BOLZANO e ROVERETO – Va in scena martedì 30 gennaio alle 20.30 al Teatro Studio del Comunale di Bolzano lo spettacolo “Geppetto e Geppetto” primo appuntamento dedicato al festival “Altri Percorsi” del Teatro Stabile di Bolzano (diretto da Walter Zambaldi) e dedicato al teatro di ricerca, alle personalità, alle compagnie e alle proposte più interessanti del panorama teatrale: irriverenti, diretto, profondo, tempestivo e delicato. fuori dagli schemi e, come in questo caso, intensi e poetici. Scritto, diretto e interpretato da Tindaro Granata è prodotto dal Teatro Stabile di Genova, Festival delle Colline Torinesi e Proxima Res. In replica mercoledì 31 (ore 21) all’Auditorium Melotti di Rovereto per la stagione @Altre Tendenze organizzata dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento (consulente artistico Marco Bernardi). In questi giorni Tindaro Granata e la sua Compagnia è in scena a Roma al Teatro India (stagione del Teatro Nazionale di Roma diretta da Antonio Calbi) dove si registra il tutto esaurito ogni ad ogni replica con lunghe file in lista d’attesa come ci spiega lo stesso regista (anche drammaturgo e interprete) raggiunto per telefono dopo essere stato intervistato negli studi RAI di Saxa Rubra da Rosanna Cancellieri per il programma “Chièdiscena” del TG 3 (il settimanale di informazione teatrale in onda il sabato notte).
«Abbiamo il tutto esaurito ogni sera e il pubblico ci segue con grande attenzione e dimostra di capire il senso del nostro lavoro. Abbiamo replicato già 70 volte lo spettacolo in tutta Italia e attraversando la penisola ci siamo resi conto che gli spettatori si riconoscono nella storia che raccontiamo, se pur differente da quella tradizionale. Le Famiglie Arcobaleno (composte da persone dello stesso sesso) rappresentano un numero infinitesimale rispetto a quelle tra uomo e donna, eppure –spiega Tindaro Granata – molti sentono di appartenere ad una comunità coesa, inclusiva, senza confini e distinzioni. Non lo sono ma vedono che c’è la stessa unione di intenti, affetti, sentimenti, diritti e doveri. E sono molto felice che sia venuta a vederci anche la senatrice Monica Cirinnà la quale mi ha donato una copia del suo libro “L’Italia che non c’era”, che tratta il tema delle Unioni Civili e la legge che porta la sua firma. Le sue parole sul libro sono: “Quando la legge è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il lavoro del legislatore termina e comincia quello della Cultura. Buon lavoro fino alla piena eguaglianza”. Allo spettacolo è venuto anche Nichi Vendola e il suo compagno Eddy Testa che si sono uniti civilmente.»
“Geppetto e Geppetto porta in scena la storia realisticamente inventata di Tony e Luca, una coppia che decide di avere un bambino sfidando i pregiudizi di genitori e amici contrari ad una procreazione definita come “utero in affitto”. I due vanno in Canada, e come Geppetto, il primo papà single della storia, “concepiscono” il bambino. Tornati in Italia con il figlio Matteo che crescono con tanto amore. Il giorno del ventennale della morte di Tony, Matteo rivendica qualcosa al padre Luca accusandolo di averlo cresciuto in una famiglia non “normale”. Tindaro Granata è consapevole che il tema abbia toccato la sensibilità di molti e spiega anche che «chi aveva dei pregiudizi e si riteneva contrario a questo tipo di unioni, dopo aver visto lo spettacolo non ha reagito negativamente. C’è una maggiore consapevolezza sulla parificazione e l’eguaglianza e le relazioni si accettano sempre più anche se sono diversificate nel corso del tempo. C’è in atto un cambiamento sociologico e una maggiore comprensione dei diritti di ognuno. Decadono gli stereotipi sociali e il pubblico a teatro non si aspetta di assistere ad uno spettacolo che non è uno spettacolo. Allo spettatore rimane la necessità di rimettere in discussione le proprie convinzioni, i propri dubbi. Capisce che anche queste unioni sono legittime e ci ringraziano per la possibilità di aver capito.»
Vincitore del Premio UBU 2016 come Migliore novità italiana o ricerca drammaturgica e del Premio Hystrio Twister 2017, Geppetto e Geppetto, non è uno spettacolo manifesto, evita ogni sorta di posizione preconcetta o forzatura dimostrativa. Cerca di smontare ogni morale precostituita, sia quella conservatrice, sia quella ritenuta “progressista”. Con la sua scrittura e incisiva porta in scena con semplicità la complessità di un tema molto dibattuto e stimola una reazione al conformismo. Scene di Margherita Baldoni, luci e suoni di Cristiano Cramerotti, recitano insieme a Tindaro Granata, Alessia Bellotto, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi, Lucia Rea e Roberta Rosignoli e Angelo Di Genio, vincitore del Premio Nazionale della Critica 2016 come Miglior attore emergente. L’universalità dei rapporti familiari è al centro di questo terzo spettacolo di Tindaro Granata, autore e attore siciliano che approfondisce qui il significato di essere figli: «Siamo tutti figli» afferma Granata «e io volevo indagare questi rapporti, complessi, sfaccettati, talvolta controversi in tutte le coppie».
I biglietti per lo spettacolo sono in vendita sempre presso le Casse del Comunale di Bolzano dal martedì al venerdì dalle 11.00 alle 14.00 e dalle 17.00 alle 19.00 e il sabato dalle 11.00 alle 14.00. Nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima dell’inizio della rappresentazione. La prevendita dei biglietti si svolge anche online, sul sito www.teatro-bolzano.it. e www.centrosantachiara.it (Trento replica a Rovereto 31 gennaio ore 21, auditorium Melotti)