RUMOR(S)CENA – PISA – Mala tempora currunt in quel della Città della Torre pendente. In una manciata di giorni sono state smantellate due realtà culturali e di aggregazione sociale: il Teatro Rossi Aperto e lo spazio storico di proprietà della Provincia di incontri, mostre e dibattiti della Villa La Limonaia. Nella Pisa deserta delle tre Università, la Statale, la Scuola Normale Superiore e Scuola Sant’Anna, eccellenze di studi a livello internazionale, sono stati messi i sigilli a due realtà consolidate di storia e cultura, luoghi di trasmissione, diffusione e cura dei saperi, spazi di bellezza di fruizione d’arte e cultura per generazioni di studenti, intellettuali, cittadini della Toscana e dell’intero Paese. Spazi che non solo hanno costituito un polo di attrazione e riferimento solido decennale, ma hanno permeato le radici di una intera comunità amministrativa, sociale e culturale. Segno dei tempi? L’instabilità di ciò che era, anche solo pochi anni fa, è oggettivamente riscontrabile: da anni il quartiere della Sapienza è svuotato: chiusura della Biblioteca Universitaria, chiusura delle lezioni a Giurisprudenza per motivi di sicurezza dell’edificio proprio nei pressi della Piazza Cavalieri dove ha sede la Normale.
In zona Duomo quartiere Santa Maria, via di straordinaria suggestione architettonica che si affaccia sulla Torre, zero turismo da un anno. Ristorazione azzerata. Crollo delle immatricolazioni degli studenti universitari da fuori Regione con conseguente caduta del mercato degli affitti per studiava fuori sede. In uno scenario che apocalittico non è (con Umberto Eco preferiamo essere costruttivi), arriva pochi giorni fa la notizia della Piazza Carrara su cui si affaccia la sede storica di Palazzo Ricci sede di Lettere: il Teatro Rossi Aperto (gioiello architettonico Settecentesco vedi il Saggio di Fabrizio Sainati-Pacini Editore 1997), l’Associazione TRA lo aveva occupato otto anni fa in contemporanea col Teatro Valle di Roma e altre esperienze a Palermo e a Roma…), è stato blindato. Un lucchetto all’ingresso e altro accesso chiuso da una lastra. A distanza di poche ore e a poca distanza in quartiere San Francesco, arrivano a detta di testimoni, mezzi blindati che sbarrano gli accessi a Villa Limonaia negli ultimi tempi utilizzata per aiuti umanitari di associazioni del territorio.
In una piccola città come Pisa dove la cultura è internazionale, dove a fronte di una cittadinanza di residenti che va sempre più assottigliandosi ( meno di 90 mila) e gli studenti fuori sede rappresentavano una cifra di ben 40mila unità, è forse davvero il caso di interrogarsi sullo stato dei fatti perché è come se si stia invertendo un ordine di fattori, per cui il risultato come in matematica non cambia affatto, anzi si involve in senso disconfermativo. A minacciare la chiusura definitiva di processi di buone pratiche che hanno costruito un terreno di ospitalità tolleranza e iniziative sociali pensiamo per esempio alle iniziative della Casa della Donna, alla realtà associazionistica della Leopolda, una fitta rete che lavora dal basso della comunità cittadina. Il Teatro Rossi dopo oltre otto anni è stato chiuso e blindato con pannelli di acciaio. Una decisione del Demanio (la proprietà è della Sovrintendenza), che con questa operazione “ rispristina la legalità”.Ne abbiamo parlato con Alessio Trillini e Giovanni Campolo due giovani artisti che fanno parte della Costituente del TRA -Teatro Rossi Aperto.
L’ex presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ne elogiò il lavoro su Repubblica nel 2013, quando il gioiello architettonico da sessantanni chiuso e in cattive condizioni fu occupato da un gruppo di studenti e intellettuali. Ne seguirono una ricchissima serie di iniziative culturali: teatro danza incontri workshop con un pubblico sempre più partecipe e affezionato. Furono avviati tavoli di incontri e trattative fra Regione, il Sindaco di Pisa Filippeschi, la Sovrintendenza proprietaria dell’immobile. Le trattative dovevano cercare di trovare una soluzione per la totale messa in sicurezza dell’immobile per la sua agibilità e per la salvaguardia di un presidio culturale che si stava lanciando come progetto di rilievo nazionale. Il progetto, che avrebbe provato a conseguire, seppure a piccoli passi dei finanziamenti, per la realizzazione di quanto convenuto al tavolo trattative fra Associazione TRA e Istituzioni, si è arenato nel Settembre 2020 quando L’Associazione si è sciolta. In questo momento dentro gli spazi chiusi del Teatro Rossi ci sono materiali privati appartenenti agli artisti. Nel frattempo proprio in questi ultimi mesi la città di Volterra è stata candidata a Capitale Italiana della Cultura 2022, Pisa fra le città candidate è stata esclusa. Volterra è stata eletta dal Governatore della Toscana Enrico Giani Città della Cultura della Regione 2022.
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