ROMA – Il linguaggio coreutico esposizione dell’indagine umana per corpo e movimento, tecnica e immagine collettiva. La figura scenica a sovrapporsi al reale scandendone dinamiche attraversando forme silenti, partiture composte da una rigorosa e al contempo evasiva grammatica spettacolare, densità e chiarezza di significato e significanti. Gesto e segno esplicitati dall’estetica virtuosa della danza innestata alla pratica teatrale.
Questi i confini entro i quali rintracciare la chiave di lettura del lavoro artistico della giovane compagnia Equilibrio Dinamico, di scena a Roma, al Teatro Greco lunedi 26 ottobre alle 21.00, nell’ambito della Rassegna di Danza Contemporanea “CHE DANZA VUOI?” curata da Renato Greco.
Saranno presentate tre perfomances, nella “Serata EDCompany”, prodotte da Equlibrio Dinamico. La prima porta la firma della coreografa Roberta Ferrara (EDC), e le altre due sono state affidate rispettivamente al coreografo ceco Jiri Pokorny (Nederlands Dans Theaters 1) ed al danz-autore italiano Gaetano Montecasino (Compagnia Zappalà Danza).
Ore 21.00
CONFINI DISUMANI
coprodution with “Carro Dei Comici Company”
Coreografie e set concept Roberta Ferrara (Italy)
30 minuti_6 dancers
“Siamo gli innumerevoli, raddoppia ogni casella di scacchiera/ lastrichiamo di corpi il vostro mare per camminarci sopra.Non potete contarci, se contati aumentiamo figli dell’orizzonte che ci rovescia a sacco. Nessuna polizia può farci prepotenza più di quanto già siamo stati offesi. Faremo i servi, i figli che non fate, le nostre vite saranno i vostri libri di avventura. Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino, l’odore che perdeste, l’uguaglianza che avete sottomesso. Da qualunque distanza arriveremo, a milioni di passi noi siamo i piedi e vi reggiamo il peso. Spaliamo neve, pettiniamo prati, battiamo tappeti, raccogliamo il pomodoro e l’insulto, noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo.Noi siamo il rosso e il nero della terra, un oltremare di sandali sfondati, il polline e la polvere nel vento di stasera. Uno di noi, a nome di tutti, ha detto: “Non vi sbarazzerete di me. Va bene, muoio, ma in tre giorni resuscito e ritorno”.
Erri De Luca
Il lavoro drammaturgico risponde ad un lavoro coreografico sinergico, intenso e catartico. Un pathos che mantiene viva una realtà odierna. Una denuncia sociale, un sollevare il corpo e mostrarlo bistrattato e non umano. Confini Disumani, ispirandosi al testo “Solo andata” di De Luca, è un viaggio del corpo e della mente; è la brutalità umana in scena miscelata alla forza di uomini e donne che sotto il nome di “immigrati” non possono varcare il confine per una vita migliore. Non è patria, non è nazione una terra che non ci permette di lavorare. La ricerca sul movimento è studiata minuziosamente, mantenendo una codicologia tecnica e stilistica. Chiave del lavoro è la gestualità che pone i corpi a divenire concrete preghiere fisiche. Il corpo è disumano quanto disumana è la nazione che subisce tale catastrofe.
WALKING AND TALKING
Coreography e set concept Jiří Pokorný
Durata 20minuti_5 danzatori
Realizzato durante la residenza coreografica “Experimental” sostenuta daI Teatro Pubblico Pugliese,Regione Puglia , Fondi Fesr 2007-2013
Walking and Talking è un esperienza che ritrae un discorso interiore con se stessi. Un “monodialogo” interpersonale che si attinge a vari tipi di intenzione,presentandoli in una forma unitaria… Dettagliatamente ci troviamo di fronte alle ragioni della sanità mentale e della follia, il silenzio contro il pericolo e la volontà di evitare il silenzio,il ricordo,il percorso interiore… Camminiamo e parliamo come se dormissimo e sognassimo.
N U N C
Coreography e set concept Gaetano Montecasino
Durata 13 minuti_5 dancers
NUNC vuole essere quella fase transitoria e personale che conduce l’essere umano da un momento negativo a un altro positivo.
L’idea nasce ispirata al testo di Eckhart Tolle “Il potere di adesso” nonché una guida verso l’illuminazione che porta l’essere umano a focalizzarsi interamente sul presente (ORA) e quindi non lasciare che la mente prenda il controllo.
“Il presente racchiude la chiave per la liberazione, ma non si può riconoscerlo finché sei tu la tua mente” Eckhart Folle
DARK PLACE
Coreografie e set concept Roberta Ferrara (Italy) 10 minuti_6 dancers
e’ un primo studio di ricerca su quel posto che dovrebbe donare luce: la casa del Signore, ma da secoli e’ un luogo oscuro, corrotto, tra l’ignoto e l’utopico per noi uomini. Un contrasto stridente tra l’idea di posto/rifugio e posto/pericoloso.
Papa Francesco lancia il suo anatema: I sacerdoti corrotti che si macchiano di scandali sono la vergogna della Chiesa.
“Gli scandali nella Chiesa avvengono perché non c’è un rapporto vivo con il Signore e con la sua parola. Così, sacerdoti corrotti, invece di dare il pane della vita, danno un pasto avvelenato al santo popolo di Dio”.