VENEZIA – Nel secondo anno della sua direzione artistica della Biennale Danza di Venezia, Marie Chouinard con la sua Compagnie proveniente da Montréal, è stata la protagonista della seconda serata che si è svolta al Piccolo Teatro alle Tese dell’ Arsenale di Venezia, con la rivisitazione di 30 composizioni coreografiche, in un’antologia di assoli, duetti e mini-coreografie di gruppo. Un concentrato della carriera artistica della coreografa e danzatrice che per l’occasione ha celebrato il suo quarantesimo anno di attività, con il riallestimeno di suoi brani storici targati anni ’70 che hanno fatto il giro del mondo e ancora oggi vengono rappresentati e costituiscono il repertorio di grandi compagnie. Corpi, belli e plasmati dalla tecnica coreutica, denudati, vestiti di trasparenze o dipinti; costumi, eleganti nella loro sportiva semplicità, dai colori vivi o naturali. Copricapi eccentrici e calzature in metallo, claquettes o punte classiche, ma mai indossate per agevolare movimenti tradizionali. Mini stampelle utilizzate strisciando al suolo o applicate con grandi elastici sopra i corpi, protesi impedenti e scomode. Strutture che calano dal soffitto e soggiogano o giocano con i protagonisti. Luci perfette danzano sulla scena, la esaltano. I suoni: dal respiro affannato dei danzatori alle Variazioni Goldberg, dalle risate a Chopin, dal pianto a Racine. Un danzatore in parrucca bionda, dalle chiome lunghe fino alla vita, rimanda scherzosamente all’interpretazione della Chouinard, la quale è stata, negli anni, anche danzatrice delle sue creazioni.
Due composizioni assai particolari hanno strappato applausi piuttosto timidi. Nella prima, una coppia di danzatrici, perfettamente ferme, sedute, intrecciavano e muovevano le loro mani, riprese da una telecamera e proiettate sul fondale, per dare vita a strani, piccoli, dolci e inquietanti esseri. Nella seconda, una giovane danzatrice, (sempre da ferma veniva riprese con la stessa tecnica di ripresa) muoveva il proprio viso con l’aiuto delle sue mani, in una danza grottesca ed al contempo virginale.
Il linguaggio primitivo e raffinato di Marie Chouinard si materializza agli occhi della platea in tutta la sua versatilità ed energia, ironia e rigore, istinto e pragmatismo. Ed ogni particolare delle sue mini trenta coreografie rappresentano tutte lei. Al centro delle sue creazioni l’essere umano, la femminilità, la consapevolezza del potere femminile, mai stereotipato in grado di trasmettere messaggi di fragilità, orrore, di forza meravigliosa. Nel finale i dieci ecellenti danzatori avanzano carponi, ognuno con indosso soltanto delle maschere con impresse fotografie di bimbi dalle espressioni più varie, raggiungono il proscenio gattonando: questa volta sono loro a guardare verso la sala, con quelle espressioni infantili su corpi da adulti completamente senza veli e puntano le loro dita verso il pubblico, tra i quali c’era anche il Presidente della Biennale Paolo Baratta ad applaudire Marie Chouinard.
Radical Vitality, solos and duets. Compagnie Marie Chouinard
Anteprima mondiale 12 esima edizione Biennale Danza Venezia
direzione artistica e coreografie Marie Chouinard
danzatori Sébastien Cossette-Masse, Catherine Dagenais-Savard, Valeria Galluccio, Motrya Kozbur, Morgane Le Tiec, Luigi Luna, Scott McCabe, Sacha Ouellette-Deguire, Carol Prieur, Clémentine Schindler
musiche Louis Dufort, Frédéric Chopin, Carles Santos, Rober Racine
luci, video, scenografia Marie Chouinard
spartiti vocali e suoni Marie Chouinard
costumi Marie Chouinard, Liz Vandal, Louis Montpetit
oggetti di scena Marie Chouinard
produzione Compagnie Marie Chouinard
Visto al Piccolo Teatro alle Tese, Arsenale di Venezia il 23 giugno 2018