SIRACUSA – Nel testo “ Euripide. Le tragedie 1, tascabili Marsilio”curato da Angelo Tonelli, lo studioso esperto filologo grecista scrive: «Vivente contemplazione del mistero di vita e di morte. È questa l’essenza della tragedia greca inscritta nella forma del teatro. Il luogo in cui si contempla l’uomo stesso in carne ossa respiro anima che agisce trame di vita sottratte alla vita, trasferite in un luogo consacrato alla visione distaccata di essa» . Accade questo, infatti: a teatro si ha a disposizione qualcosa della vita, ma che viene portato in una dimensione al di sopra di essa. Come spettatore si diventa testimone di qualcosa che è preso dalla vita e ti appartiene per farne una specie di guida in quello che vivi.
Ed è quello che va in scena dal 10 maggio all’8 luglio al teatro greco di Siracusa, con il 54 esimo ciclo di rappresentazioni rappresentazioni classiche. L’edizione 2018 assume la connotazione di un vero e proprio festival, organizzato dalla Fondazione Inda che raddoppia le produzioni con sei nuovi titoli. Firmata dalla direzione del commissario straordinario Pier Francesco Pinelli e dal direttore artistico Roberto Andò con il sostegno storico e filologico di Luciano Canfora. Due le tragedie più in vista di questo festival sono Edipo a Colono di Sofocle, con la regia di Yannis Kokkos ed Eracle di Euripide diretta da Emma Dante, e la commedia I Cavalieri con la regia di Giampiero Solari. Le due tragedie andranno in scena a giorni alterni dal 10 maggio al 24 giugno; la commedia è in programma dal 29 giugno all’8 luglio. Il filo conduttore delle tre nuove produzioni è rappresentato dalla riflessione “La scena del potere”: un tema universale e attuale, presente nei titoli scelti per questa nuova edizione del festival. Per la prima volta nella storia della Fondazione Inda viene riproposto uno spettacolo di repertorio: dal 12 al 15 luglio va in scena la commedia Rane di Aristofane, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti e i ruoli di protagonisti affidati a Salvo Ficarra e Valentino Picone.
A Maria Giulia Colace è stato affidato il ruolo di Eracle diretta da Emma Dante con la quale recitano anche Carlotta Viscovo, Serena Barone, Naike Anna Silipo, Patricia Zanco, Francesca Laviosa, Arianna Pozzoli, Katia Mirabella e Samuel Salamone. La regista spiega come «Dentro un corpo maschile, muscoloso e arrogante, l’eroe ostenta la sua forza, si mette a tu per tu con gli dei, esalta la sua potenza con l’ambizione di diventare un dio. Di contro, le donne figlie madri e mogli degli eroi, aspettano, subiscono, si sacrificano, vanno in esilio o negli inferi, rassegnandosi a vite solitarie e prendendo su di sé le colpe dei padri e dei mariti. Cosa succede se una femmina incarna l’eroe, rappresentando la sua potenza e la sua fragilità con l’armonia nei fianchi e la durezza nello sguardo? Cosa succede se il maschio-eroe del mito diventa bianco e lieve come una nuvola?In Eracle mi interessa la fragilità, perchè non è la forza nè il potere a renderlo virile. È la sua anima e il suo coraggio a fare di lui un essere umano, non certo i suoi muscoli. È un semidio invincibile solitario e nevrotico, che all’apice della tragedia gira I tacchi ed esce di scena, non cerca il sacrificio della pena per i suoi delitti, ma fugge dal dolore seguendo il consiglio dell’amico del cuore. È umano Eracle. La sua storia non è più una tragedia ma appartiene al dramma della riconciliazione. Posseduto e deviato da Lissa e Iride, stermina la famiglia ma nonostante ciò, a differenza di Aiace o Edipo re, – prosegue nelle sue note di regia, Emma Dante – Eracle si salva lasciando ad Anfitrione la sepoltura dei figli e della moglie. Il suo cammino è circolare, di appartenenza a due mondi: l’aldilà e l’aldiqua. E anche se il regno dei morti è la sua meta più ambita, il nostro eroe è terreno, materno, pieno di contraddizioni e di dubbi. Un semidio ermafrodito che ha dentro di sé maschio e femmina intimamente uniti. Penso a un gioco teatrale con regole nuove, mi allontano dall’antichità delle forme canoniche e invito un cast al femminile di ricoprire tutti i ruoli senza distinzione di genere, così come i greci giocavano a interpretare le donne in scena. Penso a una comunità androgina, dove il potere viene fatto a pezzi e sostituito dal candore dell’infanzia, dalla purezza. Penso al rapporto tra la donna e il mito in cui stavolta è la donna a misurarsi con la leggenda.
Massimo De Francovich, Roberta Caronia, Danilo Nigrelli, Sebastiano Lo Monaco, Stefano Santospago, Fabrizio Falco e Sergio Mancinelli reciteranno in Edipo a Colono, Francesco Pannofino, Gigio Alberti, Antonio Catania nei ruoli per la commedia I Cavalieri assieme a Roy Paci che ne comporrà anche le musiche,
Nel programma è prevista anche la “Conversazione con Tiresia’ scritto e rappresentato da Andrea Camilleri per la Fondazione Inda con la regia di Roberto Andò che andrà in scena l’11 giugno. La replica di “Palamede” scritto e rappresentato da Alessandro Baricco con Valeria Solarino, in scena il 18 luglio. Il 31 maggio Massimo Cacciari introdurrà le due tragedie “Eracle”ed “Edipo a Colono”, il 28 giugno Luciano Canfora presenterà “I Cavalieri”.
Il programma completo del Festival