle varie sequenze. Meglio sarebbe sfrondare il racconto, soffermarsi più sulle atmosfere – la somiglianza tra Sasha Riva e l’attore Eddie Redmayne evidenzia bene una fisionomia della malinconia del(la) protagonista. Stesso trattamento per la scenografia, a cui basterebbero pochi segni allusivi al posto di un ridondante paesaggio di accessori, e una colonna sonora dove non fossero troppo bruschi i passaggi da una musica all’altra.
Lili Elbe Show è comunque ai suoi esordi, ha tutto il tempo di maturare una sua drammaturgia interna, trovare i giusti punti luce. Valorizzando gli interpreti, tutti in parte, da Silvia Azzoni che accende la scena ogni volta che entra alla dolente metamorfosi di Sasha. Una storia vera, umana troppo umana che sarà in tournée per l’Italia nella prossima stagione.
Visto al Cantiere di Montepulciano Piazza Grande giovedì 29 luglio 2021
Riva & Repele
con Silvia Azzoni e Ensemble Scuola di Musica di Fiesole diretto da Marc Niemann