Forse nessuno ascolta l’Altro nel mondo.
Semplicemente si può essere sfiorati dall’Altro e allora è un gran lusso.
Io in te vedo quello che non sono,
che forse non vorrei neppure essere ma che da qualche parte di me sono
L’uomo nella sua ricerca di crescita e vita è costantemente in contatto e attraversato da continue presenze dell’Altro. Entrare in relazione con l’altro vuol dire entrare in contatto con un’altra identità,con qualcuno che è “diverso” da se stessi e beneficiare dell’alterità riconosciuta. Spesso però si tende ad annullare la “diversità” che ci permette di essere unici e si tende ad omologarsi in categorie dove il singolo deve identificarsi nella moltitudine dei soggetti. Il risultato ottenuto è quello che l'”alterità” e la “diversità” non sono più attribuzioni assegnate ad ognuno perché differente l’uno dall’altro, ma solo chi presenta delle caratteristiche dissimili in contrasto alla maggioranza. Nasce così il “diverso” e questo genera sentimenti negativi. L’alterità è al contrario l’irripetibile incontro con l’altro da Sé. Di diversità e alterità si parla nella stagione “Altri Percorsi”, dedicata al teatro contemporaneo di ricerca, frutto della collaborazione tra il Teatro Stabile di Bolzano e il Teatro La Ribalta, promotore della rassegna “Arte della Diversità”.
Il gemellaggio tra queste due rassegne propone dal 30 gennaio al 12 aprile 2013 al Teatro Comunale di Bolzano cinque appuntamenti.
«Ascanio Celestini, Saverio La Ruina, Pippo Delbono, Babilonia Teatri e Teatro delle Albe: Altri Percorsi / Arte della Diversità è una stagione con grandi interpreti, con una grande umanità, che ribadisce il valore insostituibile del teatro anche in senso sociale» spiegano Marco Bernardi e Antonio Viganò che hanno dato vita a questa iniziativa comune. «Un esempio di collaborazione concreta e possibile, anche in termini di razionalizzazione della spesa pubblica, tra realtà teatrali apparentemente distanti che, tuttavia, condividono il desiderio di far incontrare platee diverse ma certamente curiose e aperte a nuove esperienze ricche di linguaggi e contenuti da esplorare».
Una pagina travagliata del nostro recente passato riemergerà dall’oblio grazie allo spettacolo di Saverio La Ruina, profondo e raffinato autore e attore calabrese, vincitore del premio Ubu 2012 per questo coinvolgente monologo. “Italianesi”, presentato in Teatro Studio mercoledì 30 gennaio, racconta del beffardo destino delle famiglie dei soldati italiani tenute in campi di prigionia dagli albanesi dalla fine della seconda guerra mondiale al 1991, anno in cui riescono a rientrare nel Belpaese. Isolati dal mondo perché italiani in Albania, una volta tornati in patria vengono considerati albanesi: “Italianesi” ovvero “italiani” in Albania, “albanesi” in Italia è la paradossale epopea di chi è considerato ovunque uno straniero.
Saverio La Ruina in Italianesi
Il delicato tema dei risvegli dal coma sarà al centro del nuovo spettacolo vincitore del Premio Hystrio 2012 della compagnia veronese “Babilonia Teatri” diretta da Valeria Raimondi ed Enrico Castellani. Realizzato assieme alla compagnia “Gli Amici di Luca” fondata dalla Casa dei Risvegli di Bologna, venerdì 22 febbraio “Pinocchio” porta sulla scena del Teatro Studio la duplice esistenza di chi ricomincia una nuova vita dopo il blackout del coma.
Babilonia Teatri Casa dei Risvegli Pinocchio
Sabato 16 Pippo Delbono,porta alla ribalta le persone e la loro umanità in tutte le loro sfaccettature. Con “Dopo la battaglia”, insignito del Premio Ubu 2011 come “Miglior spettacolo”, in cui unisce i suoi inconfondibili linguaggi teatrali alla musica, alle arti visive e al cinema, avvalendosi della collaborazione della danzatrice Marigia Maggipinto e del violinista Alexander Balanescu. Un viaggio visionario che si snoda in una sequenza di quadri, a dare voce e corpo ad una drammaturgia che rivela la verità della follia.
Pippo Del Bono in Dopo la battaglia
Il 28 marzo Ascanio Celestini con “La pecora nera”,Un affresco di strampalata visionarietà, un racconto di immagini bellissime e struggenti che ricompone i frammenti di vita di quanti hanno lavorato, vissuto, patito il manicomio. Un“elogio funebre del manicomio elettrico” che prenderà vita dalle variopinte trame tessute dall’attore romano.
Ascanio Celestini in La pecora nera
La chiusura della rassegna è affidata al “Teatro delle Albe”, storica compagnia ravennate conosciuta nel panorama internazionale per il suo impegno diretto su tematiche e territori tradizionalmente esclusi dai circuiti culturali. Ideato da Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, “Rumore di acque” è la seconda tappa del trittico “Ravenna-Mazara 2010”, tre opere che in maniera differente prendono Mazara del Vallo come simbolico luogo di frontiera e punto di partenza per un affresco sull’oggi. Venerdì 12 aprile sul teatro calerà la penombra di un tetra succursale del “Ministero degli Inferni” situata in un isolotto tra l’Africa e l’Europa, in quella striscia di terra sede negli ultimi quindici anni di una devastante tragedia. Qui, un generale dagli occhi lampeggianti, interpretato da Alessandro Renda, pratica la “politica degli accoglimenti” riservata agli invisibili spiriti dei morti e dei dispersi in mare che il funzionario ministeriale stipa sulla sua isola zattera. Nelle sue sarcastiche parole rivivranno tante piccole storie di uomini e donne che muoiono prima di poter realizzare il loro sogno di un futuro migliore.
Teatro delle Albe in Rumore delle acque
Tutti gli spettacoli iniziano alle 20.30. I biglietti sono in vendita presso le Casse del Teatro Comunale (piazza Verdi 40; tel 0471 053800) aperte dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15 alle 19.00 e il sabato dalle 10.00 alle 13.00, online sul sito www.vipticket.it.
Ricordiamo che ai giovani spettatori under 20 è riservato il prezzo speciale di € 6 a biglietto, come per gli abbonati alla Stagione “La Grande Prosa”.
Gli abbonati inoltre, possono utilizzare i loro buoni omaggio anche per la visione degli spettacoli della rassegna “Altri Percorsi / Arte della Diversità”.
Info: tel 0471 301566
www.teatro-bolzano.it