CORATO (BARI) – Un concerto all’imbrunire. Celebrare l’unione di giorno e notte, miscuglio di chiaroscuri, colori tersi e cupi, sole e luna. La musica a sonorizzare il passaggio, in una cornice di gelsi, arbusti di finocchio selvatico ingialliti, cardi, betulle, faggi, erba alta. La neviera di San Magno, nel parco nazionale dell’Alta Murgia, in Puglia, in provincia di Bari, ha fatto da scenario naturale al duo formato da Kekko Fornarelli e Roberto Cherillo, fra i più apprezzati musicisti contemporanei del panorama italiano, e al loro progetto “Shine” nell’ambito dell’undicesima edizione del festival “Suoni della Murgia”. Una rassegna con a cuore la valorizzazione della musica popolare, la worldmusic, l’etnofolk. Manifestazione di successo grazie all’impegno di Luigi Bolognese, direttore artistico, e Carlo Cardinale, presidente dell’associazione “Suoni della Murgia”.
La voce di Cherillo, limpida, acuta, suadente e la ricchezza espressiva e compositiva di Fornarelli per un paio d’ore d’intensa contemplazione audiovisiva. Sensazioni corpose scandite da partiture spazianti dal piano jazz all’elettronica contaminando con trip-hop anglosassone e sonorità orientali. Melodie distorte dal synth, lirismo e sperimentazione, un equilibrio tra passato e presente, in simbiosi con il contesto spazio temporale: un’inconsueta metafora della ciclicità naturale codificata attraverso l’espressività del linguaggio sonoro.
Un centinaio i presenti allo spettacolo, diversi per età ed estrazione, accomunati da una comprensione all’ascolto divenuta confidenziale, intima. Un contatto diretto per l’esecuzione animata, impressionista, a portare in emersione il sommerso di umori, tracce, rigore tecnico confezionato garantendo una fruibilità non sofisticata. L’impronta artistica, individuale (e duale) che attraverso la ricerca diviene ‘cibo’ di largo consumo.
Voce e note, a dipingere un tratto stilistico in cui riconoscibili sono i cenni a John Cage, Meredith Monk accostando, in una sperimentazione mai dissonante, canti tibetani e influssi minimalisti cari a La Monte Young.
Brani eseguiti tratteggiando un concept di fondo, a collante, a cui consegue la formalizzazione di un unicum nonostante il mosaico stilistico adottato. Sguazzando nel jazz, scivolando in confortevoli musicalità urbane, condendo con l’uso dell’elettronica mai esuberante o distorsivo. Sublimazione dell’esperienza soggettiva dei due artisti combinati in un accordo che pare non avere avuto bisogno di sforzi, per risultare spontaneo.
Un ‘brillante’ (da Shine) risultato di mestiere e talento che porterà il duo a calcare palcoscenici internazionali: sono attesi in Danimarca, Russia, Cina, Brasile e Regno Unito. La meritata consacrazione alla devozione e all’impegno mai ammiccante alle comode sirene di mercato. Un progetto supportato dal management di Marco Cardetta.
Shine
Kekko Fornarelli piano, synth, samples
Roberto Cherillo vocals, electronics, synthbass
Visto a Neviera di San Magno – Corato (Bari), domenica 22 giugno ’14 – Festival “Suoni della Murgia”