Va in scena venerdì 28 giugno alle 20.45 al Teatro Casa della Comunità di Nago e in replica mercoledì 3 luglio alle 21 nel cortile della Rocca di Riva del Garda (Trento), In Nome della libertà, produzione della Compagnia Teatrincorso per la regia e drammaturgia di Elena R. Marino. Collaborazione alla regia di Gianpaolo Corti e drammaturgica di Mirko Carotta. In scena Carlo Bernard, Mirko Carotta, Tiziano Chiogna, Silvia Furlan, Silvia Libardi, Paolo Menghini, Riccardo Novaria, Michele Olivieri, Giovanni Paternoster, Luca Pedron, Marco Piccari, Christian Traficante. Lo spettacolo si è avvalso dei contributi di Renato Ballardini, Graziano Zanetti, Ugo Baldessari, Museo Storico di Trento, ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e ha tratto spunto dai testi di Luciano Baroni, “Le stagioni interrotte”, Giorgio Tosi, “Zum Tode”, Renato Ballardini, “I guizzi di un pesciolino… Rosso”
In nome della libertà vuole portare all’attenzione, attraverso il linguaggio teatrale, l’eccidio del 28 giugno e il contesto della Resistenza dalla sua nascita fino alla Liberazione del Basso Sarca dall’occupazione nazifascista. La rivisitazione storica ai fini della memoria, che viene celebrato dalle Amministrazioni di Arco, Nago-Torbole e Riva del Garda ogni anno, vede protagonisti il senso di libertà, dignità e orgoglio della popolazione del Basso Sarca. Tali valori, tanto importanti quanto attuali, possono rappresentare un filo rosso per legare ancora le nuove generazioni al passato di impegno e sacrificio attuato dai protagonisti dei fatti,tra l’altro anche giovani ventenni, che portarono nel Basso Sarca, come nel resto d’Italia, alla Liberazione. La vicenda umana e storica di giovani studenti, dei loro insegnanti, dei Figli della Montagna delle Brigate partigiane Fiamme Verdi e Garibaldi, dei comandanti e dei partigiani tutti, dei delatori e di tutto quanto si è acquisito in termini di studio e approfondimento è la trama di una storia che va raccontata con viva partecipazione, così come può fare il teatro, intrecciando il dato storico e l’aspetto emozionale di un momento particolarmente importante di consapevolezza civica e politica, esemplare.
I luoghi reali nei quali si sono svolte le azioni, le persone che ancora ne custodiscono memoria diretta, le testimonianze raccolte negli archivi e nei libri, tutto questo entrerà a far parte della creazione dello spettacolo inteso come momento civile di ricostruzione della memoria di un popolo. A tal fine lo spettacolo è basato sui fatti della cronaca storica e su una scrittura drammaturgica originale. Lo spettacolo vedrà impegnati attori professionisti e, a seguito di un laboratorio teatrale specifico atto a fornire le basi attoriali necessarie, alcuni volontari appartenenti al contesto cittadino e culturale dell’Alto Garda.
INGRESSO LIBERO
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