In giro per l’Italia è un susseguirsi di appuntamenti a teatro. Ogni città che si rispetti in questo freddo gennaio, ospita nei suoi teatri, il meglio delle produzioni sperimentali che le compagnie di teatro portano in tournée, infaticabilmente da est ad ovest, dal nord al sud passando per il centro. A Rovereto in provincia di Trento va in scena Lev: il lavoro dei Muta Imago che va in scena nell’ambito della rassegna AltroPalco al Teatro della Cartiera , sabato 28 gennaio alle 20.45.
Succede che «un uomo apre gli occhi. Si guarda intorno. C’è poca luce, non riesce a capire dove si trova. Attraversa lo spazio, conta i passi, si avvicina a una parete, in cerca di rumori. Appoggia l’orecchio al muro. Le luci esplodono, le pareti diventano mucchi di fango e tra le grida dei compagni e i fischi delle pallottole l’uomo si getta a terra. E riprende a ricordare. Il mondo intorno è un recinto di forme indecifrabili. Le regole con cui si muove la realtà sono sconosciute. Lo spazio e il tempo non scorrono più su linee prevedibili. I ricordi arrivano all’improvviso, all’improvviso scompaiono. Solo, deve combattere. Per rimettere insieme i pezzi. Per riuscire ad uscirne fuori.» Ideazione di Glen Blackhall, Riccardo Fazi, Claudia Sorace, Massimo Troncanetti. La regia è di Claudia Sorace, drammaturgia e suono: Riccardo Fazi, realizzazione scena: Massimo Troncanetti, vestiti di scena: Fiamma Benvignati, registrazioni: canto Irene Petris, registrazioni: pianoforte Marco Guazzone. Con parte dal silenzio, ma è pieno di storie; sembra una perdita ma è una lotta, una ricerca, un’avventura. Ha la forma di un viaggio verso casa. Uno spettacolo sullo sguardo di Lev Zasetsky, paziente di Alexander Lurja, celebre neuropsichiatra russo.
Se si prosegue verso Udine al Teatro Palamostre per “Teatro Contatto” il 29 gennaio alle 21 va in scena Orazi e Curiazi realizzato dall’Accademia degli Artefatti, un dramma didattico di Bertolt Brecht. La regia è di Fabrizio Arcuri, con Miriam Abutori, Michele Andrei, Matteo Angius, Emiliano D. Barbieri, Gabriele Benedetti, Fabrizio Croci, Pieraldo Girotto, Francesca Mazza, Sandra Soncini.
Spettacolo proposto a Italia Contatto Mondo, il tragitto teatrale che la stagione di Contatto 30 del CSS percorre sulle strade del teatro italiano e internazionale più contemporaneo. Gli Artefatti sono promotori in Italia della nuova drammaturgia contemporanea, soprattutto anglosassone, da Sarah Kane a Martin Crimp, Tim Crouch e Mark Ravenhill. Orazi e Curiazi è un testo teatrale del 1934 che Brecht considerava un’opera “didattica”, ma senza per questo togliergli i crismi del buon teatro, di palestra per attori, ma anche di conoscenza. “Il teatro rimane teatro, anche se è teatro d’insegnamento – annotava infatti Brecht, a margine della pièce – e nella misura in cui è buon teatro, è anche divertente”.
Brecht, autore di un teatro politico per eccellenza, potenzia la sua tutt’ora valida attualità incontrando l’ironia pop e tipicamente postmoderna della compagnia romana, che trasforma la lotta fra le due fazioni delle famiglie degli Orazi e Curiazi in lotta per il futuro di Roma, in una lotta circense e surreale. Un finto salto nel passato che diviene dunque una nuova occasione di riflessione sul contemporaneo e le sue emergenze, a partire dall’idea di teatro di Brecht, dal lavoro dell’attore, dal ruolo dello spettatore e all’idea di straniamento. Gli Artefatti in questa stagione si sono avvicinati al teatro di Bertolt Brecht con un progetto articolato su più produzioni con le quali Fabrizio Arcuri approfondisce l’opera anche meno rappresentata del drammaturgo tedesco e che lo vedrà impegnato anche a Torino (6 -8 febbraio) alla Cavallerizza Reale – Maneggio, in prima nazionale con Fatzer Fragment/Getting Lost Faster di Brecht. Una produzione della Fondazione del Teatro Stabile di Torino nell’ambito della partnership teatrale con la Volksbühne am Rosa-Luxemburg-Platz di Berlino Fatzer geht über die Alpen, promossa dal Fonds Wanderlust della Fondazione Culturale Federale tedesca.
All’ITC di San Lazzaro di Savena (Bologna) ultime repliche di “Atto finale – Flaubert” di Mario Perrotta ( fino a domenica 29 gennaio) mentre a Modena al Teatro delle Passioni ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione va in scena “Karamazov” di César Brie (fino al 12 febbraio), poco distante a Bologna ai Teatri di Vita, “The end” dei Babilonia Teatri (26-28 gennaio).
A Ferrara al Teatro Comunale è di scena “Blackbird” di LIus Pasqual (26-29 gennaio ), sempre in Emilia Romagna a Ravenna c’è Almagià Nobodaddy “Lucido” di Spregelburd Costanzo-Rustioni (27 gennaio ). A Savignano sul Rubicone al Teatro Moderno “E’ bello vivere liberi” di Marta Cuscunà (27 gennaio) . A Parma al Teatro al Parco “I am 1984” di Chico-Matijevic (28 gennaio) . A Rimini al Teatro degli Atti “Due lupi” di Virgilio Sieni (29 gennaio), spettacolo replicato al Teatro Astra di Vicenza il 4 febbraio.
Sabato 29 gennaio si può assistere al Canto della Rosa Bianca alla Sala Polivalente di Monteveglio (Bologna) in occasione della Giornata della Memoria, messa in scena dal Teatro delle Ariette che dal 1 al 12 febbraio replica il successo di Un matrimonio d’inverno diario intimo al Teatro delle Moline a Bologna per la stagione Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna.
Al Teatro Cuminetti di Trento domenica 29 gennaio alle ore 21 va in scena “Processo alla banalità del male”, la produzione TrentoSpettacoli in coproduzione con Provincia Autonoma di Trento e la collaborazione del Centro servizio culturali del Santa Chiara, allestita in occasione della Giornata della Memoria 2012. Lo spettacolo è scritto e diretto da Maura Pettorruso, e prende spunto dal celebre libro ‘La banalità del male’ scritto dalla filosofa tedesca Hannah Arendt e che ricostruisce il processo che vide imputato nel 1960 a Gerusalemme il gerarca nazista Adolf Eichmann, e che la stessa Arendt seguì come corrispondente per il New Yorker. Gli interpreti sono Andrea Castelli nel ruolo del Giudice, affiancato da Alessio Dalla Costa nel ruolo di Eichmann, e di Stefano Detassis, giovane attore trentino, nei panni dell’avvocato dell’accusa. Scene e i costumi di Maria Paola Di Francesco e Stefano Zullo. il disegno luci è di William Trentini, tecnica di Fabio Antoci, organizzazione di Daniele Filosi. In replica a Tione, martedì 31 gennaio, alle ore 21.