RUMOR(S)CENA – PRATO – Valter Malosti (direttore dell’ERT Teatro Nazionale Emilia Romagna dal 2021), ha diretto e interpretato Antonio e Cleopatra da W. Shakespeare. Una operazione complessa di gran respiro dato il parterre degli artisti premiati di recente dalla critica nazionale per altre loro interpretazioni, coraggiosa per la giusta proposta anche collegata con la contemporaneità politica e sociale che sta vivendo il nostro Occidente. Così potrebbe risolversi l’operazione artistica di Valter Malosti in un flash storico-sociale corroborato da ideazioni scenografiche, costumi luci e sound che sicuramente non darebbe contezza-di per sé, della preziosità artistica di ideazione e di mise en espace di Antonio e Cleopatra. Un riferimento un po’ vetusto, è la versione cinematografica della tragedia shakesperiana con Liz Taylor e Richard Burton.
E quindi a cosa stiamo assistendo fra le poltroncine rosa comodissime e con accanto un tavolinetto dove si appoggiano borse e sciarpe cappotti in piena deflagrazione-degradazione della politica: o meglio delle strategie di una nuova configurazione internazionale degli equilibri politici fra Mediterraneo ed Atlantico, dopo qualche anno dalla decimazione dei posti a teatro a causa del Covid? Ad una rivisitazione di un testo, fra l’altro poco frequentato sulle scene di e da William Shakespeare, ci troviamo di fronte ad un lavoro con ben 12 attori in scena (l’adattamento è di Nadia Fusini con Malosti). Dentro uno spazio concentrazionario, un Palazzo disegnato tanto da assomigliare a un De Chirico solo tracciato, dove niente è Roma e niente è Alessandria d’Egitto, dove i due amanti Antonio e Cleopatra vivono la loro passione apparentemente lontani dalle guerre quando invece tutto, ma proprio tutto, oltre al sesso, si consuma.
La relazione fra i due si rivela per subito quella che sarà: una tragedia. Per entrambi. Su un praticabile mobile entrano in scena Re e Regina vincenti sopra un sarcofago con sottofondo di risate da show televisivo. Vestiti da Regina e Re. Ma il Re è nudo? E la Regina? Ma in cauda est venenum. La recitazione e l’approccio di regia si annuncia dal grottesco. E speravamo che andasse in quella direzione. La complessità del testo, la necessità di tagli ulteriori, di personaggi e narrazioni, ha spinto verso una regia dove prevalgono le due figure di dominio, dominati-loro, fra eros e thanatos: due principi folgorati dal potere.
Già, entrambi seduti sul proprio letto di morte. Ma il plot che si annuncia è così, e non poteva essere diverso, con Antonio, romano in lotta intestina coi Triumviri nemici, Cesare e Lepido e dopo oltre due ore di spettacolo e senza pausa, e la Regina Cleopatra (Anna de Rosa), che si suicida, eroina molto antica così contemporanea davanti a sé stessa, il proprio specchio. non certo suicida col veleno ma sparandosi, narcisa (come del resto l’amante che non controlla più la sua sconfitta militare e politica). Una sé stessa, sconfitta allo specchio.
Dentro le azioni della pièce, delle azioni sceniche di questi due attori-marionette, guidati da destino letterario o comunque che ha dato loro come personaggi storici molto fuoco alla legna e con il loro contorno di figure in scena, i personaggi cosiddetti minori, gran lavoro di ambientazioni curate in grande stile da scene iconiche dove si immobilizzano quadri metafisici grazie a luci che immobilizzano le azioni dei bravissimi attori quadri dei protagonisti Valter Malosti /Anna de Rosa e i comprimari, fra gli altri, un Massimo Verdastro, indovino e Dario Guidi, amorino fra i due amanti, con esecuzione di arpa celtica. Il clima è gotico. Viva Shakespeare.
Visto al Teatro Metastasio di Prato il 19 gennaio 2025
Antonio e Cleopatra di William Shakespeare.
di Valter Malosti, Traduzione e adattamento di Nadia Fusini e Valter Malosti
con Anna Bella Rosa, Valter Malosti, Danilo Nigrelli, Dario Battaglia, Massimo Verdastro, Paolo Giangrasso, Noemi Grasso, Ivan Graziano, Dario Guidi, Flavio Pieralice, Gabriele Rametta, Carla Vukmirovic, costumi Carlo Poggioli, scena Margherita Palli
Produzione ERT, Fondazione Napoli- Teatro Bellini, Teatro Stabile Bolzano, Teatro Stabile Torino, Lac Lugano